2nd Song - Before Time

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Non aveva una meta precisa. Volteggiava nell'etere, scuotendo con evidente nervosismo le ali.

Il seme dell'ossessione aveva attecchito inevitabilmente nel suo cuore. Il fulgore della luce riempiva la sua mente insieme alla bellezza mozzafiato della creatura, ormai scolpita in lui come un marchio infuocato. C'era qualcosa che non quadrava in quell'ammasso di nitidi ricordi. Il corpo dell'essere, quella sensualità ammaliante e il piacere che ne derivava, traboccavano di una forza che sentiva affine alla sua, ma che non gli apparteneva.

Sospirò in preda allo sconforto. C'era qualcosa che desiderava di lei. Qualcosa che sembrava andare oltre il semplice contatto fisico.

Cadde in ginocchio, e assaporò la morbidezza delle nuvole sotto i polpastrelli. Calde, soffici. I seni della creatura.

Strinse i denti in una morsa di dolore. Dov'era finita? Probabilmente era impegnata ad aiutare l'Onnipotente.

Provò a convincersi che si fosse trattato soltanto un sogno, o un gioco di luce ingannatore.

No, ribadì. Era accaduto davvero. Quell'energia potente che aveva sentito pulsare in lei, quel corpo liscio e ammaliante, erano reali.

Un nuovo pensiero prese possesso della sua mente, e una parola di cui non aveva memoria scaturì dalla sua gola in un sussurro. - Raphael?

Un tenue bagliore arancione comparve davanti ai suoi occhi, assumendo la forma di un volto e di un corpo appena accennati tra le fiamme.

- Ho udito il mio nome sulle tue labbra, fratello. - Una voce soave, profonda. Ipnotica.

- Tu... - esitò Luxifer.

Raphael gli venne incontro. - Io sono il Sapere del Padre, vivo presso di Lui da prima che i tempi vedessero la loro alba. Sei ancora giovane, e la verità è troppo grande perché tu possa comprenderla appieno.

L'angelo avvertì una scossa di collera in lui. Quelle parole gli erano suonate fastidiose alle orecchie. Un oltraggio alla sua grandezza.

Raphael si affrettò ad aggiungere:

- Il tuo corpo è nato quest'oggi, nel crepuscolo del Secondo Giorno. Hai visto la tua grandezza, il tuo potere eccelso, e da esso sei rimasto ammaliato. Ma so che non è questo il tuo tormento.

- Si tratta di quella creatura -, Luxifer faticava a trovare le parole giuste. - La sua bellezza indescrivibile, quella carne tanto seducente, mi hanno sconvolto il cuore. Aveva una forza così grande e incontenibile che il mio potere al confronto mi è apparso un'inutile inezia.

- Arkanghelos, - spiegò Raphael, - la creatura prediletta. È a lei che il Padre ha voluto concedere la vera Grazia, insieme al comando supremo degli angeli. Ella è pura, perfetta, e nello stesso tempo molto forte. La sua energia è la più simile a quella dell'Onnipotente. Un'energia talmente grande da andare oltre qualunque limite, materiale e spirituale.

- E in cosa consiste quest'energia? - gli occhi di Luxifer erano lo specchio della sua bramosia.

- Niente che tu possa conoscere con semplici parole -, rispose Raphael, scosso da quell'atteggiamento inquietante.

L'angelo sospirò. Si rese conto di stare esagerando. Era meglio non mostrarsi troppo ossessionato, avrebbe destato dei sospetti. E al momento non era sua intenzione andare contro il volere dell'Onnipotente.

- C'è una cosa che non capisco -, aggiunse. - Quando ho visto per la prima volta Arkanghelos, ho sentito una fiamma avvamparmi nel petto e ho avvertito il bisogno ineluttabile di possederla, quasi fosse una parte di me.

Un candido sorriso sbocciò sulle labbra evanescenti di Raphael. - Un dono meraviglioso che il Padre ha fatto a voi soltanto. Siete le uniche creature del firmamento a possedere un corpo, e non un corpo qualunque.

- Perché?

Raphael sembrava in difficoltà. Aveva paura di ciò che sarebbe potuto succedere.

Ma non aveva scelta. Doveva parlare. Era importante che sapesse ogni cosa.

- Tu e Arkanghelos siete una sola entità.

Luxifer sorrise. Lo sapeva già, aveva solo bisogni di conferme. Ma altre domande sorsero nella sua mente.

Domande alle quali Raphael rispose prontamente. E questo fu ciò che narrò:

In principio eravamo Noi.

Il Caos.

La Quintessenza.

L'inizio e la fine dell'Universo. La sua eterna verità.

Non esisteva nulla all'infuori di Noi. Eravamo un corpo solo, una mente sola, un cuore solo, riuniti tutti presso la Sua Volontà.

La Volontà di El, la Volontà di Dio Onnipotente.

Nascemmo all'improvviso, separandoci nettamente da Lui. Era il Primo Giorno della Creazione, il giorno in cui lo Spirito di El, aleggiando sul caos, ordinò all'universo di nascere.

Io, Raphael, il Sapere di Dio, nacqui dalla Sua mente. Mi fu data la facoltà di guarire, di adempiere alle mancanze del Padre. Mi nominò Suo stratega. E io accettai.

Dopo di me venne Gabriel, che zampillò dalle Sue labbra, come un sussurro. La Forza di Dio, la Sua spada infuocata, il suo soldato. E anch'egli accettò.

Infine, Lux Ferens, il Portatore di Luce. Sgorgato direttamente dal cuore di Dio, una ferita sul Suo petto. Il suo simile in forza e sapienza.

L'Onnipotente gli ordinò di risplendere sull'oscurità, di essere l'inizio della sua Opera. Di darle compimento. Ed egli accettò, compiacendosi di ciò che aveva creato a tal punto che, per un momento, ai nostri occhi ci apparve lo specchio stesso del Padre.

Il potere di Lux Ferens era immenso. Capii che una simile forza avrebbe messo in discussione l'autorità di Dio. Glielo feci presente, e provai a scindere l'energia dell'angelo in due esseri.

A Lui non piacque la mia idea. Decise di fondere le menti delle due creature con l'uso di un Sigillo Primordiale, pur continuando a mantenerle separate nello spirito. Ma anche così la loro forza risultava pericolosa. Allora Egli disgiunse le loro menti, e con un nuovo Sigillo sovrapposto a quello vecchio modellò dalla luce due corpi, perfetti e opposti, in grado di ricordare alle due creature il loro legame primordiale. Li addormentò nell'attesa che sorgesse il Secondo Giorno della Creazione. Dal loro sonno nacque la notte, e l'indomani la prima luce del mattino illuminò i loro occhi, facendoli incontrare.

Bringing DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora