«Dottore... quella palla, io... io... la riconosco...» rispose la donna tremando.
Era in evidente stato di shock. Il Dott. Alessi capì che non era in grado di muoversi.
La prese sotto braccio e la accompagnò fuori dalla stanza.«Venga con me. La accompagno giù io».
Chiuse la porta dell'Ufficio e condusse l'anziana donna in portineria, chiamando nel frattempo il 113 dal suo cellulare.Mentre aspettavano l'arrivo della Polizia la donna si calmò, guardò il Dott. Alessi negli occhi e disse:«Dottore, se fossi in lei venderei subito quell'ufficio.
Sono la custode di questo palazzo da più di trent'anni.
Quando arrivai qui, nelle mura dove ora si trova il suo ufficio, c'era un appartamento in cui vivevano una giovane donna e sua figlia di sei anni.La madre non era del tutto normale.
Soffriva di depressione da quando il marito le aveva abbandonate.
Come lei sa io abito al piano di sotto. La sentivo spesso urlare contro quella povera bambina.Un giorno facendo le pulizie in cortile trovai una palla e la regalai alla piccola.
Era una palla arancione, come quella che adesso ho visto nel suo ufficio, proprio sotto il corpo della povera Signorina Marta.
La sera stessa sentii la bambina giocare sopra la mia camera da letto. TUM TUM TUM.Poi udii la madre inveire. "Smettila di far rimbalzare quella dannata palla!" continuava a gridare. Subito dopo arrivò un urlo agghiacciante della bambina che non scorderò mai.
Chiamai subito la Polizia.
Quando entrarono nell'appartamento trovarono la bimba in mezzo alla stanza in una pozza di sangue.
La madre le aveva tagliato la gola, poi si era tolta la vita impiccandosi al lampadario.
Se solo non le avessi regalato quella palla forse ora la piccola sarebbe ancora viva. Dottore, quella stanza era situata esattamente dove ora si trova il suo ufficio.Per anni non ci ha abitato più nessuno, ma spesso durante la notte io ho continuato a sentire il rumore di quella dannata palla rimbalzare sul pavimento sopra il mio letto.
Da quando ci hanno fatto gli uffici quei rumori si sono fatti sempre più radi.
Era tanto che non li sentivo. Ma ieri sera quella palla ha continuato a rimbalzare per tutta la notte». La donna scoppiò in lacrime.
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