XXIII Capitolo

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Ian

Appena la vedo il mio sguardo si perde ancora una volta sulle sue curve rotonde e su quell'andatura così sofisticata e raffinata. Da quando c'è stato fra di noi quel breve ma intenso amplesso, avrei pensato di poterla desiderare di meno, ma invece la penso continuamente. La voglia per quella dolce creatura si è come amplificata e i suoi lineamenti sono ormai impressi nel mio cuore come un marchio a fuoco. Qualcosa a cui non posso rinunciare e il solo timore di non poterla avere vicino a me quanto vorrei mi fa rabbrividire di disperazione.

È a pochi passi da me, sembra dirigersi nel boschetto subito dietro la tenuta dei Proveaux. So bene che dovremmo stare molto attenti a non farci vedere insieme, sicuramente in un piccolo villaggio come questo esistono sempre occhi indiscreti verso il prossimo. Già, specialmente nei confronti di un tedesco messo alla vigilanza di una famiglia francese benestante. Comprendo bene la mia posizione e ho la forte consapevolezza di essermi innamorato di una giovane donna sposata, ma il mio cuore non si ferma e soprattutto non si arrende, perché so che un giorno prima o poi Gemma sarà mia.

Devo approfittare di quel momento, così mi addentro fra gli alberi della vegetazione e bene attento che nessuno sia nei paraggi, le cingo la vita da dietro in un dolce abbraccio.

Lei si volta spaventata, ma non appena si accorge di me, il suo sorriso diventa radioso e indimenticabile.

Un attimo dopo però sembra volermi allontanare da lei e fissarmi in maniera triste e sconsolata.

«Che avete, Gemma? Non siete felice di vedermi?»

«Certo, lo sono. Ma non possiamo più vederci in questo modo, anzi non potremo più neanche scambiarci una sola parola. Né da soli, né di fronte agli altri. Intesi?»

Mi guarda con rabbiosa sfida e in quello sfuggevole sguardo non riconosco molto la mia donna, anzi sembra quasi una sconosciuta.

«Perché mai dovremmo evitarci? Avete già dimenticato cosa c'è stato fra noi pochi giorni fa?»

Lei non vuole incontrare i miei occhi, ma so che sta soffrendo e quelle affermazioni non provengono veramente dal suo cuore.

La prendo fra le braccia ancora una volta e la stringo forte a me cercando le sue labbra, ma lei rifiuta il mio avvicinamento e il mio cuore non fa altro che sanguinare di fronte a quell'affronto.

È splendida anche così, la amo anche se lei si ribella alla mia stretta. Non può essere cambiata, non può aver capito di non amarmi.

«Non vi credo, Gemma. So che provate lo stesso sentimento che io stesso sento per voi. Maledico soltanto il fatto di avervi potuta conoscere per troppo poco tempo e troppo tardi, visto che siete già sposata. Se non ci fosse questa maledetta guerra di mezzo, non esiterei a urlare al mondo l'amore che provo per voi...»

La avverto tremare e il suo respiro è quasi convulso, mentre poggia la fronte con aria stanca contro il mio petto. Ha bisogno di sfogarsi, dato che immagino quante angherie debba sopportare da quell'abominevole marito.

«Non vi ho dimenticato, per me aver fatto l'amore con voi è stata l'unica cosa bella della mia vita, credetemi. Quanto vorrei essere una donna libera e soprattutto detesto l'idea di aspettare un figlio da colui che mi ha violentato...vi ho detto tutte quelle cose perché ho paura per voi, Ian. Non mi perdonerei mai se vi capitasse qualcosa di male».

La cullo dentro il mio abbraccio e per la prima volta percepisco qualcosa di veramente intenso: considero Gemma come una bambina da difendere, come la donna più desiderabile del mondo, ma soprattutto rappresenta l'amore che non ho mai veramente provato.

L'amante tedesco (Disponibile anche in cartaceo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora