Capitolo 2-Kendall

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Potrei morire, quindi continuo. La persona in questione sà.

La prima ora era terminata in armonia, solo apparente per Sheryl, e quello che la preoccupava è se i ragazzi l'avrebbero fermata in corridoio e così fu.

"Ma ciao, ricordami il tuo nome?" Inziò Kendall con un velo di ironia.

"Lo sai" rispose Sheryl.

"No, ti sbagli"

Sheryl sapeva perfettamente quello che aveva in mente. Una volta pronunciato il suo nome, Kendall avrebbe iniziato a fare battutine un po pesanti sul suo conto e cose così; non voleva certo rispondergli.

"Ridammi subito il cellulare!!!" Cominciò ad urlargli.

Kendall glielo aveva strappato dalle mani con una tale violenza che quasi le venne da piangere.

"Uhh, vediamo con chi stai chattando? Oh...con l'amichetta!!!

"Quella brava ragazzina che ha deciso di essere tua amica, strano" Inziò Carlos.

La situazione cominciava a degenerare.

"Che c'è?! Mi ha solo chiesto com'era andato il primo giorno di scuola, problemi?"

"Dai Kendall, restituisciglielo" disse James con un po di pietà.

"Che cosa hai detto? Non ho sentito"

"Kendall dai, in fondo non ci ha fatto niente"

"Invece si"

"Ma davvero? E che colpa ha allora?"

"Di esistere!"

Possibile che la detestassero così tanto?

"Ma non è mica colpa sua!"

"E che devo fare? Picchiare i genitori?"

"No, perché non ne saresti capace!"

"James, non provocarlo" chiese Logan.

Intanto Sheryl assisteva alla scena muta e immobile, sembrava che le cose si fossero calmate...fino a quando...

"Lo vedi questo cellulare? Adesso farà una brutta fine sotto ai miei piedi! E se oserai fiatare, bhe...non so cosa potrei farti.." disse Kendall, utilizzando un tono con un certo senso di superiorità.

Loro si sentivano superiori.

"Ridammelo subito!!!!"

Sheryl si alzò sulle punte per prendere il suo telefono e Kendall alzò il braccio, e poi le disse...

"Io sono alto un metro e ottanta cara, tu sei bassa bassa, non hai possibilità...e lo vedi James? Lui è ancora più alto di me"

Per farle notare l'altezza dell'amico, gli passò il telefono e James prontamente lo diede a Sheryl.

"G-grazie J-James"

Si sorprese al gesto di uno dei suoi peggior nemici.

"Che diavolo fai?" Gli chiese Carlos.

"Mi comporto da persona matura"

"Quindi io sarei scemo?" Chiese Kendall irritato.

"Forse..."

"James, ti ho detto di non provocarlo"aggiunse Logan.

Driiiiin!!

Suonò la campanella.

Kendall prese Sheryl dal colletto della maglia.

"Come si usa dire...'sei stata salvata dal suono della campanella', altrimenti un ceffone non te l'avrebbe levato nessuno su quella faccia di schiaffi che ti ritrovi" rispose Kendall.

E la classe si avviò nell'aula 10, il laboratorio artistico, l'aula perfetta per disegnare, ciò che più amava fare.

Emanò un sospiro di sollievo.

Nessuno di loro avrebbe osato toccarla in classe.

Preparò il suo cavalletto con la tavola da disegno, prese le matite a pastello e cominciò a colorare.

Si trattava del ritratto di Amy Winehouse, che a lei piaceva molto.

Così adagiò il pastello sul foglio e cominciò a colorare...

Le stava venendo veramente bene, aveva ricevuto anche i complimenti da parte del professore che, orgoglioso della sua alunna, aveva mostrato il capolavoro a tutta la classe.

E questo a Kendall e agli altri non piaceva...

Tutta d'un tratto chiese al professore di uscire, sicuramente doveva andare al bagno...e Kendall ne approfittò.

Raggiunse il disegno di Sheryl e senza farsi notare lo strappò in due parti perfettamente uguali, e lo posò nello zaino della ragazza in modo che riuscisse a notarlo.

Carlos, James e Logan erano ovviamente complici.

Quando Sheryl tornò, non trovò più il suo disegno sulla tavola, bensì in cartella, e per poco non urlava.

Non immaginate quanta fatica ha fatto per riuscire a disegnarlo.

"M-ma...perché?!?!"

Voltò il viso verso i quattro ragazzi, e sospettò subito di uno di loro, Kendall.

Era l'unico che le voleva veramente male.

Era l'unico che la maltrattava peggio degli altri.

Era l'unico che non aveva mai provato pietà o un sentimento vero verso Sheryl.

E le dispiaceva...perché prima lui, non era così.

Non si sarebbe mai permesso di trattarla così fino a due anni fa.

No, lui prima le voleva bene.

Erano come fratello e sorella.

O meglio, lei se ne stava quasi innamorando.

Ma da quando aveva assunto questi comportamenti non lo riconosceva più.

Non voleva più avere a che fare con lui!

Ma lui continuava, insieme ai suoi amici, a metterle i bastoni fra le ruote.

Si chiedeva sempre cosa ci fosse di strano in lei, o cosa era successo a Kendall, anzi, una volta aveva addirittura provato a chiederglielo,ma ciò che aveva ottenuto era stato un crudele schiaffo accompagnato da un sonoro:"Vai a quel paese".

Soffriva per lei ma più per lui.

Infatti non andò dal prof.per riferirgli che era stato Kendall, no...

Forse perché teneva a lui in qualche modo...

O forse, perché sapeva cosa le avrebbe fatto se avesse fiatato...

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