Capitolo 3

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Alba stava facendo colazione seduta al bancone della cucina, quando sentí il trillo del citofono rimbombare per casa. Dopo essersi assicurata di avere ancora il senso dell'udito, controvoglia appoggió la brioche sul tavolo e corse al citofono. -Chi é?- domandó sbadigliando.
Dopo aver sentito la voce di Candelaria, aprí e tornó al tavolo. Dopo pochi secondi la rossa entró in casa, stretta nella sua giacca nera. -Oh, ti ho svegliata? Perdonami!- esclamó vedendo Alba ancora in pigiama. L'amica scosse la testa -No, mi hai solo frastornato un timoano, non ti preoccupare- rispose con una risata. Candelaria le sorrise e si sedette accanto a lei -Dobbiamo parlare. Pedro è in casa?- chiese all'amica guardandosi intorno alla ricerca del ragazzo. -No, è in ufficio dai suoi, pare che suo padre voglia assumerlo, ma non so bene la storia. Non l'ho visto stamattina- rispose mentre torturava la sua brioche alla ricerca del cioccolato.
-Avete litigato?- domandó Cande con aria perplessa. Alba alzó le spalle -Abbiamo un pó discusso ieri sera, stamattina é uscito di casa prima che mi svegliassi- spiegó. Candelaria si morse un labbro -É molto arrabbiato?- domandò con cautela. Era quasi del tutto certa che il motivo della discussione fosse Facundo, ma voleva che fosse Alba a dirlo, non voleva trarre conclusioni affrettate da sola. -Abbastanza. Sai, per la storia che usciamo ogni giorno con Facundo, é geloso- rispose Alba voltandosi verso l'amica -Sai, non é piú il Pedro che conoscevo, da quando ci siamo trasferiti a Buenos Aires-
-L'aria argentina non vi fa bene?- chiese ironicamente Cande con un sorriso. -Okay, ora sono seria, cosa succede?-
Alba sospirò -Non lo so nemmeno io, è tutto così strano. Da un lato c'è Pedro, siamo fidanzati, mi ama e su questo non ho nessun dubbio, ma è così appiccicoso, se la prende per ogni parola ultimamente. E dall'altro lato c'è Facundo, che oddio, con lui è tutto così complicato. Siamo amici, però c'è quella notte che ci lega. Ci vediamo sempre e so che è sbagliato da pensare, ma mi trovo meglio con lui che con Pedro. Sono confusa Candelaria, insomma, non voglio lasciare Pedro per questo ritorno di una vecchia cotta, mi ti giuro che ultimamente non riesco a vederlo come un fidanzato- confessò la riccia mentre si torturava le mani. Candelaria scosse la testa, poi le prese le mani tra le sue -Alba, quella per Facundo non era una cotta, lo sai bene. Era stato un amore molto forte, durato per tanto tempo per giunta, è logico che sarebbe tornato rivedendolo- le spiegò abbassando la voce -Ieri ho parlato con lui, e ti posso assicurare che, seppur l'amore di Pedro ora ti sembri tanto forte, non esiste persona al mondo che ti ami quanto Facundo. Farebbe ogni cosa per te, Alba, qualsiasi- continuò stringendole forte le mani e accarezzandole con i pollici. Alba lanciò un altro sospiro -Candelaria, devo confessarti una cosa, ma promettimi che non lo dirai a nessuno, non voglio che si sappia-
Candelaria annuì, anche se già sapeva quale argomento l'amica volesse toccare, ne aveva parlato il giorno prima con Facundo. Alba lasciò le mani della rossa per arricciare tra le dita un boccolo bruno. -Quella notte di cui non ricordo assolutamente nulla, è iniziata la mia gravidanza. E non solo fa male la situazione, dato che sento che sto tradendo spudoratamente Pedro, confondendo Facundo e aspettando un figlio non cercato. Fa male anche il fatto di non ricordare assolutamente nulla. Quando questo bambino nascerà, non ricorderò nemmeno la situazione vissuta per farlo nascere, non saprò nulla. È come se me l'avessero messo nella pancia senza che me ne accorgessi- spiegò mentre sentiva che nella gola le si stava formando un blocco. Candelaria senza nemmeno pensarci si alzò dalla sedia e la abbracciò forte, accarezzandole i capelli. Non sapeva nemmeno come consolarla, era difficile per lei mettersi nei suoi panni in quella situazione complicata. Avrebbe voluto con tutto il cuore fare qualcosa per aiutarla, ma non aveva nessuna idea. Perciò si limitava ad accarezzarle i capelli e ad ascoltare i singhiozzi disperati sul suo petto, abbracciandola il più forte possibile, tentando di trasmetterle tutto l'affetto che aveva in corpo.
-Cande- sussurrò Alba staccandosi leggermente da lei -Come lo dico a Pedro? Non posso aspettare ancora molto- chiese asciugandosi una lacrima. Candelaria tornò a sedersi -Così come l'hai spiegato a me, gli dirai che alla festa avevi leggermente esagerato con l'alcol e accidentalmente sei stata capultata in questa situazione, evidentemente più grande di te. Se ti ama davvero, ti capirà Alba- suggerì la rossa sorridendole. Alba annuì -Okay, grazie Cande, di tutto-. Candelaria scosse la testa -Ehi, non devi ringraziarmi! E ora fatti forza e di al tuo fidanzato di questo figlio nascosto, su- la incitò prima di abbracciarla e uscire dalla casa.
Alba si stava alzando per andare a lavare la tazza della colazione, quando sentì una voce maschile dietro di lei -Figlio? Alba, ci stiamo forse prendendo per il culo? Credevo che la nostra fosse una relazione seria-
Pedro era arrivato, e a quanto pare giusto in tempo per sentire parte del discorso. La riccia si voltò di scatto -Pedro, lasciami spiegare, ti prego- lo supplicò correndo verso di luì. Pedro respirò profondamente -È di Facundo?- domandò con gli occhi infuocati dalla rabbia. -Pedro, lasciami spiegare tutta la storia, ti prego-
-Alba, rispondimi e basta, è di Facundo?- chiese ancora alzando la voce e avvicinandosi a lei. Gli occhi di Alba si riempirono di lacrime, il nodo alla gola si fece ancora più stretto. -Alba, rispondi cazzo! È di Facundo quel maledetto figlio?-
La ragazza ancora non rispose, gli occhi erano pieni di timore. -Lo sapevo! Quanto ancora avresti voluto aspettare per confessarmi di avermi tradito come se nulla fosse con quel tuo amico da quattro soldi? Il parto?- sbraitò lanciando un calcio alla sedia. -Fino a ieri osavi dirmi che era solo un amico! E ora sei incinta! Sai cosa significa? Lo sai Alba?- chiese avvicinandosi ancora di più -Non credevo fossi così, ma evidentemente questo anno di relazione è stata tutta una finta! Se non ti piacevo, se preferivi andare a letto di nascosto con altri, potevi dirlo prima di illudermi- concluse lanciando un altro calcio alla stessa sedia. Alba asciugò con un dito le lacrime che ormai scendevano numerose sulle sue guance -Pedro, non è come pensi- disse a filo di voce. Il ragazzo inarcò un sopracciglio -Non è come penso, non è come penso mi dice la ragazza!- sorrise beffardo -Alba, non stiamo a raccontarci fiabe, sappiamo entrambi che è Facundo quello che ami, ora sparisci dalla mia vista, per favore-
Alba spalancò gli occhi -Mi stai cacciando di casa?- domando spaventata. Pedro alzò le spalle -Che senso avrebbe vivere ancora assieme? Prepara le tue cose e poi vai via da quì- rispose.
Alba corse via dalla cucina e salì le scale in lacrime, mentre Pedro la osservava amareggiato. Sapeva di aver perso le staffe, ma non poteva fare altrimenti. Doveva accettare di averla persa per sempre.

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