"Quindi ti sei trasferita qui da poco" affermò Stacey,non so perché i suoi occhi non mi trasmettevano nulla di sicuro,verdi profondi e lucidi come se dovesse scoppiare a piangere.
"Si,beh credo che tu sappia la storia di mio padre,quindi non ti sto a raccontare tutto quello che è successo" non volevo neanche parlarne.
"Com'è là fuori?"
"In che senso scusa?Cosa vuoi intendere" le chiesi.
Guardò verso il cielo per poi far finire il suo sguardo verso l'orizzonte.
"Fuori dalle Badlands...non lo sai? C'è una legge che vieta di uscire da questo posto.Se ci riesci scappi,altrimenti sei costretto a rimare qui per sempre.
"Ah." Mi limitai a dire...non pensavo fossero così severi, quindi i miei sono riusciti a scappare.
"Vedi Ashley ci sono delle guardie nelle Badlands,ti controllano e sanno tutto su di te." Questa cosa di essere controllata mi metteva un sacco di ansia,ho diritto alla mia libertà.Il tramonto si intravedeva tra le montagne rossicce delle Badlands, ho lasciato bagnare le mie labbra da qualche goccia di liquore alla pesca, l'alcol lo sentivo pungere il mio stomaco e attratti quella sensazione era fastidiosa.
"Dovremmo tornare" biasciò Brandon.
Avvertivo la sua stanchezza dalla fronte bagnata, pure io ero stanca. Stanca di stare lì con loro.
Raccolsi le mie cose, la mia polaroid, i miei occhiali da sole e mi incamminai
"Ashley, Ashley fermati" mi sentì tirare la maglietta, con un tocco delicato una mano si infilò sotto di essa.
"Brandon dimmi, tutto okay?" Ovvio che sta bene Ashley perché sei così stupida.
"Si sì, mi chiedevo se c'è un posto dove poterti incontrare. Vorrei conoscerti meglio."
"Io abito qui da ventiquattro ore quindi non so i punti d'incontro, fai tu."
"Perfetto domani ci penso e ti chiamo." Ammiccò uno di quei sorrisi da James Dean, la maglietta bianca gli aderiva al corpo perfettamente e i suoi occhi, dio i suoi occhi cos'erano.
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Tornata a casa trovai mia madre distesa sul letto sembrava più stanca del solito.
"Com'è andata oggi a scuola?"
Tralasciando il fatto che stavo per iniziare una rissa.
"Bene,sai com'è ho fatto amicizia e niente."
"Bene adesso dormiamo Ashley?" Mi rispose così, senza chiedermi altro. Pensai: ecco da chi ho ereditato tutto questo entusiasmo. Annuì senza parlarle di quello che fosse successo a scuola,riguardo papà."Lasciami,lasciami" era tutto di un blu elettrico non riuscivo ad aprire gli occhi ma sentivo una forza che pressava contro il letto,i battiti del cuore accelerati e le mani sudate...volevo solo cercare aiuto.
"Ashley,Ashley svegliati!Svegliati!" Una sensazione di vuoto e poi di scatto aprì gli occhi.
"Stai ricominciando ad avere incubi tesoro?" Mi mancava l'aria neanche i respiri profondi riuscivano a calmarmi.
"Non lo so,era buio non riesciuvo a vedere." Dio,non di nuovo, quelli erano peggio degli incubi non volevo ricominciare.
"Dormi mamma." Biasciai.
"Anche tu dovresti Ashley" mi alzai dal letto e presi i primi indumenti che trovai,volevo passeggiare.
Mi ritrovai nel grande piazzale del motel,lo attraversai.Era tutto così silenzioso.
Passai davanti alla reception dove come al solito c'era la ragazza con i capelli rosa.
"Dove vai" mi sentì dalle spalle.
"Da qualche parte" le risposi,aveva un profumo forte alla cannella che si disperdeva per tutta la haul.
"Non puoi uscire a quest'ora,non sai chi trovi in giro...rimani qui con me,se ti va" feci un cenno di con la testa e posai le chiavi sul bancone della reception.
"Non sembri una ragazza estroversa" bisbigliò portandosi la mano verso la bocca per nascondere quel sorrisetto. In realtà io faccio amicizia velocemente,ma ero incantata dai suoi limitamenti,precisi e puliti e dai quei occhi castano scuro.Sembrava uscita da un manga.
"In realtà sono ancora scossa da un sogno,più che altro incubo che ho fatto..."
"Mi dispiace,potresti raccontarmelo se ti va. Fa bene parlarne" mise la sua mano sul mio ginocchio,mi venne un brivido al contatto con la sua mano fredda e la mia pelle calda.
"Faccio questi incubi dove ci sono delle voci che rimbombano nella mia testa,dicono di lasciarmi andare, di dire tutto, certe volte non so più se sono io o loro a parlare per me. So di essere più grande di questi demoni che vivono nella mia testa." Mi asciugai gli occhi lucidi,non volevo piangere.
Non ho mai avuto la voglia di raccontare queste cose a persone estranee,per gli altri potrebbero essere solo degli incubi ma per me sono molto di più.
"Calmati Ashley, c'è qualcosa che ti porta a fare questi incubi quindi devi eliminare tutto ciò che c'è di marcio nella tua vita, forse questa cosa ti tocca al livello psicologico e ne risenti mentre dormi." Lei non sa, forse meglio non dirle niente.
Silenzio.*Spazio autrice*
Dopo mille anni rieccoci qui....spero vi piaccia.