Capitolo 2

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Due settimane dopo...
-Erik, vuoi muoverti?
-Arrivo sorellina!
Io ed Erik stavamo trascinando le valigie, che dovevamo caricare sull'aereo.
Eh si.
Saremmo partiti per andare dove?
Chi lo sa. Io ed Erik avevamo deciso di partire, di lasciare il Giappone, di girare per il mondo, perché volevamo cancellare ogni traccia del nostro passato,volevamo ricominciare.
Due anni prima ero scappata dal collegio per ritrovare mio fratello.
Ma ora io non stavo scappando,volevo mettere radici in un altro luogo.
In quelle due settimane dalla morte della mamma avevo fatto spesso degli incubi,in cui sognavo il momento in cui era caduta a terra.
Erik,oltre ad andare a scuola,lavorava per mantenerci e neanche il supporto di Bobby e Silvia ci avrebbe aiutato.
Io non ce la facevo più a restare impotente, anche io volevo fare qualcosa.
Due settimane prima mi ero convinta che la mia luce era stata coperta dalle nuvole.
Speravo che in questa partenza, avrei ritrovato la vecchia Ambra,quella dai teneri occhi neri, felice e sorridente.
-Sorellina muoviti!
-Arrivo fratellino!
Salii sull'aereo e guardai per l'ultima volta il Giappone.
Decollammo e per la prima volta dopo due settimane guardai il cielo.
Fu strano osservarlo,come se fossi stata lontana da lui per molto tempo.
Ora,nel cielo,abitava la mamma è quindi per me guardarlo significava sentirmi ancora di più vicino a lei.
Arriviamo Italia...
Pov's Erik
Eccoci qua,su quest'aereo,pronti per partire e iniziare una nuova vita.
In quelle due settimane mia sorella era stata malissimo,si vedeva,non era più come prima. Era diventata insondabile.
Si,insondabile. Non si capiva se fosse felice o triste,se stesse piangendo o se stesse sorridendo.
Certo,la morte della mamma ha scavato nel suo cuore un profondo burrone,ma è stata forte perché è voluta partire:è stata sua l'idea del viaggio.
La osservai che guardava il cielo,pensando a chissà che cosa.
-Ehi Amby...
Lei si voltò e sorrise, ma si vedeva che era un sorriso stanco.
-Dimmi Erik.
-Sei proprio convinta di voler riniziare?
Mi guardò a lungo e poi annuì.
-Erik, due anni fa sono venuta in Giappone per ricominciare una nuova vita con te.
Ma mi sono resa conto che è meglio cambiare strada, quando una cosa particolarmente dura tocca le nostre menti e i nostri cuori.
Era cambiata molto.
A 14-15 anni, quando avevamo trovato la mamma, proprio un giorno dopo il nostro quindicesimo compleanno, portava sempre i capelli abbastanza corti ed era scherzosa, ed esuberante.
Ora non si riconosceva quasi più.
I capelli lunghi e setosi, i vestitini, era diventata riflessiva e più matura.
Andavamo allo stesso liceo, al classico.
Io continuavo i miei allenamenti assieme agli altri,lei decise di abbandonare il calcio e dedicarsi all'arte.
Dipingeva quadri molto belli,dallo stile romantico,particolarmente triste da quando la mamma se n'era andata.
Ma nonostante tutto rimarrà sempre la mia sorellina.
Accarezzai la sua testolina che si era dolcemente poggiata sulla mia spalla.
Dormiva e chissà cosa stava sognando.

La guardai amorevolmente.
Era l'unica cosa che mi fosse rimasta.
Ti proteggerò a costo della mia vita,sorellina.
Pov's Ambra
-Stiamo per atterrare. Chiediamo ai gentili passeggeri di assicurare le cinture di sicurezza.
La voce del copilota mi risvegliò.
Mi stropicciai gli occhi, e osservai Erik.
-Buongiorno sorellina.
-Buongiorno...
-Siamo arrivati in Italia.
Osservai dal finestrino la nostra nuova casa che si stava avvicinando sempre di più.
Sorrisi. Un vero sorriso,dopo due settimane.
Quando l'aereo si fermò,diedi la mano ad Erik e scendemmo.
-Dove possono essere le valigie?!?
Soffocai una risata nel vedere Erik che disperato cercava le valigie.
-Ti aiuto io.
-Amby?
-Mh?
-Non fa male ridere qualche volta,ricordatelo.
Sospirai e mi apprestai a cercare le valigie, che ritrovai poco dopo.
-Ecco qua fratellino.
Veramente, neanche io riconoscevo in me la quattordicenne/quindicenne che ero circa due anni prima.
Ero maturata, anche nell'aspetto fisico.
Mi squillò il cellulare.
2 nuovi messaggi:
Amore mio*-*:Ehi amore come va? Sei arrivata in Italia? Fammi sapere al più presto e ricordati che tu sarai sempre la mia stella;)
Sorrisi e risposi.
Tu: si tesoro sono arrivata e questa sera ti chiamo per farti sapere come va. Ti ringrazio per tutto l'aiuto che mi hai dato*-*
Jude era stata la mia ancora di salvezza.
Mi ha sempre appoggiato e consolato. Lo amavo troppo.
Mi mancava ma purtroppo certe cose,come l'amore,bisogna anche sacrificarle.
-Sorellina siamo arrivati!
Eravamo a Venezia, una città bellissima che ho sempre stimato.
La nostra era una bella casetta, ci abitava la nonna paterna che ci aveva gentilmente ospitati. Nostro padre è americano ma nostra nonna è italiana. Avevamo perso qualunque tipo di contatto con lei ma grazie alla mamma riuscimmo ad avere il suo numero telefonico. Prima di dirigerci da lei,avevamo imparato un po'di italiano per poter comunicare.
-Ciao nonna!
-Ciao tesori, benvenuti!Ho saputo dell'accaduto e-
La fermai, sorridendo.
-Non preoccuparti nonna,noi ora siamo qui per ricominciare.
-Si tesoro, fate come se foste a casa vostra. Ho preparato una torta ai lamponi, poi venite che parliamo un po'.
Stavamo per salire quando la nonna mi fermò.
-Ehi Ambra.
-Dimmi,nonna.
-Sei cresciuta tantissimo.Sei tale e quale a tua madre..è un sacco di tempo che non vi vedo.
Sorrisi amaramente e salii in camera.
--
-Erik, sai,io ho visitato Venezia quando avevo circa 11 anni.
-Davvero sorellina?
-Eh si! Te lo avevo raccontato,ricordi?
Eravamo davanti al Canal Grande,un posto in cui conservo tanti ricordi.
-Fratellino,guarda!
Stavo correndo per mostrare a mio fratello la bellezza dei ponti,quando andai a sbattere contro qualcuno.
-Ma guarda, sempre la solita distrattona,non è vero?
Mi portai le mani alla bocca.
-Paolo?!?

Buongiorno a tutti!
Beh, che dite, ve lo aspettavate?
Ambra è cambiata molto,nonostante siano passati circa due anni.
Vi è piaciuto il capitolo? Spero di si. Votate e commentate;)
Alla prossima*-*
-Manu:)

I'm Ambra Eagle 2: Non Sarebbe Dovuto Succedere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora