28° Capitolo

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Pov di Chuck

"Dov'è  che sono?"chiedo rigirandomi la sigaretta tra le mani, quel giorno in cui mi ha detto che sapeva dov'era Angel, ci siamo precipitati qui a Milano, devo dire che Milano è  una città  interessante, se solo fossi interessato  a visitarla, ma dato che sono qui per  riprendermi l'amore  della mia vita, non ho tempo.
L'ultima  volta che io ed Angel ci siamo lasciati, lei è  tornata da me, io non ho mosso un dito e ammetto di aver fatto  schifo, insomma io non credo alla roba che le ragazze vogliano un principe  azzurro, sdolcinato e in calza maglia, ma qualcuno  che le salvi da loro stesse,  che le sappia capire e che sia una spalla su cui piangere, e io molte volte non  sono stato all'altezza,  ma Dio solo sa io quanto amo quella  donna.
Si donna.
Madre  dei miei figli.

Lei non è  più  una semplice ragazza per me, lei è... non so come spiegare il centro di ogni cosa,il centro del mio universo, io non esisto se lei non è  con me e io me la riprenderò,  costi quel  che costi lei è mia e lo sarà  per  sempre.

''non  so di preciso devo contattare alcune persone, qui a Milano,  ci vorrano almeno due giorni, abbi pazienza per favore" blatera quel  mostro  di mia madre.
Crede che perché  mi ha detto che è  gravemente malata io abbia pietà  per lei?
Mai.
Ha fatto del  male a tutti, ha cercato di mettermi  contro mio fratello, di uccidere Angel e boh, non la perdonerò mai. 
Annuisco velocemente e mi alzo mettendomi i miei occhiali da sole neri e lascio  i soldi sul tavolino e faccio per andarmene girandomi,
" dove vai Chuck?" Alzo gli occhi al cielo  e sospiro  " in giro, voglio  comprarmi  qualcosa, voglio distrarmi."
"Come ti rintraccio?" Mi giro  innervosendomi  e la guardo " ho un fottuto telefono e hai il mio numero,  chiamami. Ah e io l'albergo  l'ho  già trovato, tu starai con me, perché  se solo provi  ad allontanarti giuro che ti trovo  e ti ammazzo più  del previsto. " la vedo sgranare gli occhi  e guardarmi, non mi risponde  e prende il biglietto,  io mi girone cammino lentamente guardandomi attorno, so che non so dove vado ne dove mi trovo, ma posso sempre chiedere informazioni.
Poco  dopo  camminando  mi ritrovo  in centro e spendo un sacco di  soldi in vestiti, okay sono peggio  di una  donna, qui  a Milano vedo molte  ragazzine  fare fotografie con persone e da quello  che ho  capito sono i loro beniamini.
Spero solo di ritrovare  Angel, mi manca troppo.

Pov di Angel

Odio le nausee.
si possono  vomitare  le budella? No perché  fra poco vomito anche quelle; adesso sono in bagno  e mentre mi  lavo i denti mi sento Ethan imprecare, una þ che mi sono finita di asciugare esco dal bagno un po impacciata dal pancione e faccio capolinea nel suo studio alzando un sopracciglio  e mi guarda, è  vestito  casual e sta al telefono, quando mi vede  sorride attaccando "piccola,  perché  non riposi? Non voglio che succeda niente al bambino"  sospiro  e mi siedo sul divano di pelle rosso nel suo studio "  tranquillo  sta bene,comunque  volevo scendere a farmi un giro, so che non verrai  quindi non è  che posso andare e poi mi vieni a prendere?"
Sospira preoccupato e annuisce, io invece  già  sono  schizzata fuori dall'ufficio prendendo il mio coprispalle nero e la borsa, apro la porta  e vado verso l'ascensore,  quando la chiamo mi viene uno di quei monenti, quei maledetti momenti in cui ricordo Chuck.
Il colore del suoi occhi, la sua pelle diafana, il suo respiro  sul mio collo e i capelli  morbidi e neri.
Mi manca troppo.
Non riesco a vivere senza di lui. 
Quando arriva l'ascensore  entro di corsa, mi guardo allo specchio e vedo le lacrime solcare il mio viso per poi finire sul mio mento, le asciugo velocemente e mi sistemo il trucco, non voglio  che qualcuno mi vedi così  vulnerabile.
L'ascensore  arriva a terra ed esco, infilo gli occhiali da sole e cammino verso la macchina accarezzandomi la pancia, il mio bambino,si è  un bellissimo maschietto, come so che è  bellissimo?
Suo papà  è  un dio greco.
Entro in auto e subito metto in moto, voglio  parcheggiare  vicino al centro così  faccio più strada a piedi, nel frattempo accendo un po di musica e canticchio Hello di Adele; dopo poco arrivo in un parcheggio  dove lascio  l'auto  e scendo avviandomi per i negozi del centro,  entro in uno per bambini e prendo dei vestiti  per Heiden.
Si il mio bambino si chiamerà  Heiden.

Sorrido al pensiero  di tenerlo  stretto a me ed esco dal negozio, mentre cammino scontro contro qualcuno  e per poco non cado, ma due mani forti  mi reggono, quando alzo lo sguardo per poco non svengo.
È  il karma?
Dio?
Un segno del destino?

Lui è  qui, mi tiene e ora ha la mia stessa espressione  di stupore.
Lo guardo e dopo un'attimo lo abbraccio  stringendolo forte a me, lui ricambia  per quel che  può  dato il mio pancione
"Sei qui" sussurra e mi tiene stretta a sé
"Dio solo sa quanto ho  voluto  questo momento" mi guarda la pancia  ed ennesime lacrime scendono  sul mio  viso. Mi prende per mano e mi verso un bar vicino, sorrido felice e lo seguo
"Ora mi spieghi tutto  e poi ammazzerò  quel  bastardo.
Ti porto via con me, tu sei mia."

La mia ancora 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora