Fourth

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No, tutto ciò non era reale. Non potevo essere al telefono con Lodovica, non era qualcosa di razionalmente possibile.
"Mi conosci per caso?" disse lei divertita. Cazzo, era davvero la sua voce.
"I-io... Lodovica..." balbettai con gli occhi lucidi e il cuore a mille.
"No, non piangere. Va tutto bene?" disse lei con una vocina dolce e preoccupata.
"N-no, cioè... Lodovica non ci posso credere, sei la mia vita. Ti amo" dissi tutto d'un fiato prima di esplodere di nuovo a piangere.
"Sei così carina, Arianna" accennò. "Quindi anche tu sei un'universer, dico bene?" disse. Riuscii a immaginare il suo sorriso pronunciando quella frase.
"" dissi ridendo tra le lacrime. Avrei voluto parlarle, dirle quanto la amavo e quanto desiderassi un suo abbraccio. Quanto fosse importante per me, quanto mi fosse stata vicina in tutto questo tempo. Ma non riuscivo a parlarle, era un'emozione troppo forte. Si era acceso qualcosa dentro di me, non riuscivo a spiegarlo.
"Ah bene! Allora questa sera ti vedrò al mio ultimo LodoLive in Messico?" disse entusiasta.
"Bhe veramente..." deglutii, "io vivo in America, sono di San Diego. Quindi non penso..." sono riuscii a finire di parlare.
"Hai detto dall'America?! Stai scherzando?!" disse lei sbalordita.
"Ehm, si... Lo so che non avresti mai pensato di avere qualche fan anche qui, ma credimi che ti amo più di me stessa. E sto male all'idea che non ti incontrerò mai, perché lo so che non verrai mai..."
"No, non dire così. In qualche modo ci incontreremo, te lo prometto" disse lei determinata. Mi stava trasmettendo una sicurezza che nessuno avrebbe potuto capire.
"Grazie Lodo, davvero" dissi prima che le lacrime iniziarono di nuovo a rigarmi le guance.
"Figurati Ari, per qualsiasi cosa ci sono sempre, okay? Una sola cosa: per favore, non dare il mio numero a nessuno, o dovrei cambiarlo" disse lei con aria implorevole.
"Tranquilla Lodo, te lo prometto" dissi ridendo.
"Grazie, adesso devo andare a provare per questa sera, se hai voglia scrivimi su whatsapp. Ci sentiamo Arianna, un bacio" disse lei. Mio dio, quella voce. Aveva davvero pronunciato il mio nome, speravo non fosse tutto un fottutissimo sogno.
"Ciao Lodo, ti amo" dissi felice. Altro che farfalle, avevo tutto lo zoo nello stomaco.
Sentii il classico suono che segna la fine di una chiamata, infilai il cellulare in tasca, e mi alzai in piedi asciugandomi le lacrime. Anche se onestamente, in quel momento l'unica cosa che mi importava era che la gente mi guardasse.
Le porte dell'autobus si aprirono, entrai, timbrai il biglietto. Mi sedetti sul primo posto sul finestrino che trovai, tirai fuori dallo zaino gli auricolari. Li feci scorrere tra le dita, li infilai nelle orecchie, premei play. E sorrisi, più felice che mai.

/spazio autrice/
Grazie per tutte le visualizzazioni, sono veramente orgogliosa di questa storia. A Lunedì prossimo, ilysm♡

Texting, Lodovica ComelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora