I

641 22 0
                                    

PERCY POV'S
Erano ormai mesi che i due campi, greco e romano, lavoravano assieme per ricostruire il disastro del dopoguerra. Era un po' strano vederli cooperare, darsi una mano a vicenda, dopo che per secoli sono stati nemici, o non sapevano uno l'esistenza dell'altro.
Quando cammino per il Campo Giove in cerca di Annabeth, mi imbatto in Frank.
-Frank!
-Ehi Percy! Non è che per caso hai visto Hazel?- mi chiede un po' preoccupato.
-Mmm... No mi dispiace. Prova a controllare nelle stalle, probabilmente è li con Arion.
-Grazie, lo farò. Ci si vede in giro!- e detto questo fa un piccolo salto, a mezz'aria si trasforma in aquila, puntando alle stalle.
Devo ammettere che a volte ho un attacco di gelosia nei confronti dei suoi poteri: trasformarsi in qualsiasi animale quando vuoi sarebbe fico...
Arrivato alla collina dei templi, vedo in lontananza una massa di riccioli biondi. Senza accorgermene sto già correndo.
-Annabeth!
La vedo girare su sè stessa, per capire la fonte del rumore.
Quando mi nota, vedo una scintilla nei suoi occhi. In quegli stessi occhi che sembra che qualcuno abbia risucchiato una tempesta e l'abbia svuotata li dentro. Gli stessi occhi dei quali mi sono innamorato.
Ci abbracciamo e le do un baccio sulla guancia.
-Allora.. Come procedono i lavori qui?
-Davvero bene! Ormai abbiamo costruito le mura del tempio principale, che riempiremo di statue di tutti gli dei e...- intanto che l'ascolto parlare di architettura, progetti e disegni, la osservo, ed è felice. Dopo quello che abbiamo passato se lo merita. Ce lo meritiamo. Nota che io la osservo e mi rivolge uno sguardo, tradotto: cosa ti frulla per quel cervello ora, Testa d'Alghe?
-Ti amo.
Sorride. -Ti amo anch'io.

* * *
ANNABETH POV'S
Siamo tornati al Campo Mezzosangue. Siamo a casa.
Quando oltrepassiamo il Pino di Thalia, in lontananza ci sono tutti i ragazzi in giro per il campo. Ognuno con un lavoro, una lezione da tenere o ad allenarsi. Percy mi prende per mano e inizia e correre. Tento di dirgli di fermarsi, ma ovviamente aumenta la velocità. Così mi tocca corrergli dietro.
-Sei una testa d'alghe, Testa d'Alghe!
Lui si gira e mi sorride, con quel suo sorriso sghembo che ho imparato ad amare.
Siamo in prossimità della spiaggia quando rallenta. Continua però a camminare. C'è silenzio, ma non è imbarazzante.
Ho la possibilità di pensare. Penso a tutto. A come abbiamo sconfitto tanti di quei mostri. A come siamo caduti nel Tartaro. A come abbiamo sconfitto Gea.
All'improvviso i miei piedi sono per aria, e mi ritrovo sulla spalla di Percy.
-Mettimi subito giù!
-Nemmeno per sogno!
Mi dimeno e tiro pugni sulla sua schiena, ma niente. Ormai sul pontile. So cosa vuole fare. Non mi dimeno più. Anzi, non sto più nella pelle.
-Preparati Sapientona! Ora ci facciamo un bel tuffo!
Poi il vuoto. Passa un secondo e sento lo splah del mio corpo che va in acqua. Vedo subito Percy che si tuffa vicino a me.
Quando tocco il fondo, una bolla si forma attorno a me e Percy, e rimaniamo lì.
I raggi del sole oltrepassano la superficie dell'acqua, e si riflettono sulla sabbia del fondale. Forma quegli ipnotici disegni, che posso ammirare con la persona più importante dell mia vita vicino.
Mi giro verso di lui e noto che mi fissava già.
-Che c'è?
Fa spalluccie. -Sei bella.
Arrossisco, ma mi avvicino di più a lui, non che ci sia tanto spazio in qella bolla.
Mi mette un braccio attorno alle spalle, e io gli metto una mano sul petto.
Rimaniamo così per non so quanto tempo, ne ho perso la cognizione. Poi iniziamo a parlare. Ci raccontiamo le rispettive giornate. Cosa abbiamo fatto. Ci tuffiamo nei ricordi di avventure passate. Potrei rimanere così per sempre e io starei più che bene!
Lo guardo negli occhi, e affogo in quelle sfumature verdi-blu, che sembrano un mare racchiuso nelle sue pupille.
E ci baciamo. Ci baciamo a lungo e appassionatamente. Ci stacchiamo solo per riprendere fiato. Se solo la vita fosse così per sempre.

Dopo GeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora