Capitolo 14

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HARRY'S POV

Dopo aver guidato per circa due ore la trovai, era distesa su una panchina rannicchiata su se stessa. Stava morendo di freddo e la causa ero io.
Mi tolsi la felpa e gliela posai sulle spalle, proprio in quell'istante sentii goccia scivolarmi sulla guancia.

«Maledizione!» borbottai e la presi in braccio. Ci mancava solo la pioggia. Sbuffai e misi in moto. É cosí bella quando dorme. Mi morsi il labbro e continuai a guidare verso casa sua. La portai in camera e le rimboccai le coperte. Scosse la testa e muguló, é bellissima.

Scesi le scale e vidi entrare la signora Brown bagnata fradicia.

«Ciao figliolo» spostó lo sguardo verso i miei capelli.

«Sei appena arrivato?» scossi la testa, mi accigliai guardandola.

«Sei fradicio» spostó lo sguardo verso le scarpe.

«Anche loro lo sono» ridacchió e posó la valigia. Non risposi e gliela presi portandogliela di sopra.

«Grazie!» rispose dal piano di sotto.
Tornai sotto e mi passai una mano trai capelli, come d'abitudine. Sbuffai e mi distesi sul divano.

«Io ho bisogno di dormire, ci sentiamo do..» chiusi gli occhi e mi addormentai.

SCARLETT'S POV

Vidi la luce filtrare nella stanza, illuminandola, attraverso le tapparelle, era una giornata di sole ma abbastanza umida per via della pioggia di ieri.

«Ma cosa...» mi accorsi di trovarmi in camera anche se ieri dormivo su una panchina. Ho ancora i vestiti e le scarpe addosso. Scesi le scale e mi guardai attorno.

«C'é qualcuno?» urlai quando vidi sbucare mia madre dal corridoio.

«Mamma!» le venni in contro abbracciandola.

«Quando sei tornata?» mi staccai dopo qualche secondo e la guardai perplessa.

«Ieri sera» mi sorrise dolcemente. Non avevo voglia di parlare con lei soprattutto ora, anche se mi é mancata davvero tanto. Sospirai.

«Io vado in camera» dissi tranquillamente e lei mi annuí comprensiva. Mi ritirai nella mia stanza, iniziai a staccare tutti i poster dalla parete, le lucine e tutte le fotografie con Harry. Ero stanca, stanca di tutto ciò, stanca di aspettarlo, stanca di soffrire. Ero stanca.
Mi misi a letto e spensi la luce, erano solo le 8:00 ma avevo sonno, avevo bisogno di dormire e di dimenticare tutto.

Stava ormai finendo l'autunno e l'inverno si stava facendo sentire, mi rannicchiai su me stessa due secondi quando...

«Driiiiiin!» il suono della sveglia disturbó il mio sogno, volevo restare a letto tutta la giornata ma non potevo. Uscii dalla stanza in pigiama, portavo le pantofole ai piedi e i capelli sciolti.

«Buongiorno » dissi con voce impastata guardandomi attorno senza vedere nessuno, mia madre se ne era andata al lasciandomi a casa da sola, grandioso.
Sbuffai e andai sul divano per guardare la tv, non c'era nulla tanto valeva spegnerla.
Non sentivo Harry da due settimane ormai e sentivo la sua mancanza, parecchio; con Luke ci sono uscita un paio di volte ma niente di che, continuavo a pensare a lui.

HARRY'S POV

Mi infilai un paio di boxer puliti continuando a fissarla perplesso.

«Grazie, ora puoi andare» le feci cenno con la mano verso la porta. Dopo la nottata passata con Kate ero sfinito, mi sarebbe piaciuto stendermi sul letto e dormire fino a mezzogiorno. Mi avvicinai verso la porta ed uscii dalla stanza dirigendomi al piano di sotto.
Ero parecchio stanco e non penso che stare sveglio mi avrebbe fatto bene, mi distesi sul letto e chiusi gli occhi girandomi verso il soffitto. Mille pensieri mi trafissero la mente. Era quasi impossibile, continuavo a pensare a lei. Le sue labbra, il suo sguardo, gli occhi.. dannazione.
Presi di fretta i pantaloni insieme alla t-shirt nera, decisi di andare da lei. Perchè aspettare? Perché restare là? Dovevo andare da lei, baciarla. Era troppo per me, non riuscivo più a sopportarlo, lei doveva essere mia.
Uscii di casa correndo, avevo i capelli arruffati e le guance rosse, le labbra erano più gonfie del solito e il cuore mi batteva forte, così forte che riuscivo a sentirlo. Iniziai a correre come non avevo mai fatto prima, il mio stomaco si stava attorcigliando, le sentivo, sentivo quella sensazione strana, com'è che la chiamavano? Ah, le farfalle nello stomaco. Con il cuore in gola bussai alla porta ansimando. Dio che corsa.
Continuavo a picchiettare il piede sul pavimento attendendo una risposta, ma nulla. Solo silenzio. Era ormai tardi e le macchine non passavano quasi più. Stava iniziando a soffiare un venticello leggero quando..
Si stronfinò gli occhi, li strinse e poi like riaprì. Mi guardò con il suo sguardo, innocente. Continuò a fissarmi per qualche minuto quando impulsivamente le presi il polso, mi chiusi la porta alle spalle e mi fiondai sulle sue labbra, secche e screpolate. Le accarezzai una guancia ed iniziai a baciarla con più foga, mi prese e mi portò in camera sua, chiusi la porta e delicatamente la buttai sul letto. La sentii ansimare.  Ero sdraiato su di lei sui gomiti, sul suo corpo fragile e delicato, mi prese dal colletto della giacca ed iniziò a baciarmi il collo. Volevo farlo da troppo tempo.

«Scusa.. » sussurrai tra qualche gemito.
Posai le mani sui suoi fianchi dopodiche glieli accarezzai da sotto la maglietta...

Salve a tutti!!!  Scusate il ritardo (anni loool) 
Questo capitolo e a dir poco privo di originalità ma non saprei come continuare perciò.. 
Byeee. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08, 2016 ⏰

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