•Capitolo 18•

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- Michael? Che...?- la mia voce sembra incredibilmente stridula. Me la schiarisco.- Che ci fai qui?-

- Hey! Vedo che sei felice di rivedermi. Comunque...potrei farti la stessa domanda.- risponde con un mezzo sorriso.

Ma mi piglia per il culo? - La domanda te l'ho fatta prima io...-

- Siamo alle elementari?- fa lui, credendo evidentemente di essere spiritoso.- Okay. Sono qui con la band. Rimarremo per un mese e mezzo circa per fare alcune cose per il nuovo CD. Quella è la casa che abbiamo comprato.- indica la villa sulla mia destra.- Contenta? Ora tocca a te.-

- Sono in vacanza da mia nonna.- rispondo coincisa. Dopodiché il silenzio cala tra di noi, quindi la rabbia e la frustrazione che credevo aver seppellito tornano a farmi visita.- Perché non ti sei più fatto sentire?- sbotto.

Lui sembra sorpreso dal mio scatto d'ira, ma mi risponde subito.- Scusa, avevo da fare con le ultime tappe del tour e...-

- Non dirmelo. Non hai nemmeno trovato il tempo di mandarmi un messaggio.- lo interrompo. Ora mi sta davvero dando sui nervi.

- Liz, mi dispiace, ma credevo fossi arrabbiata con me per quello che ho fatto.- afferma deciso guardandomi dritta negli occhi e solo ora che le rivedo mi rendo conto di quanto mi siano mancate quelle pozze verdi. Mi accorgo anche che il colore dei suoi capelli è cambiato di nuovo: ora sono biondi. Quanto vorrei infilarvici le dita.... Fermi tutti, di cosa sta parlando?

Vedendo la mia espressione accigliata mormora - Si, sai, io e te, ubriachi...credevo che noi due...-

-Woh, woh, woh...non avrai pensato che tu ed io...- non termino la frase sentendo le guance andarmi a fuoco e sono sicura che un perone rosso messo a confronto con la mia faccia in questo momento sarebbe addirittura pallido.

Quando lui distoglie lo sguardo per poi dire a bassa voce - Non è forse così?- scoppio in una risata isterica.

- Stai...scherzando?! Okay che mi...piaci, ma...non ti credevo...così sicuro...delle tue abilità di conquista.- dico tra le risate, fermandomi appena mi rendo conto di aver appena dichiarato ad alta voce e proprio al diretto interessato che mi piace.

Odio la mia stramaledetta boccaccia.

Lo vedo sorridere e giuro che in questo istante preferirei sotterrare la mia testa come gli struzzi.

- E così ti piaccio, eh? Beh, so di essere affascinante ma non credevo di avere questo ascendente su di te, Hudson.- gli strapperei quel sorriso dalla faccia per poi attaccarglielo sulla fronte all'incontrario...

Cerco di salvarmi il culo rifilandogli la classica scusa - Non ho detto nulla del genere. Sei tu che hai sentito male! E comunque per  tua informazione quella notte tra noi due non è successo proprio nulla.-

- Si, si certo. Bel modo il tuo di cambiare argomento.- ribatte ridendo sotto i baffi. Certo che non molla!

Sbuffo e faccio per andarmene, quando mi sento afferrare per un braccio.

- Okay! Scusa, farò finta di crederci e lascerò perdere il discorso! Non andare però, voglio parlare un po' con te. È da parecchio che non ci sentiamo.- non posso fare a meno di guardare i suoi occhi mentre parla finendo per rimanerne incantata, perciò annuisco come in trance e quando sorride il mio sguardo finisce irrimediabilmente sulla sua bocca e di riflesso sorrido anche io.

Dio, Liz. Come sei finita a farti abbindolare in questo modo? Ah giusto, è entrato nella tua vita un ragazzo dagli occhi verdi che potrebbero sciogliere un iceberg e tu ormai ti sei fatta friggere il cervello.

Twitter † Michael Clifford †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora