Domenica 4 luglio 2004
Oggi mio padre ha scelto di tenere un allenamento con la mia squadra di calcio per complimentarsi e per trasmetterci più sicurezza. Perciò pure questo fine settimana non lo abbiamo passato insieme.
Arrivati al campetto dopo esserci cambiati ci sedemmo in cerchio, ed ovviamente io ero quello ad un metro di distanza tra i due compagni che avevo vicino. Mio padre fece finta di nulla pensando che forse la colpa era mia che li avevo fatti arrabbiare e di conseguenza mi stavano lontano aspettando le mie scuse. Ma non era così. Dopo aver fatto i complimenti a quelli che avevano giocato ieri iniziammo il riscaldamento, 5 giri del campo. Mentre stavamo correndo mio padre ci avvertii che andava a prendere i paletti dello slalom, gli ostacoli ecc. Quando svoltò l'angolo tutti i bambini vennero verso di me e mi accerchiaro-
no, dopo di ché due di loro mi spinsero a terra e mi dissero - Se non vuoi che ti picchiamo dopo devi far finta di farti male così non ti avremo tra i piedi piccolo sgorbio! Hai capito?!
Annuii è uno di loro mi diede un calcio sul polpaccio con lo scarpino come per avvertirmi.
Tornato papà iniziammo a fare lo slalom gli altri mi guardavano per severe se andavo a dire all'allenatore che mi ero fatto male. Ma non avevo il coraggio di andare da lui e mentirgli. Dopo lo slalom siamo passati agli ostacoli, e i bambini mi guardavano ancora di più con aria cattiva, fin al punto che il bambino che avevo dietro mi fece sgambetto e piombai addosso all'ostacolo che avevo davanti a me. Rimasi a terra per il dolore e piansi ma in silenzio. Mio padre venne subito a vedere come stavo e mi fece sedere sulla panchina. Mentre tutti i bambini facevano una "partitella " io me ne stavo seduto in panchina tenendomi la pancia dopo il colpo preso.
Finito l'allenamento, mentre eravamo sulla strada di casa, papà mi chiese - Leoncino? Sta meglio il pancino? - non li risposi ed abbassai la testa - Leo per caso il bambino dietro ti ha spinto apposta?
Non parlai.
Arrivati a casa fecimo la solita chiamata Skype con mamma e Lapo, ma stavolta rispose solo mamma. Papà li disse che visto che il mio compleanno si avvicinava sarebbe stato bello festeggiarlo tutti insieme a Torino. Mamma sorrise e disse - Volentieri ma Lapo è a Londra dal suo padrino a studiare l'inglese ed resterà là per tre settimane. Ma se vi va bene salgo io è festeggiamo noi tre, e poi quando torna Lapo saliamo su a trovarvi. Che ne dite?
Papà gli rispose che era un'ottima idea rivederci per due volte al posto di una sola.
La sera io e papà stavamo guardando la finale di campionato europeo Portogallo - Grecia.
Per tutta la partita non ci siamo mai parlati. Alla fine della partita mi portò a letto, mi imboccò le coperte e mi diede la buona notte.
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Il tempo mi ha cambiato Ma il passato rimane presente
FanfictionUn ragazzo con un passato orribile alle spalle, un ragazzo diverso fra tutti, diverso soprattutto quando si tratta di stare 90 minuti su un rettangolo verde, due porte, una palla in campo e una squadra. Un ragazzo che è disposto a tutto per inseguir...