Capitolo 16

87 8 9
                                    


Era la serata più deprimente di tutta la mia vita.

Avevamo ormai ordinato il primo e di Harry non c'era traccia.

-"tutto okay?" Mi sussurrò Harriet notando il mio lunghissimo muso.
-"mh.." Sospirai.
-"tranquilla fa sempre tardi, è normale!"
-"non sto male per lui, sono solo stanca!" Accennai un sorriso a Zayn che sembrava preoccupato per me.

Notavo in lontananza lo sguardo insistente di Kim, ed ogni tra una parola e l'altra, si faceva presente anche quello di Louis.

Non ce la facevo più, sembrava che la serata fosse dedicata a me, e così decisi di ignorare la situazione ed aspettare.

Aspettare.

Aspettare.

Cazzo eravamo già al dolce.

Harry? Neanche l'ombra.
Sentivo che Zayn soffriva per me, perché continuava a consolarmi ripetendomi 'tra poco arriva' o 'abbi pazienza'.

Ma in realtà, dov'era finito Harry Styles?

-"ragazzi, io torno a casa.." Ammisi affranta appena usciti dal ristorante, riaffermo, era la serata più deprimente di tutta la mia vita.

-"dai ti prego non fare così!" Lamentò Harriet.
-"non sono in vena di fare giri, voi andate tranquilli, io torno a casa, tanto è a pochi passi da qui.." Accennai un sorriso avviandomi in fretta prima che qualcuno o qualcosa potesse fermarmi ancora una volta.

Erano quasi le due del mattino e non c'era davvero nessuno.
Faceva freddo e con il cacchio che era a pochi passi, avrò fatto almeno venti km.
Arrivata a casa dopo un po' mi avviai veloce per percorrere il nostro vialetto.

Dopo aver trovato le chiavi nella borsa aprì in fretta la porta.

Era tutto buio e non trovavo quel cavolo di interruttore..
Ma c'era qualcosa che non andava, sentivo un'odore diverso, una sensazione diversa.. Sembrava quasi che non fossi a casa mia.

-"PORCA PUTTANA!" urlai lasciando cadere la borsa che tenevo sulla spalla.
-"cosa?" Rispose Harry non curante del fatto che si trovasse DENTRO CASA MIA.
-"cosa diamine ci fai qui ?! Sei impazzito o cos'altro ?"
-"preferirei cos'altro."
-"rispondi, come hai fatto ad entrare !"

Sorrise senza darmi cenno di nulla.

-"mi hai anche dato buca stasera." Abbassai il tono quasi in lacrime, non so se per lo spavento o per l'avermi lasciata sola.

-"non è affatto vero."
-"mi hai detto ci vediamo stasera!" Sbattei la porta dietro le spalle.
-"infatti sono qui.. Con te.." Si alzò avvicinandosi lento a me non staccando mai i suoi occhi dai miei.
-"Harry.." Lamentai come se mi mancasse qualcosa .
-"Grace voglio farti qui adesso." Sussurro al mio orecchio in modo troppo sensuale.
-"Harry voglio capire perché, perché mi usi solo per i tuoi scopi.." Cercai leggermente di allontanarlo spingendolo dal petto, sentendolo fare resistenza.
-"sai che tengo particolarmente a te.."
-"si, alla mia vagina Harry." Mi allontanai verso il bancone della cucina.

-"cosa stai dicendo?" Chiese confuso seguendomi.
-"che non voglio essere presa in giro, Harry, non voglio più stare sotto ai tuoi giochetti malefici."
-"Grace non so che dirti."
-"cosa non sai che dirmi?! Non fai altro che prendermi in giro!" Urlai.

Non rispose.
Si sedette sulla poltrona di casa mia e si accese una sigaretta.

-"Harry non puoi fumare qui dentro!"

Continuò a non rispondere verbalmente ma lo fece con gli occhi.
Alzò lo sguardo , serio, fulminante.
Mi fece quasi pentire di avergli detto quella frase.

Deglutì rumorosamente ricordando che quello sguardo lo usava sempre prima di fottermi.

Improvvisamente mi prese il panico .
Cosa faccio?
E se si incazza e mi uccide?

Vabbè non l'ha fatto fino ad ora..

-"Grace una cosa.." Finalmente parlò scongelando la situazione.

Probabilmente ha capito che sono un essere umano munito di cuore e che deve iniziare a trattarmi da tale.

-"passami il posacenere." Mi sbalordì con un leggero gesto di mano senza degnarmi di uno sguardo.

Avevo il sangue al cervello, più lo guardavo, più mi dava ai nervi!
Ma anche più lo guardavo più me ne innamoravo...

Tutto questo era terribile.

-"almeno la buona educazione!" Sbraitai quasi lanciandoglielo addosso.
-"non ce n'è bisogno, me lo hai portato lo stesso." Ghignò.

Stupida testa di cazzo.

Passarono venti minuti.
Eravamo seduti uno di fronte l'altro in religioso silenzio.
Lui era alla sua terza o quarta sigaretta.

Era nervoso.

-"se continui così non ci rimarrà molto dei tuoi polmoni."
-"parli proprio tu."
-"io al massimo una ne ho fumata fino ad ora."
-"parliamo di cose serie," si accomodò meglio facendo scricchiolare la pelle della poltrona, "sono stanco di stare seduto a non fare niente."
-"non mi hai ancora detto come sei entrato."
-"quelli sono dettagli.." Si alzò piano dopo aver schiacciato il mozzicone nel posacenere, "parliamo di cose serie."
Si avvicinò lento alla mia poltrona, poggiando le mani sui braccioli.

-"Harry.." Lamentai ancora una volta girando il viso dall'altro lato.
-"Sta zitta.." Sussurro girandomi il viso ed accarezzandomi le labbra con il pollice.

Ancora una volta no..

Provai a spostarmi cercando di sfuggirgli ma mise la gamba sulle mie per bloccarmi.

-"Grace cosa pensi di fare?"
-"Harry non voglio più che mi usi." Cercai di guardarlo negli occhi nel modo più serio possibile, ma dovetti distoglierlo subito.
-" Grace lo sai che io non ti prendo in giro.. Sai che ci tengo a te.." Mi prese le guance con la mano, facendomi ondulare la testa leggermente.

Sbruffai prima che lui senza pensarci si fiondò su di me con il viso sul mio collo facendomi trovare ancora una volta in un mare di brividi.

Pochi minuti dopo aveva già le mani nelle mie mutande e la lingua nella mia bocca.
Ero così presa da lui mentre mi faceva capire che dovevo portare le mani sulla sua cerniera, facendomi notare la prorompente presenza, prima che un pensiero si fece spazio nella mia mente come un fulmine a cielo aperto.

Kim ed Harriet.

E se fossero tornate a casa e ci avessero trovati in queste condizioni?

-"Harry.." Mugolai cercando la sua attenzione.
-"mh?"
-"Harry dobbiamo stare attenti se tornano le ragazze."

A quelle parole si staccò da me e mi guardò per qualche minuto.

Non riuscivo a decifrare il suo sguardo, era incazzato? Triste? Felice??

VOLEVA UCCIDERMI?
Per quale motivo questo pensiero continuava a spuntare nella mia mente.. Forse per quel sogno in cui mi pugnalava..

-"vieni con me." Si alzò in fretta lasciandomi infreddolita sul divanetto.

Si aggiustò il maglione, prese la giacca buttata sul divano, le sue sigarette affianco al suo mazzo di chiavi e con uno sguardo mi fece intuire che dovevo seguirlo.

Mi affrettai a prendere la mia roba ma per curiosità mi venne voglia di sbirciare dalla tenda il classico Harry solitario.
Come si comportava?

Lo so, è una cosa stupida ma era bello guardarlo da lontano.

Si poggiò allo sportello della sua grande e lucida macchina nera, prese una sigaretta dal pacchetto e se la portò alle labbra.

Piccolezze bellissime su una crudele persona.

Dependence.  -Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora