Capitolo 6 - Scelte

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«No, è impossibile»,la mia mente aveva collegato tutti gli indizi, ma era impossibile credere a quello che la ragione mi suggeriva.

Tentai di scacciare quel pensiero, ma era l'unica risposta.

«No»ripetei.

«Cosa?»chiese curioso e allo stesso tempo impaurito.

Temeva che avessi DAVVERO scoperto la verità.

«Sei...»,rimasi a bocca aperta. Non era possibile. In quale strampalato film horror mi trovavo? Sembrava la brutta copia di Twilight o qualcosa del genere. Solo che lì è tutto carino e fantastico. Qui è un vero e proprio incubo. Mi trovavo nel pieno della notte nella cucina di casa mia con un...

«Cosa?»,chiese impaziente.

«Lupomannaro», lo dissi fra i denti, tutto d'un fiato. Non riuscivo a credere alle parole che erano uscite dalla mia bocca. Christopher aveva ragione,era assurdo.

«Non è possibile»dissi ridendo istericamente.

Lui si avvicinò, il primo istinto era quello di scappare via, ma resistetti.

Era pur sempre lo stesso ragazzo di poche ore prima.

Si avvicinò ancora, era così vicino che sentivo il suo caldo respiro sulle mie guance già arrossate.

«Quale sarà la tua scelta?» sussurrò con voce suadente. Sembrava la scena di un film.

«Non riesco a credere a tutto questo»mormorai.

«Devi crederci oppure puoi fingere che non sia vero e continuare la tua vita come se niente fosse. Si tratta di scelte»

«No»dissi.

Lui mi guardò negli occhi, io sostenni il suo sguardo.

«Allora?Cosa sceglierai? Scapperai via o tenterai di spifferare tutto?»,sentivo la rabbia, ma anche l'amarezza nelle sue parole.

«Nessuna delle due»risposi decisa.

«Vuoi davvero sopportare questo fardello?»,chiese serio.

«Si»risposi sincera, «voglio sapere tutto di te. Voglio aiutarti»

«Te l'ho già detto! Non puoi! Nessuno può!»disse alzando la voce.

«Ma vedo quello che provi, posso starti accanto»cercavo di implorarlo, avrebbe potuto cacciarmi via in un attimo.

«Devi dirmi tutto»dissi decisa.

«Sono le sei del mattino ormai, non pensi che sia l'ora di andare a dormire? Magari crederai che sia stato tutto un sogno...Anche se i nrealtà non lo vorrei mai»,disse con un mezzo sorriso amaro stampato sul viso.

«Allora lo confessi?»

«Cosa?»

«Che vuoi il mio aiuto»

«Confesso che sono troppo egoista per permetterti di vivere la tua vita in santa pace»disse frustrato, «se fossi stato più generoso non mi sarei avvicinato di un centimetro ate, ma ormai è tardi, un segreto troppo grande ci unisce. Non posso più lasciarti andare.»disse avvicinandosi.

«Non voglio che mi lasci andare, ma se dovessi farlo non andrei comunque da nessuna parte»dissi arrossendo ancora di più.

Lu imi guardò come se fossi pazza, poi si avvicinò ancora, cauto.

Mi guardava negli occhi e si avvicinava ancora.

Mi accarezzò il viso con la mano calda e un po' tremante.

«Non   sai cosa significa portare un peso simile, presto cambierai idea sudi me. Basterà vedere ciò che sono realmente»sussurrò.

«Non contarci troppo.»dissi sorridendo.

«Non ci conto affatto»rispose ricambiando il sorriso.


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