Sex or Love?! - Justin Bieber

Capitolo 3

Katie's POV

< Buongiorno! Ci scusi per il ritardo!> dissi urlando, tutto di un fiato e aprendo la porta dell'aula di colpo causando un tonfo, con ancora la mano di Ron stretta alla mia.
L'aula era enorme, sembra  una stanza dei congressi : aveva circa 120 sedie con dei piccoli banchi attaccati a esse disposte su tutta la stanza, da destra a sinistra, messe una dietro l'altra con due gradinate ai lati del centro dove in fondo a esso c'era una cattedra abbastanza ampia con una lavagna enorme e dietro e un uomo intento a scrivere qualcosa su di essa girato di spalle:

< Vi sembra questo il modo di entrare educatamente corretto in classe?! Ad ogni modo voi chi sareste? > all'improvviso, sentii l'uomo proferire parola e girarsi lentamente  per guardarci in viso.

Wow!

Nel momento in cui i suoi occhi si incontrarono con i miei, stranamente  sussultai!

Quell'uomo aveva i capelli biondi leggermente ramati come il grano,  il viso di un angelo cherubino caduto sulla terra per conquistare qualsiasi persona abbia davanti, una pelle chiara come la luna al primo impatto, ma se ti soffermi attentamente a guardarla puoi intravedere che quella pelle non è perfettamente bianca perché il sole nel suo caso si è unito alla luna e  gli ha donato una pelle lievemente  ambrata che la rende semplicemente perfetta; era alto, ma non troppo, possente, con una corporatura da far invidia ad un dio greco e in fine aveva degli occhi scuri e penetranti, che se solo volessero potrebbero leggerti l'anima. Ma la cosa su cui mi soffermai di più a guardare, fu il suo abbigliamento: indossava una maglietta nera con un leggero scollo a V, da dove potevi intravedere i suoi muscoli pettorali scolpiti e un tatuaggio a forma di croce al centro di essi; un pantalone nero attillato dar poter individuare i lineamenti perfetti dei muscoli delle gambe, scarpe nere in velluto e per ultimo, una giacca anch'essa nera ma di pelle  sbottonata, che gli ricadeva leggermente e perfettamente sulle spalle; sembrava molto più giovane dell'età che molto probabilmente aveva. Forse era..: 

< Beh, ecco siamo veramente mortificati professore! Il fatto è che siamo in ritardo perché ho fatto da guida turistica alla nuova studentessa che è qui di fianco a me, e comunque io sono Ron Peterson e lei è... > disse all'improvviso e in modo spedito Ron, con sguardo e tono di voce preoccupato  facendomi riprendere i sensi che avevo perso mentre stavo guardando quello che effettivamente avevo pensato fosse il professore, anche se non lo sembrava affatto:

< Si! va bene Peterson, mi ricordo benissimo di lei...Tu invece ragazza, quale il tuo nome?! Voglio sentirlo dalle tue labbra > disse di colpo il professore, interrompendo il discorso di Ron con voce ferma e pacata, senza distaccare per un attimo il suo sguardo accattivante dal mio timido e agitato :

<Mi..chiamo Katie Jones professor... >

<Wilde! Sono il professor Justin Wilde è insegno filosofia, quindi se vuole seguire la lezione, le consiglio vivamente di accomodarsi e prendere appunti > mi rispose prontamente senza farmi finire di parlare. Mi sa che gli piaceva molto interrompere la gente mentre parlava!

Non gli risposi, mi limitai ad abbassare il capo e ad annuire dirigendomi insieme a Ron nei gli unici posti che erano rimasti vuoti, ovvero quelli difronte la cattedra. Ad ogni mio passo verso il banco, mi sentii osservata dai miei nuovi compagni che mi guardavono con sguardi curiosi e divertiti che di tanto si sussurravano qualcosa all'orecchio senza smettere di osservarmi; che cosa avevano di tanto interessante da dire sul mio conto già  il primo giorno di college?!; ma, quello che più mi incuriosii e mi stranizzò profondamente, fu quello del professore che era appoggiato alla cattedra con le gambe accavallate, le braccia conserte e con l'indice della mano destra poggiato sulla propria tempia laterale destra. Mi guardava con sguardo serio e scrutatore dalla testa ai piedi; nell'attimo in cui, con la coda dell'occhio lo guardai con sguardo curioso e perplesso, lui in risposta mi fece un sorriso che mi lasciò letteralmente spiazzata :