Capitolo 14-Orgoglio

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"Bene ragazzi, oggi parleremo di un argomento che sta molto a cuore ai giovani...l'adolescenza! Chi mi parla dell'adolescenza?" Chiese la Robinson.

"Bhe...l'adolescenza è un periodo particolare" disse Elvis.

"Mh...si...ma dovete essere più precisi...Henderson?"

"È il periodo dei cambiamenti sia corporei che psicologici" continuò Logan.

"Giusto...poi...altro? Bravo?"

"È un periodo in cui gli adolescenti cominciano a sperimentare i veri amori...ma...sentono anche il bisogno di sfogarsi, di avere amici veri, perché non sempre, durante questo periodo la vita, ti sembra perfetta, come da bambini" lanciò un'occhiata e Kendall che se ne accorse e la fissò.

"Brava! Ottimo." Concluse la prof.

"Dunque...durante questo periodo "oscuro", che approfondirete con una ricerca, emergono diversi problemi, fra cui il bullismo! Oggi quindi parleremo del bullismo.
Mi auguro che in questa classe non ci sia nessuno o nessuna che sia vittima di soprusi e roba varia..."

"No, no" disse James.

"Bene...perché dovete sapere che l'anno scorso quei quattro signorini erano praticamente dei bulli...ma quest'anno le cose sembrano essere diverse...giusto Bravo?"

"Ehm...si"

In realtà Sheryl non sapeva cosa dire...

Nonostante la tregua tra lei e Kendall, non è che se la passasse benissimo.

"Okay bene, uno dei tanti argomenti che però tratterremo è appunto il bullismo.
Vi assegno una ricerca soddisfacente sul bullismo e sull'adolescenza. Mi raccomando, ricerche molto approfondite da studiare. Bravo, Schmidt, studierete insieme anche 'sta volta"

"Ehm...okay" sussurrò Sheryl.

"Se proprio devo..." disse lui.

Durante l'ora successiva, Kendall e Sheryl, chiesero l'ora libera in portineria, per discutere un po.

Si trovavano in corridoio, accanto ai loro rispettivi armadietti.

Avevano bisogno di parlarsi.

Chissà.

"Kendall...oggi a quanto pare mi tocca studiare insieme a te...sappi che questa volta non voglio che succeda nulla di spiacevole"

"Altrimenti..."

Kendall aveva sempre un po voglia di provocare, era nel suo carattere.

"Altrimenti niente...Ma...ecco...vorresti...essere mio amico...per cominciare a relazionarci un po?"

"Ehm...faccimi riflettere un momentino...NO" le rinfacciò lui.

"Era prevedibile."

Kendall non voleva fossero amici.

Per lui era già tanto che avessero posto una tregua.

Sheryl invece non sapeva che genere di approccio utilizzare.

Se non erano amici...cos' erano?

"Ehm...quindi...oggi pomeriggio vieni a casa?"

"Si...purtroppo"

"...Non c'è bisogno di sottolinearlo"

Così più tardi si ritrovarono entrambi a casa di Sheryl e si ripeté la stessa identica routine dell'altro giorno.

Si sedettero alla scrivania, presero i libri dalle loro cartelle.

Sheryl premette il tasto di accensione del suo laptop e iniziarono a ricercare approfonditamente l'adolescenza e il bullismo.

"È incredibile quanto la vita sia una coincidenza" disse Kendall.

"Ti riferisci alla ricerca sul bullismo?" Chiese Sheryl.

"Ma dai.."

Sheryl emanò una leggera risata e continuò a premere pulsanti sulla testiera.

Fin quando si 'scontrarono' con la ricerca sul bullismo.

"Il bullismo fonda le sue radici nei comportamenti violenti offerti dai videogiochi o da una famiglia sempre più assente..." disse Sheryl leggendo una pagina di un sito.

"Videogiochi? Non c'entra assolutamente nulla" contestò lui.

"Qui dice che il bullismo è derivato nella maggior parte dei casi..dal...dolore"

"Tsk...che razza di siti sei andata a pescare?!"

In effetti però il bullismo è un effetto collaterale del dolore.

Come la depressione di Sheryl è un effetto collaterale dei soprusi di Kendall.

"Ehy...queste sono fonti attendibili! Sei tu che non vuoi ammettere niente!"

"Io non ho nulla che non va!"

"Invece si! E puoi parlarne con me!"

"È l'ultima cosa che farei al mondo!"

"Allora lo ammetti che c'è qualcosa che non va!? A me puoi dirlo!"

"NO"

"Voglio solo aiutarti!"

"Non mi stai aiutando!" Concluse Kendall.

"Dimmi cosa hai. Dimmi qual'è il problema. ORA."

"MAI!!!"

Kendall si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduto, prese le sue cose e decise di varcare la porta della stanza.

"CON TE NON SI PUÒ PARLARE. TI DETESTO"

"Ma che novità! Che cos'è?! La scoperta dell'acqua calda percaso?!" Chiese Sheryl incavolata e un po ironica.

"E ora dove vai?" Continuò lei.

"Lontano da qui. Me ne vado da Carlos."

"Che bel soggetto..."

"Ehy...non offenderlo!!"

"Solo se tu mi parli del tuo problema"

"Perché pensi che ce l'abbia?!"

"Te lo si vede in faccia! Non eri così" gli urlò Sheryl.

"Basta. Me ne vado." Aggiunse lui.

Così lasciò la stanza ma Sheryl lo fermò dal polso.

"Tu sei solo orgoglioso. Quello stupido orgoglio che contraddistingue le persone. Non vuoi ammettere una tua debolezza, perché il tuo orgoglio te lo impedisce.
Quante volte noi, facendo prevalere l'orgoglio abbiamo commesso errori? L'umiltà deve essere sempre al primo posto.
Umiltà...che ora non esiste più in te.
Logan ha ragione, tanto ragione.
Ci si aggrappa sempre ai ricordi, proprio quando il presente non è come vorremmo. Per questo mi importa di te.
E so per certo che hai bisogno di persone vicino. Te lo si legge in faccia.
Ma dammi solo la possibilità di dimostrarti che puoi contare su di me e non guardarmi come una vittima o come una persona detestabile.
Ti voglio bene. Lo sai."

Kendall la fissò per pochi istanti.

Cosa gli stava dicendo?

Perché Sheryl si ostinata ad essere così preoccupata per lui?

Kendall perse la presa che aveva nel tenere lo zaino in mano, e cadde al suolo.

Cos'era la sensazione che stava provando in quel momento?

Improvvisamente fu tentato di abbracciare Sheryl.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 02, 2016 ⏰

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