alternative ending

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okay, questo  un finale alternativo (sempre scritto dall'autrice), non siete obbligati a leggerlo se come finale vi è piaciuto quello "definitivo" ma lei lo ha scritto perché glielo hanno chiesto molte lettrici ahaha.

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Luke era sopraffatto dalla stupidità di sua madre così scese le scale di corsa raggiungendo la strada. Lei non li aveva visti i lividi sul viso di Michael? 'Il padre di Michael non l'ha presa bene', come disse la madre di Michael. Nessuno ci aveva pensato? Solo lui?

Si sentiva che potesse crollare da un minuto all'altro, la casa di Michael non era molto vicina, le sue gambe non resistevano più, sentiva le gocce di sudore scendere sul viso ma continuò a correre, anche più veloce.

Quando vide la casa di Michael in lontananza iniziò a correre sempre più veloce, il suo cuore stava scoppiando di adrenalina e paura. Non era sicuro che Michael potesse stare bene, ma doveva stare bene. Lui doveva.

Con il pugno sudato bussò alla porta di casa Clifford, e la signora Clifford aprì velocemente. Aveva un sorriso che si vedeva benissimo, che fosse forzato. Poteva vedere le occhiaie sotto i suoi occhi. "Ciao Luke, tutto bene?" chiese lei.

"Michael è in casa?" chiese Luke agonizzante. Lui ignorò la sua domanda perché no, non andava tutto bene. 

La signora Clifford sembrava confusa. "Si, ma non ha detto che saresti venuto, non l'ho sentito tutta la mattina..." 

Luke spinse la signora Clifford da una parte entrando velocemente in casa, un sentimento di nausea lo pervase quando iniziò a vagare verso la camera di Michael. Appena si avvicinò vide la porta socchiusa, si sentiva della musica tranquilla provenire da dentro.

Finalmente Luke aprì lentamente la porta, sbiancò appena vide Michael in piedi su una sedia con una corda avvolta al collo.

"No, Michael! Smettila!" urlò Luke, corse verso Michael che aveva indosso il pigiama, e il viso pieno di lacrime.

Michael sembrava così piccolo e indifeso, gli occhi spalancati e il viso più pallido del solito. "N- No Luke...non dovresti essere qui -disse sussurrando, ad eccezione di un singhiozzo che lasciò le sue labbra- hai rovinato t-tutto, n-o Luke, h-hai rovinato...tu-tutto..." 

Michael non riusciva a parlare senza piangere o singhiozzare, il suo esile corpo tremava mentre Luke lo fece scendere delicatamente dalla sedia, la corda si sfilò dal collo di Michael facilmente. Luke iniziò a piangere appena abbracciò Michael, il suo ragazzo, cullandolo dolcemente tra le sue braccia e sussurrandogli cose dolci all'orecchio.

Dopo, entrambi si posizionarono sul letto, Michael su Luke mentre piangeva contro la sua spalla, mentre Luke lo abbracciava tenendolo stretto, non avrebbe più fatto andare via il suo bambino.

"Ora Mikey è tutto a posto, tutto a posto" sussurrò Luke baciando la testa di Michael mentre le lacrime gli oscuravano la vista.

Dopo un po' di secondi di silenzio l'unico rumore che si sentiva era Michael piangere, e Luke chiese "Piccolo, perché lo hai fatto?" chiese dolcemente nascondendo il naso tra i capelli di Michael.

Michael piagnucolò, stringendosi sempre di più a Luke. "Mio padre -rispose prendendo un lungo respiro- ha fatto tutto lui, Lukey"

Luke chiuse gli occhi abbracciando Michael il più possibile. "Ora è tutto a posto, Mikey. Non può più farti del male. Ora sei mio, ti proteggerò io"

Michael e Luke si coccolarono nel letto per il resto della giornata, nessuno dei due disse nulla, a parte Michael che a volte continuava a piangere e Luke lo consolava oppure il contrario, Michael baciava Luke per farlo smettere.

Verso mezzanotte Michael iniziò a ridere e Luke lo guardò leggermente confuso. Michael sorrise con aria mortificata e disse "Ho scritto una lettera di suicidio, è nel mio armadietto, probabilmente la troverà il bidello"

Luke sorrise debolmente e disse "Se vuoi possiamo andare a prenderla ora". E questa volta fu Michael a guardalo leggermente confuso, ma il biondo lo precedette dicendo "So come entrare"

I due iniziarono a camminare verso la loro scuola, alle quattro del mattino, per le vie buie e vuote. Si sarebbero presto laureati, il pensiero che Michael non si sarebbe laureato con lui, se non fosse arrivato in tempo lo fece stare male, e provò una strana sensazione allo stomaco. 

Luke si arrampicò sulla finestra della classe di matematica, a destra dell'edificio, sapeva che quella finestra era sempre aperta, ed una volta entrato aiutò Michael.

"Coma facevi a sapere che sarebbe stata aperta la finestra?" sussurrò Michael una volta dentro, mentre con le mani toglieva la polvere dai pantaloni. 

Luke ridacchiò e disse "Ho fatto un sacco di brutte cose durante il secondo anno, e non devi sussurrare, non c'è nessuno qui", questo rassicurò Michael. Luke lo prese per mano ed insieme camminarono per il corridoio, verso l'armadietto di Michael. 

Michael era nervoso, e continuava a nascondersi dietro la schiena di Luke. "Sei sicuro che non ci siano le telecamere di sicurezza?" chiese continuando a sussurrare, perché non si fidava totalmente di Luke.

"Ci sono le telecamere, ma nessuna funziona, la scuola non ha abbastanza soldi per farle funzionare, le hanno messe solo per spaventarci" spiegò Luke rassicurando Michael mentre salivano le scale.

L'armadietto 2537 è al secondo piano, in fondo a tutti gli altri armadietti, a fianco ad una fontanella dell'acqua. Alcuni armadietti avevano il lucchetto, ma quello di Michael no perché lo scordava sempre a casa. Luke lo aprì e trovò la lettera.

La prese in mano e si voltò verso il suo ragazzo "E' questa?" chiese, e Michael annuì. "Vuoi che la legga?" chiese il biondo.

Michael arrossì e prese la lettera dalle mani di Luke "No" disse timidamente, infilando velocemente il pezzo di carta nella tasca dei pantaloni. "Sarebbe imbarazzante, perché dopo averla finita di leggere dovresti guardarmi in faccia, e non era programmato" 

"Come desideri tu" disse dolcemente, mettendo un braccio sulle spalle di Michael e chiudendo l'armadietto.

Appena arrivati alla finestra, per uscire Michael si fermò e gli chiese "Non lo dirai a nessuno vero?" continuava a sussurrare, aveva un tono di voce imbarazzato leggermente timido.

Luke gli prese la mano e disse "Se non vuoi, non lo farò" e con questo glielo promise, Michael si sentì più leggero e sollevato, uscì dalla finestra seguito dal biondo che accarezzandogli il braccio gli chiese "Ma tu devi promettermi che non lo farai di nuovo, lascia che ti porti a fare una terapia, o qualcosa del genere. Non posso perderti Michael"

Michael esitò per qualche secondo, ma infine annuì baciando Luke e sussurrandogli "Ti amo tanto Luke -poi imbarazzato spostò lo sguardo verso le sue scarpe- mi dispiace di aver provato a lasciarti" 

Luke fece avvicinare Michael posando il suo indice sotto il suo mento sussurrando "Fai bene ad essere dispiaciuto -Michael sorrise- ti amo con la luna ama il sole" 

"Io ancora di più" Michael sorrise ancora prima posare nuovamente le labbra su quelle di Luke.

Luke sorrise "Qualunque cosa succeda?"

"Qualunque cosa succeda."

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CREDEVO DI AVER PUBBLICATO QUESTA PARTE MA LOL, NON E' COSI', QUINDI LEGGETELA ORA PERCHE' SO DOVE ABITATE!!


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2016 ⏰

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