2 Maggio 1998

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Remus prese il viso di Ninfadora tra le mani callose, baciandola delicatamente, poi abbassò lo sguardo sul bambino ancora in fasce e sorrise timidamente, e l'unica cosa in grado di deformare quella gioia ed esaltazione erano le cicatrici impresse per sempre sul suo volto.

Eppure doveva lasciarli.

La notizia che Harry era ad Hogwarts si era sparsa come un'epidemia tra l'Ordine della Fenice e l'Esercito di Silente; l'appuntamento era alla Testa di Porco, dove a quanto pare c'era un passaggio per Hogwarts.

Doveva essere qualcosa di nuovo e i pensieri di Remus ricaddero subito sulla Stanza delle Necessità; perché ai Malandrini non era sfuggito nulla,  lui stesso aveva disegnato la Mappa, mentre James e Sirius avevano pensato ad incantarla.

Ah!La Stanza delle Necessità... gli aveva creato molti problemi, ed alla fine si erano arresi al fatto che era indisegnabile.

Nonostante il fatto che la guerra era alle porte, non poté fare a meno di essere entusiasta al fatto di rivedere Harry... senza di lui probabilmente si starebbe deprimendo da qualche parte nella foresta, da vigliacco... Voleva ringraziarlo, ma era sicuro che non tutte le parole belle con cui avrebbe voluto farlo, alla fine gli avrebbe solo sorriso.

Invece chiese ad Harry di essere il padrino di Teddy (Ninfadora ci teneva molto) e quando lui accettò, sapeva di aver fatto la scelta giusta: Harry era giovane, ma qualcosa gli diceva che non si sarebbe pentito.

Era pronto a combattere, adrenalinico come nelle notti di luna piena a spasso con i Malandrini.  Prima di andare a combattere giurò a se stesso che prima di morire avrebbe visto Ninfadora, era l'unica cosa che chiedeva, in fondo. Mentre si dirigevano alla battaglia e cercavano di non farsi abbracciare dal potere della Morte, molte persone continuavano la loro vita come se nulla fosse, ignari.

Proprio in mezzo ad un duello, il cuore di remus fece come una capriola: se lui era pronto a rischiare la vita per Ninfadora, come poteva la sua dolce e ribelle Tonks starsene con le mani in mano quando era consapevole che lui stava rischiando la vita?

Avrebbe dato tutto per Remus, e questo era il momento giusto per dimostrargli quanto lo amava.

Le bastò guardare sua madre, lei comprese. Prese il neonato in fasce e lo culló un po'; mentre Ninfadora si dirigeva alla Testa di Porco.

La guerra era iniziata da poco più di un'ora, impiegó un po' di tempo per trovare Remus, proteggendosi da incantesimi un minuto sí e l'altro pure. Tutti e due non duellavano da un po',a insieme riuscirono a tenere testa a molti Mangiamorte, attaccando uno dopo l'altro e difendendosi con il doppio dell'efficacia.

Poi entrò in campo Dolohov.

Tonks e Remus erano schiena a schiena, bastò un attimo. Dolohov era allenato, uno dei Mangiamorte più famigerati. Lo prese alla sprovvista, inaspettato e veloce come un fulmine a ciel sereno.

Remus morì a testa alta, con un'espressione di sorpresa cadde come una foglia, il rumore dell'impatto con il pavimento di pietra attuito da tutti i rumori degli altri incantesimi.

Le si mozzó il fiato. Dolohov sorrise compiaciuto e passò alla vittima successiva, già pronto con la sua fattura.

Il volto leggermente pallido, gli occhi grigi che non vedevano più. Non avrebbero mai potuto meravigliarsi dell'alba, che gli piaceva tanto, né stupirsi della vita. Erano freddi, come due biglie.

A Ninfadora cedettero le gambe, si accasció accanto a lui; gli accarezzó il viso, con quelle rughe premature e le cicatrici profonde. Scoppiò in un pianto silenzioso, stringendogli la mano fredda tra le sue, ma il suo dolore non durò molto.

Poté a malapena sentire la risata infantile ed esaltata di Bellatrix, mentre potava i rami 'secchi' della famiglia Black.

Un lampo di luce eccheggió per la Sala mezza distrutta. La stretta di Ninfadora si serró sulla mano di Remus e si accasció, come vittima di un sonno improvviso, sopra il petto di suo marito. Si stringevano la mano sulle barelle. Quella stretta non si dividerà mai, l'amore non accetta sconfitte.


Tonks e LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora