Tra un caffè e l'altro

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"Quindi oggi, visto che è il tuo primo giorno ti insegnerò le cose fondamentali, come ad esempio usare la macchina dei caffè"
Cerco di non sembrare troppo imbranata mentre Mr muscoli mi spiega cosa fare. Subito dopo mi ritrovo con un vassoio pieno di tazzine di caffè, la mia attenzione in questo momento è al massimo, devo stare attenta a non rovesciare nulla, dopo due/tre volte cominciavo già a prenderci mano.
Prendo un altro vassoio e sono serena nell'idea di portarlo a destinazione, ma proprio mentre sto per voltarmi Bellamy mi urta la spalla e finisco per rovesciargli addosso tutto.
Va sul retro e io lo seguo cercando di scusarmi ma proprio mentre chiudo la porta dietro di me lui si sfila l'uniforme e.. porca miseria!
Si accorge del fatto che sto praticamente scavando e mi sorride, ovviamente divento subito rossa paonazza per la vergogna.
"Ehm..mi dispiace molto"
"Non preoccuparti, un giretto in lavanderia e torna come nuova"
Torno indietro e mi richiudo la porta alle spalle, sentendomi una dodicenne alle prese con una cotta.

Ormai è tardi e stiamo per chiudere il locale, io e Bellamy siamo gli unici rimasti, Carlos è già andato a casa, mentre riordiniamo e ripuliamo i tavoli continuiamo a ridere e scherzare, è molto piacevole parlare con lui.
Ad un certo va via la luce e nel cercare di raggiungere le piccole lanterne sparse nel locale ci scontriamo, perdo l'equilibrio e mi aggrappo a lui, che ovviamente mi aveva già afferrato.
"Dovresti stare più attenta Signorina"
Mi sussura all'orecchio.
Riesco a sentire il suo respiro sul mio collo e le scariche elettriche tornano a farsi sentire.
Nel frattempo torna la luce ed il fatto di essere così tremendamente vicina ad uno sconosciuto mi mette a disagio, lui probabilmente se ne rende conto e mi lascia andare, ma senza allontanarsi.
"Ora potresti anche respirare"
Cacchio! Non mi ero accorta di trattenere il respiro. Prendo una ciocca di capelli e li metto strategicamente sul volt in modo tale che lui non mi possa vedere in viso, lui la prende e me la mette dietro l'orecchio, mi volto e le nostre facce sono a pochissimi centimetri di distanza, lui tenta di avvicinarsi ma io mi volto e indietreggio.
"Scusami..non volevo"
"Tranquillo, è solo che non mi va di mischiare vita privata e lavoro"
"Capisco".
Non parliamo più fino al momento della chiusura in cui ci salutiamo.

È da diversi giorni ormai che lavoro al Bar da Carlos e con Bellamy le cose vanno molto bene, siamo buoni amici.
Ho appena finito il turno e prima di tornare a casa faccio un salto nella foresta per rilassare i nervi, sento un rumore e mi volto di scatto. Intravedo una figura..
"Chi sei? Sei lo stesso dell'ultima volta?"
"Si."
"Perché ti nascondi?"
Silenzio.
"Sei umano?"
"No, sono come te.."
"E perché non posso vederti?"
"Capirai"

"E siete rimasti lì a parlare?" Zio Jared era molto incuriosito dallo sconosciuto della foresta.
"Si"
"Non sembra che questa cosa ti dispiaccia..ci andrai ancora? "
"Credo di si.."

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