Kira si alzó e si avvicinò alla porta della cucina che dava sull'esterno e si perse nei propri pensieri... i suoi occhi, profondi e di un viola che pareva dalle infinite sfumature, risaltavano un viso minuto e bellissimo anche se provato dalla malattia.
I farek potevano avere iridi di qualsiasi colore e tonalità, il che li rendeva molto particolari.
Teneva legati in una lunga treccia i capelli corvini, tra i quali si potevano distinguere i primi filamenti bianchi.
Lei era sempre stata una donna forte e ottimista. Alla morte di suo marito, era stata capace di mascherare il suo dolore e a infondere coraggio alla figlia, malgrado stesse passando un momento terribile.
Il padre di Haira infatti era morto durante un'irruzione di impostori in casa loro. Era riuscito a proteggere la sua famiglia, ma riportando gravi ferite, da cui non riuscì più a guarire...
La ragazza fin da piccola aveva sempre provato una profonda stima in suo papà e quando questo morì per lei fu come se tutto il mondo le crollasse addosso.
Solo dopo, con l'aiuto del tempo e di Kira, le ferite che portava nel cuore si rimarginarono, lasciando però un segno che sarebbe rimasto per sempre.D'un tratto dall'esterno provenne il rumore assordante di un'esplosione.
Haira trasalí, si girò di scatto e corse alla porta uscendo preceduta da sua madre.
"Oh mio dio...", esclamò sbigottita.
Donne correvano in una nuvola di fumo urlando preoccupate i nomi dei loro figli e molti soccorrevano le persone vittime dell'impatto.
Una figura avvolta da un lungo mantello nero apparve tra le macerie.
Ammirava compiaciuto quel caos, e sul suo viso affilato comparve un sorriso crudele.
Tutto di lui lasciava trapelare una forza estremamente potente, un potere antico e pericoloso, e Haira ne ebbe paura. I suoi occhi neri come la pece, attraversati da una luce sinistra, incontrarono quelli dorati della farek, la quale sentì una terribile sensazione di impotenza impossessarsi della sua mente, e il terrore la pervase sino alle viscere. Il solo sguardo da parte di quell'estraneo la destabilizzava completamente. È come se una parte di lei sapesse già chi era e cosa voleva.
"Talkor", pronunciò una voce dentro di lei. Rabbrividí.
Lo sguardo di lui si posò su una bambina sperduta che cercava disperatamente i genitori. Una sfera nera andò a crearsi nel palmo della sua mano e un ghigno si disegnò sulla sua bocca.
Haira intuì cosa avrebbe fatto. si fiondó sulla piccola e l'abbracció coprendola completamente.
Vide il potere oscuro farsi sempre più grande e poi direzionarsi verso di lei.
Lo sapeva: sarebbe morta.
Strinse ancora più a se la bambina.
Sentì la voce di sua madre che gridava disperata...
Poi, d'un tratto, qualcosa si liberò in lei. Percepí un flusso di energia scorrere nelle sue vene . Si alzò e rilasciò quel potere.
L'aria si fece densa e le mani le formicolarono. Da un palmo scaturì un getto d'aqua le fece da scudo, scontrandosi, con l'energia nera liberata da quell'essere malvagio.
Un fortissimo impatto le fece perdere l'equilibrio e cadde, rintronata . L'altro invece rimase immobile e assunse uno sguardo innaturalmente serio.
"Finalmente ti ho trovato", sibiló,
"Ora faremo i conti".
La farek non capiva cosa stesse blaterando, era confusa e le sembró tutto solo un sogno. Com'era possibile... come aveva fatto ...
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Atharon. l'erede.
FantasyHaira ha una vita normale, vivendo con sua madre e convivendo con la malattia di quest'ultima in un paese tra i monti Qur. Ma un giorno accade qualcosa che cambierà in modo netto la sua vita, scoprendo che si ritroverà bersaglio di qualcuno di estre...