IV

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LEO POV's
Dopo aver lasciato Ogigia, viaggiammo per ore, in groppa a Festus. Ebbene sì, Leo Valdez non è morto! Al contrario, è in sella al suo drago di bronzo e a Calipso. Le sue braccia mi stanno perforando l' addome per quanto stringe, ma va più che bene.
Ormai è il tramonto, quando scorgo la terra ferma.

Dopo aver passato tutta la notte a riparare Festus, ripartiamo.
- Dove andiamo ora?
- Mai sentito parlare di Rio de Janeiro?
Calipso mi guarda confusa.
- Ok, ho capito. Hai molte cose da imparare, baby.
- È vero, e se mi aiuterai, le imparerò tutte.
- Con piacere.

* * *

Il Campo Mezzosangue.
È proprio sotto di noi. La baia di Long Island manda i riflessi del sole sull'acqua. Più ci avviciniamo, più noto i dettagli che tanto mi sono mancati.

Due anni. Per due anni i miei amici hanno pensato che fossi morto.
Per due anni, ho girato il mondo con la ragazza più splendida dell'universo noto e non.
- Ehi, Raggio di Sole, devi darmi qualche idea.
Si stropiccia un po' gli occhi. Ops... Che l'abbia appena svegliata?
- Idea...per cosa?
- Per la mia entrata in scena!
Dopo due anni che non mi vedono, credendomi morto in un'esplosione, devo fare un'entrata in scena a sorpresa, e sopprattutto ad effetto - dico guardandola sorridente.
Poi sento degli strani rumori provenire da Festus.
Oh no.
- Leo, cos'è stato? Non è che precipiteremo giù come...
- No. Tranquilla. Sistemo tutto adesso.
Ma sento le goccioline di sudore freddo sulla tempia.
Ti prego, Festus. Non mi abbandonare ora. La mia entrata in scena!
Poi accade quello che temevo di più. L' ala destra si blocca. Poi la sinistra. E inizia la discesa in picchiata.
- Il carburante. Potrebbe essere finito.
- Cosa vuol dire potrebbe essere finito?! Non hai fatto il pieno a New Pork?
- Ehm... New York, ma non conta. E poi, potrei essermi dimenticato di fare il rifornimento mentre quei mostri ci inseguivano...
Ormai l'acqua è a un centinaio di metri sotto di noi. 70 m. 20 m. E poi buio.

Sento le bollicine intorno a me che cercano di risalire. Nuoto fino in superficie e trovo Calipso aggrappata a Festus, che è ancora tutto intero per fortuna.
La spiaggia non è lontana. Poco più di 150 m. Qualcosa mi afferra il piede. Cerco di liberarmi, quando quel qualcosa, qualcuno, riaffiora.
- Percy?
- Leo?
Ci guardiamo. Io un po' in imbarazzo, lui incredulo.
- Ma noi... tutti pensavamo che... tu eri...
- Amico, lo so che vi sono mancato. A chi non manca Leo Valdez il Super Figaccione Deluxe? Ma un po' di contegno.
In pochi attimi siamo sulla spiaggia, bagnati fradici. Ovviamente Percy ha creato un'onda anomala per portarci a riva.

Si vede che non sta più nella pelle.
- Forza, andiamo! Devono vederti! Devono vedere che non sei morto. C'è Pipes, Jason, Hazel...
- Okay andiamo.
Il suo sguardo però si ferma su Calipso. E infatti...
- Calipso... Come hai fatto a...
- A fuggire dall'isola? È stato Leo. Mi ha portata via. Lui è tornato.
Vedo negli occhi di Percy un dolore diverso, come se avesse appena capito di aver infranto una promessa fatta tempo fa.
Indagherò piu tardi. Ora è arrivato il momento.

* * *

Prima sono andato da Chirone, che era felicissimo di vedermi vivo e assieme ad una ragazza per di più. Abbiamo stabilito che riposeremo fino a cena, quando mi farò avanti durante il falò.
Ovviamente Percy dovrà mantenere il segreto. E così passiamo le ultime ore del pomeriggio a dormire. Una buona, sana dormita.

Io e Calipso siamo dietro a dei cespugli, aspettando il segnale.
Quando tutti iniziano a mangiare, dopo aver offerto del cibo agli dei, il centauro guarda nella mia direzione e annuisce impercettibilmente.
Prendo la mano della ragazza, e la trascino in mezzo a tutti. Stiamo davanti al falò per cinque minuti abbondanti, prima che si accorgano del nuovo arrivato.
Avete presente quei film americani in cui la ragazza sfigata entra in mensa e c'è un silenzio tombale, tutti rivolti verso di lei? Ecco, uguale identico. Il silenzio cala come una grossa coperta.
Non si muove niente. Nessuno fiata.
Piper si alza e mi viene incontro. Quanto mi è mancata. Vedo qualcosa vicino alla faccia, ma troppo tardi mi accorgo che è il suo pugno. Poi mi manca il fiato. Siamo stretti in un abbraccio stritolatore.
- Non... permetterti... mai più... - è scossa dai singhiozzi intanto - di lasciarci così. Leo Valdez, sei ufficialmente morto.
Poi si allontana e ci guardiamo in faccia, mi sorride e mi accarezza la guancia.
Poi va verso Calipso, e le tende una mano.
- Sono Piper, la migliore amica di Leo. E tu sei...
- Calipso - e le stringe la mano.
Okay, per adesso nessuno è morto.
Il secondo ad arrivare è Jason, che mi abbraccia e mi da una pacca sulla schiena. Gli occhi lucidi. Ben tornato a casa.

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