Texting, Lodovica Comello

Second

Sono le 8.05, prendo posto in classe e sento il telefono vibrare di nuovo. È Olivia, la ragazza italiana di cui vi avevo parlato prima. Ci siamo conosciute su Twitter otto mesi fa, e nonostante tutta la distanza che ci separa lei è la persona che ho più vicina. Buongiorno piccola Ari, come va? Le risposi con sveltezza nel momento in cui entrò il professore di scienze.
Come vi dicevo, ho scoperto Lodovica due anni fa, e non c'è stato un attimo da quel giorno, in cui ho smesso di amarla. Ascolto le sue canzoni ogni singolo giorno, ogni volta che premo il tasto play mi basta chiudere gli occhi ed è come se fosse qui, accanto a me. Più di quanto lo siano le persone fisicamente presenti. In ogni caso, lei mi salva da tutto, ma non ho mai avuto (e probabilmente mai avrò) la possibilità di abbracciarla, o semplicemente ascoltare la sua voce dal vivo. Ho la sfortuna di vivere in America, di vivere in una città in cui Lodovica non è nessuno. Ma diamine, vivo in una nazione che non ha un minimo di cultura musicale se non sanno chi è Lodovica. Per questo aspetto di compiere 18 anni e andare in Italia, per conoscere Olivia e incontrare, dopo tanti anni di attesa, la mia Lodovica. Poterla abbracciare, sentire il suo profumo, toccare la sua pelle, vedere il suo sorriso. E anche se mi trovo dall'altra parte del mondo, riuscirò a incontrarla. Perché come ha detto lei, Todo es posible.

Il professore comincia a spiegare, quando mi arriva un altro messaggio; è sempre Olivia. Ari, oggi pomeriggio cambio numero, sarà 3463925693. Lo memorizzo tra i contatti, l'avrei chiamata oggi pomeriggio. Guardo se Lodo ha twittato, e invano, spengo definitivamente il cellulare.

/spazio autrice/
Questo è il secondo capitolo, pensavo di farne uno ogni Lunedì. Spero davvero che vi piaccia, ci tengo tantissimo al vostro parare. baci, universer♡