17.Una grande famiglia

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Dopo trenta minuti i due ragazzi stanno percorrendo la strada non asfaltata che porta al villaggio in cima alla collina.

-In realtà non è un villaggio, sono una serie di costruzioni tutte appartenenti alla mia famiglia, lassù ci vivono tutti i miei zii e cugini, e ovviamente nipoti e prozie- spiega Luc ridendo alla faccia sorpresa di Sea.

-Ovviamente-commenta Sea ironica e un po' agitata-Non pensavo dovessi conoscere tutte queste persone, non volevo disturbare questa riunione di famiglia-

-Non pensarci nemmeno, tutti ti adoreranno, non disturbi affatto-

-Se lo dici tu-sospira la ragazza ancora non del tutto convinta.

Appena si avvicinano alla prima abitazione un gruppo di bambini li raggiunge urlando e chiamandoli allegramente, seguendo la macchina che intanto si addentra tra le case.

-E' tornato Luc-grida la più grande delle bambine, seguita a ruota da tutti gli altri, senza smettere di inseguirli a piedi.

Dalle case si affacciano donne e signori, perlopiù anziani, ma anche giovani robusti,con quell'aria vissuta dei contadini, le mani callose penzolanti ai lati dei fianchi,la barba incolta e denti irregolari, che fischiano al passaggio della macchina.

-Quelli sono miei cugini, le mie zie e i miei zii, anche alla lontana e quei bambini sono qualche cugino e qualche lontano nipote- dice Luc che intanto si è messo a scuotere la mano vigorosamente per salutare tutti, poi aggiunge-non ti preoccupare, noi abitiamo un chilometro lontano dal villaggio, non è cosi confusionario lì-

-Tranquillo è bellissimo questo posto, le persone sopratutto, mi sento a casa-e Luc la vede sorridere, forse ripensando alla sua vera casa.-

Dopo qualche minuto dalla fine del villaggio arrivano davanti un gigantesco casolare,sulla sommità di una dolce collina, i muri di mattoni ricoperti di edera, ma in maniera precisa,dalle terrazze gerani rossi cercano di combattere l'inverno.

Il granaio si trova sula destra della casa e la stalla un po' più lontana,ai piedi della collina. Tutto intorno vigneti immensi e grandi campi di ulivi e alberi da frutto,spogli a causa dell'inverno.

Sea è sbalordita, scende dalla macchina e si mette a osservare l'intero paesaggio, soffermandosi sui particolari,è quasi notte ormai, il sole d'inverno tramonta presto. Luc le sorride dolcemente.

-Non è male vero?- i suoi occhi lasciano trasparire amore verso quel posto-mi manca davvero-aggiunge infatti.

-E' bellissimo- annuisce Sea-

-Luc!Tesoro della mamma vieni qua!-una donna sulla cinquantina ha aperto la porta e sta correndo incontro al figlio, tendendogli la braccia grassottelle. Appena lo raggiunge lo copre di baci e Luc si scosta imbarazzato.

-Mamma dai, non sono un bambino!-poi arrossendo di fronte allo sguardo divertito di Sea dice alla madre-Questa è Sea, una mia amica, ti ho detto che veniva-poi rivolto alla ragazza-e questa è mia madre Carola-

Intanto la signora è corsa ad abbracciare Sea.

-Oh tesoro è un piacere conoscerti, sei un amore. Che bella ragazza la tua amica Luc- dice rivolta al figlio facendolo arrossire ancora di più, ma stavolta sono entrambi a farlo.

-Bertrand vieni caro, sono arrivati!-urla rivolta all'interno della casa Carola e subito spunta un omaccione, alto il doppio della moglie,la pelle olivastra e la testa calva, tranne per qualche ciuffo di capelli ai lati delle orecchie.

Subito va a stringere vigorosamente in un abbraccio il figlio e si gira verso Sea.

-Sono Bertrand, il padre di questo mascalzone, tu devi essere la sua amica, benvenuta en Provence-le dice porgendole la mano che Sea stringe aggiungendo-Grazie mille signore, sono Sea è un piacere conoscerla, questo posto è meraviglioso e anche le persone-

-Cambierai idea conoscendo il resto della combriccola-esclama ridendo Isabelle.

Appena entrano l'aria è pervasa da un delizioso profumo dolciastro,assolutamente fantastico.

-Sto cucinando dei biscotti-aggiunge infatti la madre di Luc.

L'interno è in mattoni come fuori, il pavimento invece è di un caldo parquet,subito c'è il salotto, costituito da due caldi divani di stoffa color crema e due poltrone di pelle cremisi, al centro spicca il bellissimo camino, il fuoco scoppiettante all'interno.

In un angolo l'albero svetta sulla stanza, colorato e illuminato di numerose lucine, con un mucchio di regali adagiati sotto di esso, ricoperti delle carte più stravaganti. Nel divano un ragazzino di 16 anni, che appena li vede salta in piedi e corre incontro a Luc, che gli scompiglia i capelli affettuosamente.

-Come stai Paul, piccolo ometto?-

-Ti trovo in forma fratellone, cos'è quell'orribile pizzetto che hai sotto il mento però?-gli dice indicando la barba un po' incolta del fratello.

-Ho avuto degli impegni in questo periodo e non ho potuto farmi la barba, ma se fossi in te mi preoccuperei di quei brufoli adolescenziali che ti impestano le guance-aggiunge di ribatto Luc ridendo di buon gusto.

-Va bene va bene, questa volta hai vinto. Poi accorgendosi di Sea, che nel frattempo si era messa a ridere, dice al fratello-Ehi non mi presenti la tua amica?-

-Sono Sea ciao, tu devi essere Paul, Luc mi ha parlato di te-

-In persona, bellezza-aggiunge il ragazzo con fare affascinante,sorridendo di sbieco, quello si che dev'essere un rubacuori tra le ragazzine,pensa Sea divertita.

-Chiamami quando diventerai maggiorenne, dolcezza-risponde però lei,marcando bene l'ultima parola, facendo ridere tutti di buon gusto.

Paul arrossisce dalla testa ai piedi ma poi mettendosi a ridere pure lui dice al fratello-E' forte la tua amica Luc-

Allora questo le sorride e dice-Lo so-

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