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Harry pov's

Il monitor che segnava il battito del suo cuore andava più lentamente del dovuto. Io aggrottai le sopracciglia confuso su ciò che stava accadendo. Mentirei se dicessi che non avevo paura. Misi, allora, due mie dita sul lato nel suo collo e sentì che il suo cioè stava battendo lentamente. "Brooke?" Chiamai.

Entro cinque secondi sul monitor comparve una linea orizzontale dritta e i bio provenienti dalla macchina aumentarono.. Sapevo cosa volesse dire, era morta.

"No no no no, piccola resta con me. Non mi lasciare!" Piansi sul suo corpo immobile come se questo potesse aiutare.

Gli infermieri fecero irruzione nella stanza. "Ragazzo, devi uscire e aspettare in sala d'attesa" mi disse una dottoressa prendendomi un braccio per portarmi fuori.
"Brooke!" Urlai cercando di liberarmi dalla presa della donna ma invano. "Brooke non farmi questo!" Gridai così forte da farmi venire un bruciore alla gola.

"Qualcuno porti questo ragazzo fuori!" Urló l'infermiera ai dottori in corridoio. Mi sentì prendere forte per le braccia e mi ritrovai fuori dalla stanza.
"Stanno cercando di fare il meglio per salvarla, ma per ora devi essere paziente e aspettare qui fuori." Mi disse una voce roca.

"Come cazzo faccio ad essere paziente quando la mia ragazza sta morendo là dentro! Ogni secondo che lei non respira è come se qualcuno mi accoltellasse! Quindi non mi dite di avere pazienza!" Tirai i miei riccioli nello sforzo e non mi accorsi della puntura di qualcuno sul collo, cazzo.

"Capisco e hai ragione ma in questo momento non puoi fare niente se non aspettare e lasciare a loro di fare il lavoro che gli spetta."

Decisi di restare lì al mio posto ad aspettare, con le lacrime che scendevano sulle mie guance.
Non sapevo perché lei mi faceva questo effetto, ma sapevo che se mi avesse abbandonato io sarei diventato un disastro. La mia vita sarebbe stata miserabile senza di lei, era la mia vita e io dovevo viverla con Brooke.
Sembravano passate ore e il mio culo cominciava a farmi male, ma sapevo che Brooke in quel momento stava molto peggio di me e quindi non dovevo lamentarmi.
Mi guardai in giro e vedendo persone che guardavano la televisione o che leggevano una rivista rimasi scioccato nel vederle così tranquille e calme, sapevo che un loro parente o amico stava morendo dentro una di quelle stanze.

Non potevo stare lì a fare niente sapevo che lei dentro quella stanza stavamo veramente morendo. Alla fine mi risedetti sulla sedia ma mi congelai quando vidi Louis passare con una taglio sulla guancia, doveva essere assolutamente uno scherzo.

Camminai verso di lui con i pugni serrati e con la rabbia ribollire dentro di me.

Afferrai il retro della sua felpa e lo sbattei contro il muro con tutta la forza che avevo. Lo afferrai per il collo e lo guardai dritto negli occhi arrabbiato facendolo spaventare.

"Hai fatto tu tutto questo a Brooke eh!?" Gridai a lui. Notai che il suo viso stava diventando viola così allentai la prese permettendogli di parlare e respirare.

"Rispondimi!" Lo spinsi contro il muro ancora 'svegliandolo' dal suo stato di paura.

"I-io non intendevo, lo giuro! E-ero ubr-ubriaco." Confessò.

Le mie accuse erano sbagliate, non volevo ucciderlo infatti, ma in questo momento non avevo altra scelta.

"Ti rendi conto di quello che le hai fatto!? L'hai mandata in un ospedale e ora sto aspettando di sapere se è morta o no! Se è morta, faró della tua vita un inferno. Lo prometto Louis, lo prometto!" Lo spinsi un ultima volta contro al muro prima di allontanarmi. È stato fortunato che non l'ho ucciso lì sul posto.

Una volta tornato in sala d'attesa tutti mi fissavano. E gli capivo, ero tornato lì in i pugni serrati e la faccia arrabbiata, sembravo un criminale.

Dovevo solo aspettare e pregare Dio che non stava morendo. Louis me l'avrebbe pagata cara. Non avrei dovuto più guardarlo in faccia se non voleva fare una brutta fine.

La speranza stava, man mano che passava il tempo, diminuendo. Vedevo là genere andare via a poco a poco e io ero ancora lì seduto su quella sedia ad aspettare.
Nessuno avrebbe voluto essere al mio posto.

I miei pensieri furono tagliati da una ragazza della mia età che si sedette di fianco a me. "Ehy, sono Jessy e tu chi sei, bello?" Chiese passando le dita dalla gamba al petto.
Aveva una gonna cortissima è una maglietta che faceva vedere tutte le sue curve. Ma che cazzo! Pensava fosse estate?

Con la mano la spinsi più lontana da me "non mi interessa." Le dissi nel modo più gentile.

"Oh andiamo amore, divertiamoci un po" sussurró al mio orecchio sfregando con la mano sulla mia coscia. Ma che pensava di fare?

Afferrai il suo polso e lo spinsi verso di lei. "Che cazzo pensi di fare eh? Penso che hai scambiato questo posto per l'angolo infondo all'isolato (N/A: dire così in italiano vuole dire "viale Zara", cioè il viale delle p****** ma penso lo sappiate ahaha) e ora vattene, ti ho detto che non mi interessa."

"Styles?" Chiamó un uomo con in mano una cartellina, era un dottore.

"Grazie a Dio" mormorai a me stesso. "Si, sono io." Gli dissi.

"Brooke non ce l'ha fatta, mi dispiace per la perdita." Appena sentì quelle parole tutto incominciò a girare come se fossi sulle montagna russe. Mi sono sentito male.

"No, non può essere! Per favore!" Piansi. "Ho bisogno di vederla, ora!" Chiesi.

Fece un cenno con la testa e mi condusse verso la sua stanza. Una volta aperta la porta corsi verso di lei velocemente. Arrivai appena in tempo per vedere il dottore tirare un telo bianco su di lei.

"Non è morta." Singhiozzai. "Non può essere."

Tirai via il lenzuolo e vidi quello che non avrei mai voluto vedere. Il suo corpo era lì, pallido e senza vita. I suoi occhi azzurri che tanto volevo vedere erano chiusi.

Mi stesi accanto a lei e circondai con il mio braccio il suo corpo. La volevo, e mi resi conto solo in quel momento che lei era morta, era veramente morta. Non mi importava se non ero autorizzato a fare quello che stavo per fare, ma la volevo.

"Cosa stai fac-" iniziò un infermiera ma fu subito fermata da un'altra che le disse "lascialo fare."

Sentii il rumore delle scarpe allontanarsi, segno che erano uscite. Ma fui interrotto un'altra volta. "Styles? Ci sei?" Mi chiede un dottore.
"Huh?" Chiesi.

"Ho detto che Brooke sta bene e che se vuoi puoi entrare a vederla." Detto questo si allontanò.

Era tutta una mia immaginazione. Lei non è mai morta e io non sono mai stato di fianco al suo cadavere. Ero così felice, stavo sognando ad occhi aperti.

Sospirai di sollievo e mi diressi verso la sua stanza. Appena mi vide il suo sorriso si illuminò rivelando un sorriso stupendo, un sorriso che avevo temuto di non vedere mai più.

I miei occhi si riempirono di lacrime e mi buttai addosso a lei abbracciandola. "Oddio Brooke non posso credere che sei viva." Dissi piangendo sulla vestaglia dell'ospedale che indossava.

"Si sono viva, ma ora mi sta soffocando Harry." Rise, mi piaceva questo suo lato. "Ti amo così tanto Brooke, non mi lasciare mai più" singhiozzai.

Brooke pov's

Sapevo che pensava fossi morta quando era arrivato qui. Per questo capií perché Harry aveva reagito in questo modo. Ero così felice che era lui qui, e non mamma.
Avrebbe fatto milioni di domande su ciò che era accaduto.

Sapevo che quello che stavo per dire era vero, stavo vedendo troppo per lui.

"T-ti amo anche io Harry."

La sua testa si girò verso di me velocemente appena sentì le parole che avevo detto. "S-sul serio?" Disse asciugandosi le lacrime con la manica della sua camicia.

"Si Harry, sul serio."

Note 'autrice':
Lasciate una ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto ed è corretto. Per eventuali errori scrivete un commento e io correggo subito.👌🏻
Baci.😘

~Kia.💕

Bullied by Harry Styles (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora