Capitolo 8

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Il giorno seguente il Dott. Alessi arrivò in ufficio poco prima delle nove.
Notò subito che c'era qualcosa di strano: l'antifurto non era stato inserito e la porta del suo ufficio, che chiudeva sempre a chiave, era accostata.

Quando la aprì vide il corpo della sua segretaria penzolare dal lampadario con un cavo di rete stretto intorno al collo.
I suoi occhi erano sbarrati e sembravano fissarlo.
Il colore della pelle del suo viso era blu scuro, così come quello della lingua che le fuoriusciva dalla bocca.

Sul pavimento, sotto il suo corpo, si trovava una palla arancione.

«Oh mio Dio... Marta!» urlò trattenendo un conato di vomito che sentì risalirgli dallo stomaco.

Nello stesso tempo udì la voce della custode alle sue spalle.«Dott. Alessi, c'è una raccomandata da...» la donna lasciò la frase a metà.
Appena vide il corpo della ragazza impiccata la busta le scivolò dalle mani.
Quando notò la palla sul pavimento si inginocchiò ed iniziò a farsi il segno della croce.

«Signore proteggici...» sussurrò chiudendo gli occhi.
Il Dott. Alessi la aiutò a rialzarsi.«Signora Erminia... venga via da qui.
Su, vada a sedersi di sotto e non faccia salire nessuno.
Io ora chiamo la Polizia e la raggiungo subito» le disse.

LA BAMBINA ASSASSINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora