Prezzo da pagare

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Il trio camminava tra le fronde oscure dei boschi, diretti verso nord, o almeno speravano.
Tutto sembrava morto, nessun rumore tranne quello dei loro passi, questo silenzio si faceva via via più inquietante, in mezzo a quelle oscurità potevano esserci pericoli in agguato pronti al primo passo falso.
Allora Vailon intervenne:
- Non so se va bene continuare a camminare, è tardi, dovremmo fermarci.
(Neyla)
- E dove?
- Sugli alberi forse…
- Come mai?
- Non voglio svegliarmi col coltello di un bandito puntato alla gola.
- Vabene, e se cadiamo?
- E voi non fatelo!
Così si arrampicarono, e si fecero delle nicchie tra i rami.
Quella notte Jonah dormì poco, continuava a pensare all'assassino di prima, forse i suoi amici oltre ad essere ricercati hanno uno spietato assassino alle calcagna.
O pure è partito con qualcos'altro, è possibile che qualcuno sapesse dell'incontro di un paio di giorni fa?
E poi perché non attaccare prima loro, infondo non ha fatto niente di male, esclusa l'evasione di ieri sera.
E se è questo il prezzo da pagare per la libertà?
Farsi cacciare via e sopravvivere, oppure c'è qualcosa di più, continui a farti la stessa domanda dicendo, infondo non chiedo troppo, ma non sai, che in realtà è troppo.

Il giorno dopo scesero dell'albero, e ripresero a camminare, la luce del sole era filtrata dalla fitta vegetazione, sembrava quasi sera.
(Jonah)
- Non c'è niente da mangiare né da bere, come facciamo?
Vailon rispose.
- Dovremmo arrivare al villaggio entro stasera se non ci saranno problemi, però abbiamo l'arco.
- Cosa? Ah!
Si guardò dietro la schiena e trovò l'arco preso da casa
- Ma che mangiamo, carne cruda? In fondo non siamo animali. Accidenti, mi sono appena detto una frase razzista.
- E allora… Forse potrei accendere un fuoco, almeno questo incantesimo lo so fare bene.
- lo spero, se rimaniamo tutti senza pelo è colpa tua.
Allora si rimisero in marcia, camminarono per ore ed ore nella vegetazione, e la fatica si faceva sempre più pesante, così si fermarono.
Neyla affannata disse:
- Ragazzi, non c'è la faccio a fare un passo di più…
Guardate! Forza prendetelo!
I due si voltarono, dietro di loro c'era una grossa lepre a distanza di sei metri circa, Jonah prese l'arco, incoccò la freccia, tese la corda, e lasciò la presa; non l'ha presa, allora la lepre fuggì, svelto la rincorse, ricaricò, e la trafisse con la freccia.
- Ecco… C'è l'ho fatta!… Adesso?
(Vailon)
- Scuoiala.
- Io?
- Sì, l'hai presa tu.
- E vabene…
Allora macellò alla meglio ľ animale, e diede i pezzi a Vailon.
- Bene, fa il tuo lavoro, noi ti stiamo lontani.
- Fa come credi, ma non sottovalutare il mio potere!
Il "mago" prese un quarto di coniglio, lo prese in mano, e passò un pò; la mano prese fuoco e gli cade il quarto tutto carbonizzato.
(Neyla)
- Bravo, non bruciare gli altri…
- Era solo un riscaldamento… Cioè, una prova…
Ci riprovò un'altra volta, e la carne almeno uscì commestibile.
- Non vi lamentate, è già qualcosa.
Mangiarono il quarto di lepre, e riposarono un'ora circa.
Poi ripartirono, il tempo scorreva e cominciavano a credere che non sarebbero mai più usciti dal bosco.
Dopo ore di duro cammino gli alberi cominciarono a diradarsi, e si ritrovarono davanti un fiume, finalmente bevvero e si pulirono dalla polvere.
Jonah guardandosi intorno vide un gruppo di persone a qualche centinaio di metri di distanza, qualcuno puntò con lo sguardo verso di lui.
- Ragazzi, c'è gente là giù.
Allora Vailon stupefatto rispose:
- Banditi! Dietro gli alberi!
Così si accovacciarono dietro i tronchi, Neyla sporse la testa e chiese:
- Ci avranno visto?
All'improvviso una freccia si conficcò nel legno vicino alla sua faccia.
(Jonah)
- Ah… Più vicino di così si muore, scappiamo!
Si buttarono nel fiume e nuotarono con tutte le loro forze, la corrente li spingeva verso i banditi, nuotavano e nuotavano, delle frecce continuavano a volare e cadere in acqua, i tre erano spinti troppo velocemente dalla corrente, i selvaggi correvano dietro di loro lungo la riva, finalmente il trio raggiunse la riva, quando una freccia colpì Neyla al braccio e cadde, i due la risollevarono e corsero un pò, una volta sicuri di aver seminato il pericolo si sedettero.
Vailon controllò il braccio della sorella, la freccia non aveva trapassato il braccio, strappò la freccia e lei cacciò un urlo, in seguito prese una fascia e la legò al braccio.
Lui poi domandò:
- Allora, è più dolorosa una spadata o una freccia?
- Un macellaio strappava quella freccia meglio di te, e poi a lui non è mica rimasta la lama nel braccio.
- Capisco, c'è l'hai ancora la mappa?
- Sì ma non è molto leggibile.
- Da qua, allora… Siamo partiti da Einar, abbiamo camminato per la foresta, abbiamo attraversato il fiume, poi? Ecco una buona notizia! Tra pochi chilometri siamo arrivati, mettete i cappucci, non si sa se stanno spargendo manifesti di taglia con la nostra faccia sopra.
Detto ciò si celarono il volto, e si avviarono verso l'obbiettivo.
Usciti dalla selva si ritrovarono davanti una valle, con in mezzo un villaggio.
Finalmente arrivarono alla meta, era quasi notte; entrarono in una locanda, e si sedettero.
Era stranamente silenziosa come locanda, c'era giusto qualche ubriaco.
Vailon andò dall'oste:
- Salve, c'è una stanza disponibile?
- Sì, ma non è gratis.
- Non ho niente con me, può chiuderne un occhio?
- No, io gli stronzi non li faccio entrare così… Bella spada.
- Cosa, ah.
dopo un pò tornò dai compagni.
(Neyla)
- Allora, sei un bravo con la magia quanto con l'oratoria?
- No, abbiamo una stanza.
- Davvero?
- Beh, sì ma ho dato via le spada, poi l'oste mi sembra proprio un bastardo.
Allora Jonah intervenne:
- Ah… Io mi tengo l'arco, tieni la mia spada, ma non rivenderla.
- Se non fosse stato per me dormivamo per strada.
Entrarono nella stanza, appoggiarono le armi, e poi andarono a turno a lavarsi, finito andarono a letto.
Jonah dal suo letto:
- Vailon, perche hai scelto me? Infondo non ho abilità particolari.
- Non saprei di preciso, forse perché dai coraggio, guarda me, un mago sfigato, se c'è la fai a fare certe cose, c'è la farò anch'io.
- Grazie… Come mai invece tua sorella pare una mercenaria professionista?
- Beh, si è allenata con la spada da quando ha potuto reggerne una, e quando impugna la spada, fa un macello.
- Me ne sono accorto… Dove andremo, avete dei piani?
- Non proprio, noi vaghiamo in giro sperando che ci vada bene, nel frattempo speriamo che qell'oste bastardo ci lasci stare un altro giorno, era una buona spada quella.
- Capisco, buonanotte.
Chissà quale futuro li attenderà.

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