Ian
Entro di soppiatto nella sua camera, osservo la dolce raffinatezza della stanza che mi circonda.
So che lei non è in casa e sua suocera è rintanata nel suo letto in preda ancora alla febbre del virus che la tormenta.
Le pareti sono di un tenue beige, l'armadio della stessa tonalità ha uno stile elegante e vittoriano, mentre le tende della finestra sono di un color ocra acceso.
Esse sono impreziosite da un superbo cordone rifinito da una grande nappa di una sfumatura simile.
La toeletta è veramente deliziosa nel sua candida veste color ghiaccio, rifinita da uno specchio dall'anima un po' barocca e un po' retrò.
Vi sono tanti piccoli barattolini rotondi, un rossetto dai toni rosa più tenui, mentre in un angolo c'è quello rosso scarlatto che si mette meno spesso, ma che fa letteralmente impazzire i miei sensi.
Da una parte trovo anche una boccetta di profumo, sono tentato di spruzzarmi un alito della sua essenza sul corpo, ma non lo faccio. Sono in terribile astinenza per motivi di guerra, tanto da volermi immortalare il suo odore per potermi eccitare questa notte al solo pensiero del suo viso. Per fortuna ho chiuso la porta dietro di me con il timore che qualcuno mi veda curiosare nella camera della signora Proveaux.
Già, perché ormai è una giovane moglie dedita ad attendere suo marito, molto più vecchio di lei...
Ah, ma cosa vado a pensare! Anche io più o meno ho la sua stessa età.
So che l'ha sposato e non lo ama, so anche che non ha mai saputo cosa significhi amare o provare anche un solo brivido d'attrazione.
Lo vedo e lo percepisco da come mi guarda. Ha paura perfino di incontrare i miei occhi e quel giorno che le ho sfiorato una spalla l'ho sentita tremare.
Credo proprio che non possa nascondere la sua forte emozione quando mi vede, neanche io posso farlo. Non so cosa mi sia preso, ma è così.
Ho attratto molte donne nella mia vita, collezionandole ad ogni angolo di mondo, ma non mi sono mai invaghito veramente di nessuna.
Già, tranne Hanna, l'amante tedesca, ma a confronto di questa bella francesina così formosa e sensuale, i suoi seni acerbi e la sua esile figura scompaiono all'istante.
Porta sempre degli abiti un po' castigati con una piccola cintura alla vita che mette in risalto un ventre piatto, ma anche un sedere alto e sodo.
Vorrei toccarla e scoprire ogni singolo centimetro della sua pelle diafana e setosa.
I suoi capelli color delle more mi istigano a pensare a lei ogni notte indurendo la mia virilità.
Come posso io stesso essere un nazista? Io che predico come il Vangelo le regole del fanatismo Hitleriano. La razza ariana è perfetta, incastonata dai capelli color del grano, gli occhi chiari come l'azzurro del cielo e la profondità dell'oceano.
Ovvio, mi sono fatto tante di quelle donne, ma soltanto per pura perversione o per semplice sfogo sessuale, senza mai provare niente che lambisse una percettibile attrazione mentale.
Ma adesso non so cosa mi succeda, perché mi sento uno stupido e invece di divertirmi durante questo breve soggiorno in casa di francesi, mi faccio prendere dal panico.
Lo nascondo con la mia solita veemenza, grazie alla mia maschera da odioso sfacciato. Sì, voglio solo farmi odiare dagli altri per la mia natura e per la mia origine. Sto rischiando di farlo anche con lei, perché so di essere stato violento e arrogante quando l'ho scoperta nella mia stanza a leggere i miei scritti.
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L'amante tedesco (Disponibile anche in cartaceo)
FanfictionProvenza, giugno 1940. In un piccolo paesino della campagna francese Gemma è sposata con un uomo che non ha mai amato e vive insieme all'odiosa suocera. Suo marito è partito per la guerra e in mezzo all'esplodere degli eventi come l'improvviso bomb...