4th Song - Our Last Hope

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Raphael chiuse gli occhi, in preghiera. Era colpa sua. Soltanto colpa sua. Non avrebbe dovuto parlare con Luxifer, dirgli la verità. Metterlo dinnanzi alla possibilità di scegliere il suo destino, ed inevitabilmente quello di Arkanghelos.

La povera creatura aveva trovato la pace nell'incoscienza. Dinnanzi ad una simile scena, il cuore dell'angelo si riempì di compassione.

Trasudava un'aura positiva e innocente. Nonostante tutto.

- Cos'è successo ad Arkanghelos?!

La voce di Gabriel tuonò vigorosa nel cielo. Si chinò sulla creatura e le sfiorò la mano eterea, tentando di reprimere l'ira. - Chi è stato?

Raphael non rispose.

L'angelo avvampò di collera. - Chi è stato?! - ripeté.

- Luxifer. L'ha costretta con l'inganno a rompere il Secondo Sigillo.

- Perché l'ha fatto?!

- Voleva entrare in possesso dell'energia di Arkanghelos, per diventare come l'Onnipotente.

Gabriel strinse i pugni. Emanava una luce pulsante di rabbia. I suoi occhi erano infuocati dall'incredulità. - Che essere spregevole! Perché desiderare una cosa simile? Era il prediletto dell'Onnipotente. Il suo braccio. Il suo stesso cuore. E che cosa ha fatto? Si è messo contro di lui! Gli ha dichiarato guerra!

- Riponi via la tua furia, Gabriel. Non ci sarà di aiuto.

Un respiro profondo mise a tacere la collera dell'angelo. Ma non il suo odio. - Non glielo perdonerò mai...

- Nessuno glielo perdonerà.

- Chi ti dice che il Padre non lo farà? Egli sa essere fin troppo misericordioso...

- Non sfidare anche tu la Sua Volontà! - tuonò Raphael.

Gabriel tacque, pentito. Abbassò lo sguardo. - Mi dispiace. Non volevo mancare di rispetto al Padre. Soprattutto non dopo ciò che è accaduto.

Raphael non aggiunse altro. Pregava in silenzio.

- Esiste un modo per far tornare tutto come prima?

- No, Gabriel. È impossibile. Ormai Luxifer ha scelto la sua strada. Niente può ostacolarlo. Neanche la Volontà dell'Onnipotente.

- Quindi qualsiasi cosa accadrà, Luxifer non potrà...

- Conosci bene il dono che il Padre fece a Noi tutti, il Primo Giorno della Creazione. La libertà. La facoltà di dar voce al nostro arbitrio, come meglio crediamo. Tale dono comporta delle scelte definitive, dalle quali dipende il nostro destino. Luxifer ha scelto la strada che agognava sin dal primo momento. Nessuno può impedirgli di perseverare nel suo intento.

- Lo farò io.

Gabriel portò la mano al fianco. Una scia di fiamme seguì il movimento del suo braccio. - Con questa spada trafiggerò Luxifer. Risucchierò via ogni grammo della sua energia. Gli impedirò di portare a termine il suo scopo. A costo della mia vita. Sento che questo è il destino giusto per me.

Raphael chinò il capo con evidente tristezza. Non voleva ammettere che non esistessero altre soluzioni, ma doveva arrendersi all'evidenza. Non sarebbe bastato rompere il Sigillo Primordiale e separare nettamente Arkanghelos da Luxifer. Lo sapeva bene.

Il male era nato. Doveva essere annientato al più presto.

E la spada di Gabriel, la Forza stessa di Dio, era la loro unica speranza.

- Così sia -, mormorò.

- Partirò subito. È meglio non farne parola con Arkanghelos.

Raphael annuì. Non servivano altre parole.

Gabriel si allontanò illuminando la notte con la scia della sua arma.

Urla soffocanti si insinuavano nella mente dell'angelo del Sapere. Specchio di una creatura innocente afflitta dalla crudeltà, messa a tacere dal coma.

Un grido acuto echeggiò nel suo animo. Era diverso dai precedenti. Libero dal controllo di Luxifer. Apparteneva ad Arkanghelos, e a lei soltanto. La voce di quella forza che Dio aveva inculcato in lei insieme al suo infinito amore.

Per la prima volta, la vide brillare davanti ai suoi occhi.

La vera Grazia.

In sottofondo, un cuore pulsante.


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