Lexy.
Rebecca arriva a bordo di un'auto diversa da quella del giorno precedente, ma sempre prettamente nera, opaca, con i vetri semi oscurati.《Salite a bordo》dice con un sorrisino amabile sul volto, non so cosa le stia passando per la testa. Josh mi fissa confuso.《Chi è lei?》mi chiede. Faccio per aprire bocca, ma non ho idea di cosa dire; di fatto ci pensa lei.《Mi chiamo Ashley, sono un'amica di tua sorella e l'ho aiuta a trovare un nuovo appartamento! Non venite a vederlo?》
《Hai cambiato casa?》mi chiede ancora più confuso Josh.
《Oh, già. E che...e che non riuscivo più a mettere da parte i soldi per l'affitto!》
Mi divincolo salendo a bordo dell'auto.
Giungiamo a destinazione in una zona parecchio distante dal centro. Una villetta ad un piano munita di giardino.《E questa invece potresti permettertela?》domanda ancora Josh sospettoso.
Rebecca ci fa spazio all'interno della casa. Nell'enorme giardino ci accoglie uno spaventoso pitbull di mezzo quintale che continua a ringhiarci contro.
《Murph è un tenerone con chi lo tratta a dovere, diffidate dall'aspetto!》Si avvicina alla bestiola senza timore e strofina la mano sul suo capo, zittendolo con quel semplice gesto. La casa è ancora più grande all'interno, arredata in stile moderno in toni chiari. La mia stanza sembra essere stata incollata li. Le mie cose sono esattamente come nella stanza precedente, anche la disposizione dei mobili è la stessa e mi chiedo come le mie cose siano arrivate li nel giro di poco più di due ore. 《Ciao, sono Ethan Richmond il tuo coinquilino!》mi si presenta un giovane ragazzo dall'aria conosciuta; il venditore di fumetti! Faccio finta di non conoscerlo esattamente come lui. 《Ciao, Lexy》,gli stringo la mano. 《Lex, vieni a vedere il bagno!》mi chiama Rebecca chiudendo poi la porta alle nostre spalle.《Allora, che succede? Gli è caduto un meteorite in testa?》
《Qualcosa del genere》rispondo estraendo il masso dalla tasca.
《Cazzo!》esclama presa alla sprovvista.《Ascolta, la casa è di Ethan, non dovrai pagare nulla se non il tuo cibo, aveva un debito. Lui ti farà da guardia. Il cane in cortile è addestrato, quando lo senti abbaiare nasconditi e chiamami immediatamente. Ah... convinci Josh a restare qui》pronuncia molto velocemente e fa per uscire.《Dove vai?》《a parlare con Fox!》
Le afferro la mano, ma mi sfugge.《Sta attenta》dico con un filo di voce mentre lei sorride.Rebecca.
Entro all'interno della stanza sbattendo violentemente la porta alle mie spalle.《Cosa cazzo stai facendo!》urlo. Fox è d'avanti a me e sta tirando su una striscia di cocaina. Si volta e mi fissa ostile con un sorrisino irritante stampato sulla bocca.《Cosa vuoi Rebecca?》
Gli lancio con violenza addosso la pietra segnata con il suo nome e lui la schiva.《Ti diverti a prendertela con i ragazzini?》urlo ancora furiosa.《Mi diverto a prendermela con molte persone, sai? Quel ragazzino è fortunato. Nella mia armeria non ci sono a disposizione solo massi appuntiti, credo che ormai tu l'abbia capito.》《Neanche nella mia Fox. Vuoi fare la guerra? Le mie faccende private non ti riguardano. Il lavoro è lavoro, e noi siamo solamente soci.》Si avvicina con violenza.《Non dicevi così quando ti facevi sbattere come una cagna però, e neppure quando mi hai chiesto di lasciare il mio giro a Los Angeles per ammazzare il tipo che si sbatteva tua madre. Sai, hai ragione, forse non eravate poi così diverse voi.》《Non azzardarti mai più a parlare di mia madre.》Gli punto una pistola addosso, e lui la fissa impassibile.《Avanti, sparami! Che hai da perdere? Ora hai già chi ti lecca la figa, e ben presto diventerai un'assassina anche tu.》
Quelle ultime parole mi trafiggono.
《Alexis Turner》dice poi. I miei occhi si sbarrano.《Ricordati che conosco il tuo punto debole, Rebecca.》Rido abbassando l'arma e mi avvicino a mia volta a lui.《Ricordati che sono il tuo punto debole, Fox.》Rimane visibilmente stupito dalle mie parole. Poggio una mano sulla sua gamba e la trascino su di essa fino a raggiungere la sua vita.《È questo che vuoi, Fox? Vuoi che continui a fare la puttana perchè tu li lasci in pace?》
Lui non risponde, continua a fissarmi. Sbottono i suoi pantaloni massaggiando piano il suo affare al di sopra dei boxer, lo spingo con violenza sul divano di pelle bianca ed infilo la mano al di sotto liberando la sua erezione tra i suoi mugolii. Comincio a muovermi, a massaggiare il suo membro con forza, poi lo infilo nella bocca. Continuo a succhiare, sopportando i suoi grugniti di piacere fin quando non raggiunge l'orgasmo, dopodiché mi sollevo ripulendomi le labbra e raggiungo la porta d'uscita.《Chi mi assicura che non avrò nessuna soffiata?》mi chiede ricomponendosi.《Perchè il tuo culo da bastardo ed il mio finirebbero in una cella insieme, testa di cazzo. Fammi fare ciò che devo, appena avrò sistemato quel Roger ti ricontatterò e torneremo a parlare d'affari. Se sfiori ancora Lex o i suoi cari, quella pallottola ti finisce nella testa sul serio.》Scappo via da quella stanza e corro all'auto. Metto in moto, ma non mi sento nelle condizioni di guidare. Non tiro su nulla da quasi due giorni. La testa gira ed il sudore mi cola lentamente dalla fronte. A fatica raggiungo la nuova casa e mi infilo furtivamente dal retro, per non farmi notare da Josh alle prese con un videogame insieme ad Ethan. Non vedo traccia di Lexy da nessuna parte.Entro nella sua stanza e mi sdraio sul letto. Avverto le vertigini, la camera balla. Riesco a stento a respirare, ma cerco di restare calma. Lexy entra notandomi nella stanza.《Rebecca!》《Fa silenzio!》la zittisco con tono spezzato. Si avvicina a me con passo felpato e mi poggia una mano sulla fronte, poi si avvicina alle mie labbra ma la caccio via, non voglio che mi baci dopo ciò che ho appena fatto.《Che ti prende?》sussurra vedendomi lentamente contorcere su quel materasso. Ethan entra nella stanza lanciandomi una dose di cocaina sul letto.《Ho mandato il ragazzino a prendere delle birre in mansarda, fate in fretta!》Ne sniffo una piccola dose, mentre vedo Lexy voltarmi le spalle ed allontanarsi, delusa dal gesto. Resto su quel letto ancora per poco, dopodiché mi sollevo per raggiungere il bagno, e mi lavo con forza la bocca, per togliere da essa il sapore ancora vivo di quel bastardo. Lexy entra senza dire una parola, regola la testa della doccia ed inizia lentamente a spogliarsi. La fisso attraverso lo specchio.《Non vi darà più fastidio》dico voltandomi. Ma lei non risponde, neppure mi fissa. Si infila nella doccia chiudendo le ante, mentre io mi infilo di nuovo nella sua stanza cercando di fare più silenziosamente possibile. Porto con me la borsa con il mio portatile e lo accendo in fretta.
Dottor. Sebastian Marshall.
Digito il suo nome cercando informazioni sul suo conto.
Quarantasei anni, nato il 14 Novembre1969 a Philadelpia, laureato in medicina e psichiatria, ambientalista convinto ed appassionato di pesca subacquea. Un uomo per bene si direbbe, non dovrebbe essere un'impresa poi così difficile. Indosso un abito elegante ed uno dei miei sguardi affascinanti, dopodiché mi dirigo al Plaza, dov'è previsto il nostro incontro. L'uomo è gia li, mi accoglie con galanteria e mi invita a sedermi. Ordiniamo qualcosa chiacchierando del più e del meno. Mi mostro interessata ad i suoi hobby, ma ancor di più a lui. Non gli tolgo lo sguardo da addosso per neppure un istante.《Mi piacerebbe approfondire la sua conoscenza dottor. Marshall》trascino una mano sul suo braccio, fingendo uno sguardo infuocato e sorseggiando con l'altra da un calice di vino rosso. L'uomo comprende all'istante.《Le va di prendere una stanza?》
Annuisco divertita e mentre si solleva lo seguo. Appena arrivati in stanza l'uomo mi afferra con decisione i fianchi, inspirando il profumo aul mio collo ed accarezza con delicatezza le mie curve.《Sono qui per parlarle di una questione importante dottore》comincio imitando un'espressione eccitata ed un respiro affannato. L'uomo traduce il tutto in un semplice gioco erotico e prende a lasciare dei piccoli, casti baci sulla spalla scoperta.《Di cosa vuole parlarmi,Ashley?》mi volta nella sua direzione.《Volevo molto, molto bene ad uno dei suoi ex pazienti, e la sua morte mi ha sconvolta》dico decisa 《Jessica Howard, era una donna speciale》.L'uomo solleva lo sguardo ai miei occhi.《Conoscevo molto, molto bene Jessica. Gli occhi scuri, il corpo bello da mozzare il fiato, il sogno erotico di ogni uomo. La prima volta che la vidi sotto la 34th street, aveva meno dei tuoi anni.》Sbarra gli occhi《ti somigliava molto...》sussurra facendo qualche passo indietro. Estrae una pistola dai suoi pantaloni, e la stessa cosa faccio io eatraendola dalla mia borsa.《Chi sei?》chiede minaccioso. Lo fisso accigliata senza rispondere.《Rebecca...》bisbiglia lui come se avesse avuto un'illuminazione.《Come conosci il mio nome?》chiedo.《Esci fuori da questa stanza e non farti più vedere, altrimenti sparo!》,minaccia.
《Rispondi alla mia domanda》mi avvicino scontrandolo fisicamente e bloccandogli la pistola alle spalle.
《Lei mi ha parlato di te durante le sedute!》strizza gli occhi.
《Tu non hai mai visto da sola mia madre!》urlo spazientita, poi capisco.
《Non all'interno del suo studio》concludo incredula.
《Va via!》urla premendo il grilletto, ed il proiettile colpisce l'unica lampada accesa ad illuminare la stanza. Spaventata approfitto del buio e scappo via cercando si passare inosservata. Prendo l'uscita di sicurezza e raggiungo la mia auto, metto in moto e sfreccio il più lontano possibile cercando di scaricare l'adrenalina accumulata. Sento d'un tratto il cellulare squillare e rispondo.
《Si? Lexy?》《dove sei, dobbiamo parlare》pronuncia dall'altro capo del telefono.《Vieni sul porto》chiudo, e dopo un'ora circa vedo la sua figura avvicinarsi all'auto. Scendo, mi siedo sul bordo lasciando i miei piedi penzolare sull'acqua e mi accendo una sigaretta. Lei mi fissa dall'alto con le mani conserte.《Non ti siedi?》《Mi fa paura, non so nuotare.》
Aspiro ancora un tiro.《Se è così semplice spaventarti, non divresti inseguire una come me, sai?》
《Una che il giorno prima si fa fottere da me, ed il giorno dopo scopa con il terapeuta di sua madre morta?》
Strabuzzo gli occhi e la fisso.
《Il pc acceso sul mio letto, Sharlok. Con quel abito dubito che sia stata una parlata tra amici. Le porti almeno le mutande?》domanda ironica sedendosi alle mie spalle. Chino la testa quando lei mi afferra le mani.《Per quanto ne so quell'uomo potrebbe essere mio padre.》
《Tuo padre?》mi chiede confusa.
《Già. Mia madre era una prostituta, non lo ricordi?》
《È esattamente per questo motivo che chiunque potrebbe esserlo.》
《Lui e mia madre si conoscevano da molto e si vedevano fuori dallo studio abitualmente. Conosceva il mio nome, Lexy, ed appena ha avuto conferma che fossi proprio io, mi ha cacciata via. Quanti altri motivi ti vengono in mente?》
《Umm》mugungna《quindi non avete scopato...》
Sospiro esasperata.《No Lex, non è successo nulla.》
Le passo la sigaretta, lei afferra e fuma.
《E con Fox? Neppure con lui è successo nulla?》
A questa domanda non ho il coraggio di rispondere, resto in silenzio.
《Per quanto tempo credi che ti farai usare come un giocattolo, Becky?》《Fin quando saprò che nessuno ti punterà la pistola al petto, e nessun altro masso cadrà sulla testa di tuo fratello.》
Mi volto nella sua direzione e la stringo dalle spalle.
《Sai che prima o poi dovrò andar via.》
《So di poterti convincere a restare, e vivere la vita che meriti.》
《È questa la vita che merito.》
《No Becky.》
Si porta a cavalcioni su di me e mi fissa negli occhi. Sento il suo respiro ed il suo tocco sul viso. Sento delle forti fitte alla bocca dello stomaco, sono piacevoli, è una sensazione che non ho mai provato prima. Ho la voglia di baciarla e l'angiscia di farlo. Stare con lei sembra una tortura in paradiso. Ma la sua bocca è qualcosa di troppo bello per potrerci rinunciare. Lei è un bianco candido troppo accecante per i miei occhi scuri, così li chiudo. Le nostre labbra si sciolgono ma non smette di stringermi quando si avvicina al mio orecchio sussurrando:《è questo ciò che ti meriti.》
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Identity girls (Lesbian)
RomanceAlexis e Rebecca non sembrano avere molto in comune se non la profonda amicizia che le lega fin da bambine. A tredici anni la complicata vita di Rebecca prende il declino quando dopo essere rimasta sotto shock alla vista del corpo usurato ed inanim...