Sono corsa nel bosco appena gli animi in casa si sono calmati, ho il cuore in gola se penso a come possono aver ridotto Bellamy, spero di trovarlo al solito posto, ed è così..
È ridotto piuttosto male e sembra privo di sensi.
Bellamy
Fatico ad aprire gli occhi, la mia testa pulsa di dolore mentre cerco di ricordare cos'è successo, cerco di alzarmi ma una mano mi ferma.
"Non muoverti hai bisogno di riposare.." è Scar, ha la voce rauca e i suoi occhi sono arrossati.
"Che è successo? Stai bene?"
Abbozza un mezzo sorriso prima di rispondermi
"Non sono io quella ridotta in fin di vita"
"Stai forse parlando di me signorina? Perché sono in ottima forma se questo è il problema"
Mentre lo dico butto un occhio sulle ferite e cavolo ci hanno dato dentro quei bastardi. Scar mi passa un panno tra le ferite cercando di ripulirmi, la vedo arrossire nel farlo. E ciò mi reca un tale senso di pace..chiudo gli occhi e appoggio la testa al cuscino.
"Credevo non ce l'avresti fatta, era da due giorni che non ti svegliavi..al massimo farfugliavi parole insensate"
Abbassa lo sguardo pronunciando questo..
"Cos'ho detto?"
"Per la maggior parte delle volte il mio nome. Solo il mio nome."
Apro gli occhi e la guardo, non ho mai nascosto il mio profondo interesse e la mia attrazione per lei e anche se solitamente cerca di non darlo a vedere so di non esserle impassibile.
Ci guardiamo per qualche secondo e per un attimo mi beo nella paura celata nei suoi occhi assonnati.
"Perché ti hanno cacciato così? Cosa hai fatto?"
"È per mio padre..lui era un repudiato.."
"Mi dispiace.."
Sembra sincera nel dirlo ma so che in realtà sta pensando a tutti i crimini che lui avrebbe poturo compiere.
Restiamo a parlare per un pò fino a quando la sera cala al di là della finestra. Lentamente il sonno mi porta via..ma non prima che le sue labbra sfiorino la mia guancia.
