Capitolo 2

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Katie's POV

Nell'istante in cui percepii chiaramente che la voce alle mie spalle era maschile e si stava rivolgendo alla mia persona  mi girai di scatto, e quando vidi un ragazzo esile ed esageratamente minuto con i capelli rossi  e gli  occhiali che suppergiù poteva avere la mia stessa età forse un anno più grande, iniziai  a ridere per l'enorme differenza dall'altezza che ci divideva, io 1.65 e quel ragazzo forse 1.55 :

< Che cosa trovi di tanto divertente da ridere stupida ragazzetta vestita con gli abiti della nonna?! > sputò acido il ragazzo guardandomi infastidito :

< Hey! Io non mi vesto con i vestiti di mia nonna tappetto! > gli urlai contro sentendomi offesa :

< Non osare chiamarmi tappetto, la colpa non è mai se sono basso tu più tosto sembri una puritana conciata così! O forse lo sei davvero...Giusto?! > mi disse all'inizio infastidito ma poi alla fine divertito, avvicinandosi e guardandomi  dritta negli occhi :

< Cosa sarei scusa?! Puri...che?! Ad ogni modo non hai nessuno diritto di classificarmi > gli riferì con tono seccato e incredulo indietreggiando leggermente  , ma lui si avvicinò di nuovo e con voce civettuola mi disse :

< Ho detto P-U-R-I-T-A-N-A! Significa che sicuramente sei una ragazza casa e chiesa; ovvero che non esci mai  sennò per andare in chiesa,  e soprattutto non scopi mai giusto bella?! O almeno presumo  che tu sappia cosa vuol dire gioia! > appena fini di parlare mi punto l'indice con la mano sinistra e mi guardò con sguardo divertito :

< Senti un po' bello mio !Preferisco come dici tu  essere una puritana ,  sempre meglio che essere una ragazza che pensa a fare solo e soltanto sesso! Ad ogni modo so benissimo cosa vuol dire scopare gioia! E non ho nessuna intenzione di farlo prima del matrimonio , sempre se mai mi sposerò chiaro!? > gli dissi urlando e prendendo la sua mano sinistra che mi stava indicando per farlo smettere .

 Il ragazzo dopo la fine del mio discorso, sgranò gli occhi e apri leggermente la bocca sconvolto e impressionato dalle mie parole; non  proferì subito parola, stava li impalato a fissarmi senza emettere nessun suono.
I secondi passavono e  lui rimaneva come una statua  a guardarmi con sguardo da pesce lesso e io stavo  iniziando seriamente  a irritarmi . Alla fine decisi di andarmene, visto che sicuramente ero in ritardo per la prima lezione e ancora non sapevo neanche dove fossero i dormitori , dovevo muovermi! Perciò senza aspettare attimi in più,  gli diedi le spalle e iniziai a camminare; quando mi fermò di colpo, avvicinandosi e prendendomi la mano destra con prepotenza e parlando velocemente:

< Aspetta non andartene! Mi piace molto il tuo ragionamento ragazza! Qui la maggior parte dei ragazzi  la pensa molto diversamente da te, è molto  raro trovare qui persone così. Comunque vieni con me ti faccio fare un piccolo giro turistico del college e poi  insieme andiamo in segreteria e in fine a lezione che siamo in ritardo > 

Dopo aver ascoltato le sue parole, decisi di seguirlo  non potevo fare altrimenti, e poi non sembrava per niente un cattivo ragazzo.

Al termine dalla mini visita del college , il ragazzo mi portò in un enorme stanza scialba con 3 sedie nere situate difronte ad una scrivania con sopra un computer fisso  e un sacco di scartoffie attorno e accanto ad essa un'armadio in legno, con dentro sicuramente documenti e altre cosa riguardanti l'istituto. Seduta dietro la scrivania, c'era una signora sulla quarantina con indosso un tailleur grigio, i capelli lunghi e biondi raccolti in una crocchia disordinata e degli enormi occhiali neri che gli penzolavano dal naso mentre leggeva qualcosa al pc: 

< Buongiorno signora Lewis, sono qui con la una nuova studentessa e ci servirebbe una chiave di una stanza del dormitorio femminile >  la donna appena udì la voce del ragazzo al mio fianco, distolse gli occhi dallo schermo del computer e li rivolse prima a quelli del ragazzo e poi ai miei, guardandomi dalla testa ai piedi :

< Come ti chiami ragazzina?! > mi disse con tono splacato e cortese; in quel momento iniziai a tremare e a sudare, mi sentivo un po'
agitata...Perché?!:

<B-beh e-ecco m-mi c-chiamo K-K-Katie J-Jones s-signora! > gli dissi alla donna balbettando e torturandomi le mani da sotto la scrivania : 

< Ma che tenera che sei...Comunque io sono la signora Lewis e sono la segretaria del preside quindi per qualsiasi cosa rivolgiti a me > mi disse lei alzandosi dalla scrivania e regalandomi un sorriso e dirigendosi a passo lento verso l'armadio per prendere dall'interno la chiave della mia nuova stanza:

< Allora ecco qui la chiave 105 del dormitorio femminile, dividerai la stanza con le signorine Ora e Michele che molto probabilmente in questo momento sono a lezione di storia. Spero di esserti stata utile > disse l'ultima frase, porgendomi la chiave e sedendosi nuovamente dietro la scrivania.
Senza esitare afferrai la chiave, la ringraziai e poi in fine insieme al ragazzo mi incamminai verso il dormitorio.

Arrivati dentro il dormitorio femminile,  ci afrettammo ad arrivare nella mia camera o meglio quella che avrei condiviso con le ragazze di cui mi aveva parlato la signora Lewis ; speravo con tutta me stessa che non avrei avuto difficoltà  a stringere amicizia con quelle ragazze  :

< Eccoci qua!  Dai ragazzetta muoviti a posare la valigia che siamo in ritardo! >  mi disse , facendomi  premura il ragazzo spingendomi leggermente verso l'ingresso della camera .
La stanza era piccola, c'erano: un letto a castello e difronte un letto singolo e in fine una porta che conduceva al bagno, era davvero esageratamente piccola.
Dopo aver perlustrato la stanza, misi la valigia sopra il letto singolo ed iniziai ad aprirla:

< Tappetto ancora non mi hai detto come ti chiami , dovresti vergognarti! A proposito qual'è la lezione che abbiamo ora ?! > gli domandai curiosa di sapere quale sarebbe stata la prima materia che avrei studiato:

< Ti ho detto di non chiamarmi tappetto ragazzetta! Ad ogni modo il mi chiamo Ron e se la memoria non mi inganna , dovremmo avere filosofia > mi rispose Ron, appogiato davanti alla soglia della porta con le braccia incrociate e con sguardo arrabbiato.
Appena le mie orecchie udirono la parola filosofia, con uno scatto presi un taccuino e una penna dalla valigia  e uscii di corsa dalla stanza senza curarmi di chiuderla a chiave , prendendo la mano destra di Ron e dirigendomi verso la mia prima ora di lezione , pronta ed entusiasta più che mai.

Sex or Love?! - Justin Bieber Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora