Dopo Gea

II

PIPER POV's
La cabina di Afrodite era vuota. Probabilmente anche i suoi figli andavano a dare una mano. Ma non io. Ero in piedi davanti al guardaroba, a decidere cosa mettere per quella sera.
Mi perdo nei miei pensieri, quando Jason mi ha detto che Chirone ci aveva concesso una giornata.
Stavo optare per una gonna azzurra e una maglietta, quando tento bussare. Solo che non bussano alla porta; guardo la finestra vicino al mio letto e vedo Jason.
Mi sorride, e non posso fare a meno di pensare quanto sia bello. Volgio dire: alto, biondo, occhi del colore del cielo, cosa volevo di più?
Quando apro la finestra, lui entra volando, ovviamente.
È nella classica posizione di Superman, mentre piano piano scende verso il pavimento.
-Che ci fai tu qui? L'appuntamento non era alle...
-Volevo solo vedere come stavi.
-Emmm bene. Jason... Sono le sei e mezza passata, e devo ancora finire di prepararmi. Devo sistemare i capelli, truccarti, vestirmi e...
-Okay. Messaggio ricevuto. Ci vediamo tra poco.- dice avvicinandosi a me e stampandomi un piccolo bacio sulla guancia. Infine lascia la stanza allo stesso modo nel quale è entrato.
Girandomi verso il bagno non mi accorgo nemmeno del sorriso ebete spuntato in viso, che non ho potuto controllare.

* * *
Sono le sette in punto quando bussano alla porta.
Quasi corro per andare ad aprire e vedere chi è, anche se lo so già.
Davanti a me, l'incarnazione della perfezione.
Jason indossa una maglietta nera attillata che mette in risalto il suo fisico scolpito e dei semplici jeans.
-Em.. Piper.. Dovremmo andare- midice un po' in imbarazzo, dato che lo fissavo come una stupida. Chiudo subito la bocca - non mi ero accorta di averla aperta.
Poi anche lui mi guarda, e diventa un peperone vivente.
-Sei.. b-bellissima..- balbetta grattandosi la nuca. E intanto divora il mio corpo con gli occhi. Il vestito verde scuro che ho deciso di indossare mette in risalto le mie curve, valorizzandole.
Sorrido.
-Andiamo? chiedo.
Lui per risposta allarga le braccia, un segnale: mi devo aggrappare a lui e tenermi forte.
Si vola.

* * *
JASON POV' s

Stiamo volando da almeno dieci minuti, e l'effetto che mi fa stare così vicino a Piper non demorde. Essendo abbastanza appiccicati - per evitare di far cadere la mia ragazza e di conseguenza vederla schiantarsi al suolo - il mio amico non pensa minimante a cosa sta facendo.
-Jason..- Piper mi sussurra all'orecchio, ridacchiando, per poi indicare in basso. Se n'è accorta. Cavolo.
Sento che ogni goccia di sangue del mio corpo sta affluendo verso la faccia, donandole un colorito simile a quello di un pomodoro.
-Scusa... Ma non posso.. controllarlo... Piper sei troppo bella.- vedo la nostra meta sotto di noi. -Siamo arrivati- dico sollevato.

La porto al cinema. Che fantasia eh? Ormai siamo davanti.
-Cinema? chiede lei.
-Beh... si. Ma se non ti va non dobbiamo per forza. Possiamo andare a mangiare qualcosa, fare una passeggiata, oppure...
-No. Va bene. Il cinema va benissimo, era da tanto che non ci andavo.- sorride.

* * *

Stiamo uscendo dalla sala, mi giro verso di lei e le faccio segno di seguirmi.
Siamo in un vicolo buio, lontano da sguardi indiscreti.
La avvicino al muro, poggio le mani alla parete dietro di lei, circondandola. Allora mi avvicinò lentamente, e ci baciamo. Sembrano passate ore, invece sono solo pochi minuti, ma noi siamo ancora nella stessa posizione.
La stringo forte a me, lei segue ip mio esempio, e molto lentamente, inizio a letivare.
Lei non se ne accorge, finché non siamo al terzo piano dell'edificio vicino a noi. Così la porto dove avevo realmente intenzione di portarla.

Siamo in cina ad un grattacielo, dal quale si vedono tutte le luci notturne di New York.
Rimaniamo abbracciati così, su una coperta - che io avevo portato lì il giorno prima - a fissare le stelle. Passo parecchio tempo prima che tutti e due ci addormentiamo.

Ci svegliamo con i raggi del sole che ci illumina non lo faccia. Ormai all'alba ed è ora di tornare al Campo Mezzosangue.