Capitolo 4

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"Harry, è pronto da mangiare!"

Sono ormai quasi venti minuti che siamo a tavola e lo stiamo aspettando, mia madre continua invano a chiamarlo cercando di ottenere una sua reazione, ma nulla. Se ne sta zitto e chiuso in camera sua, probabilmente da ore e ore ormai.

Non capisco cosa abbia. Ultimamente se ne sta sempre in silenzio, sulle sue..più del solito. Comincio a preoccuparmi. Ho cercato di chiedergli cosa non andasse molte volte, ma ovviamente non ho ricevuto nessuna risposta accettabile. Soltanto degli "sparisci da camera mia" oppure "va via e lasciami in pace".

Già, devo ammettere che il nostro rapporto in queste due settimane non è migliorato di molto. Anzi, proprio per niente. Continua ad ignorarmi e a far finta che non esista, con la differenza che ora anche i nostri genitori gli sono indifferenti. Completamente.

Non capisco cosa gli stia succedendo.

Probabilmente ora dovrei fare il ruolo di brava sorella, anche se minore, ed andare su a vedere cosa c'è che non va. Sono ancora fermamente convinta nel voler instaurare una specie di rapporto fraterno con lui, e non lascerò che un rifiuto da parte sua mi destabilizzi dal mio intento. Sarà una sfida. Una sfida difficile e dura da vincere, ma sono sicura di potercela fare.

"Vado a vedere cos'ha. Voi cominciate pure a mangiare." Sorrido rassicurante ai due adulti seduti davanti a me, che mi guardano con uno sguardo stanco e pieno di gratitudine.

So quanto sia difficile per loro tutta questa situazione.

Rob è mortificato per ciò che fa suo figlio, e non fa altro che scusarsi ogni secondo per il comportamento di quest'ultimo. Vorrebbe fare di più per lui, cercare di aiutarlo e capire cos'ha che non va in questo periodo. Ha provato anche lui a mettere su una conversazione con Harry, ma ovviamente è stata respinta ancora sul nascere.

Invece mia madre ormai si è rassegnata. Cerca di nascondercelo, specialmente a Rob perché sa che si sente in colpa, ma a me non può nasconderlo. Insomma la posso anche capire. Harry ha rovinato il suo ideale di "famiglia felice" che si era prefissata quando lei e Rob avevamo programmato di venire a vivere insieme qui. Pensava di poter essere finalmente felice come non lo era da tempo, ma a quanto pare ancora non era il momento giusto. Però nonostante tutto trova la forza di sorridere, di andare avanti. Cerca di fare il possibile per essere ciò di cui Harry, e noi tutti, abbiamo bisogno, anche se consapevole del fermo rifiuto che riceviamo ogni giorno da parte sua.

Non esistiamo, a questo mondo esiste solo ed unicamente lui.

Faccio un respiro profondo quando ormai mi ritrovo davanti alla porta del mio fratellastro, e mi sembra quasi di averla già vissuta questa situazione. Qualche settimana prima quando avevo ricevuto il primo rifiuto da parte di Harry.

Sembra passato così tanto tempo.

Busso qualche volta, per poi aprire leggermente quando, ovviamente, non ricevo alcuna risposta.

"Harry?" Lo richiamo, infilando la testa all'interno dello spiraglio della porta per poter vedere nella camera.

Continuo a sentire il silenzio, e mi verrebbe quasi da pensare che lui non ci sia, se mi dovessi basare solo sul mio senso uditivo. Peccato che i miei occhi funzionino bene e che lo vedano li bello disteso sul letto intento a fare qualcosa di cui non mi importa assolutamente nulla e a continuare ad ignorarmi.

"Harry." Apro completamente la porta, entrando poi e fermandomi a qualche passo dal suo letto.

"Harry, mi sembra di averti chiamato."

Incrocio le braccia al petto e sposto il peso su una gamba, restando a fissarlo per qualche minuto.

Cerca di ignorarmi e far finta che non ci sia, ma so benissimo che il mio sguardo fisso e la mia presenza lo infastidiranno a tal punto che ormai ignorarmi non gli risulterebbe più un'azione così semplice.

Stepbrothers or more? ||h.s.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora