- Finalmente! Sei cosciente?
- Cosa?
Jonah si ritrovò nel letto di casa sua ed era faccia a faccia con un sacerdote.
- No! Che è successo?
- Mi ha chiamato l'oste, stavi male e deliravi dicendo parole a caso.
- Dove sono loro!
- Loro chi?
- Infatti... Loro chi...
- Va tutto bene?
- Sì... Certo, è solo che... Sembrava tutto così fottutamente reale.
- Racconta figliolo...
- Ho visto due persone, Vailon e Neyla, o almeno mi è sembrato...
- Sicuro?
- Sì.
- Ragazzo, quelle persone sono ricercate per regicidio, se venissero presi credo che li giustizierebbero sul posto.
- Allora non era un sogno!
- Può darsi figliolo, credo che la divinità ti abbia concesso di vedere parte del tuo possibile destino, ma ricordati, tale destino potrebbe portarti a tante sofferenze, accetta ciò che sei, e trova la pace.
- Non posso, non c'è la faccio, sento che questa vita non mi appartiene, devo vederli.
- Allora fa attenzione, ma non parlare mai a nessuno di questa conversazione, o passeremo guai seri io e te.
- Grazie.
Così il sacerdote si congedò, ed uscì dalla casa, e Jonah si mise seduto sul letto. Meditò sull'accaduto e gli balzò un pensiero in testa, a quanto pare non è stato Vailon ad avere la visione, tutto torna, in qualche modo il suo destino era legato a loro, e se ľ intuito non mente, Vailon e Neyla sono ad Einar, da qualche parte.
Ma una volta trovati che avrebbe potuto dire: vi ho gia visto in una visione?
No, era meglio agire con discrezione se non voleva sembrare un drogato, a quanto pare il suo destino gli riservava qualcosa di grande, qualcosa oltre le sue aspettative, così si preparò per il giorno fatidico, si vestì pesante col mantello, prese due spade, la borsa delle monete ed una bisaccia, fatto.
Non erano permessi errori, da quanto ha visto nella visione, era meglio non prendere il sentiero tra le montagne, non dovevano esserci intoppi, così uscì di casa dando quello che sarebbe potuto essere l'ultimo sguardo alla sua vecchia dimora, ed entusiasto vagò per la città in cerca dei due.
Tutto questo era surreale ed insensato, ma Jonah sentiva una specie di responsabilità nei loro confronti, quindi per ora non può far altro che cercare e sperare per il meglio.
Continuò a passeggiare per le strade in cerca del suo destino, ma era troppo affollato, comunque la giornata era ancora lunga, quella mattina sentì l'odore del mare più forte che mai, era come se per ora il mondo fosse dalla sua parte.
Nonostante ciò le ore passavano e degli amici nessuna traccia, la fatica si faceva sentire, così stanco camminò a passi lenti verso la locanda per bere qualcosa possibilmente normale; arrivato alla soglia della locanda sospirò ed entrò.
C'erano musica ed ubriachi, come sempre.
- Jonah! Scusa se ti ho steso con quella roba.
Era Nekir ľ oste, allora Jonah si sedette al bancone e pagò per una birra.
- Nekir, posso farti una domanda?
- Dimmi...
- Dove l'hai presa quella bottiglia di ieri sera?
- Al porto, c'è un tale, un umano, marinaio dalle terre del sud, Lyrion, vende merce rara, pensavo fosse roba d'annata.
- Capisco, posso averla?
- Vuoi risvegliarti morto bevendo quella roba eh?
- L'ho gia fatto, ma non devo berla.
- Vabene, allora divertiti.
Così ľ oste frugò sotto il bancone e Jonah bevve la sua birra, poco dopo Nekir tirò fuori la bottiglia e Jonah se la mise mise nella bisaccia.
- Un ultimo favore, hai visto due viandanti di recente?
- Ne passano tanti da noi, però c'erano due strani tizi incappucciati, ti riferisci a quelli?
- Forse, che stanza?
- Quarta porta a sinistra sopra le scale.
- Bene, scusa, ma è probabile che me ne andrò.
- Come! Così?
- Beh... Sì, diciamo, sto per vivere un'avventura.
- Era ora eh? Tranquillo, c'è sempre qualcuno in cerca di lavoro, o quasi, comunque... Buona fortuna, qualunque cosa tu debba fare.
- Grazie.
Allora Jonah si alzò, salì le scale, ed arrivò alla soglia della porta, la paura gli fermava la mano, che avrebbe potuto dire?
Si trattava di una situazione delicata, e doveva guadagnare la loro fiducia, ma ora basta, al diavolo le visioni!
Bussò, nessun rumore, ma non potevano dormire a quest'ora, così entrò nella stanza, e si ritrovò Vailon e Neyla con la spada puntatagli alla gola.
- Fermi!
- Perché mai? Le spie vanno uccise.
Rispose Vailon.
- No, io vi conosco, siete innocenti! E poi mica chiunque bussa alla porta è una spia.
- Non è una buona scusa.
- E va bene, ľ attuale re... Ha ucciso lui il legittimo re anni fa.
- E come lo sai?
- Me lo avete detto voi.
I due abbassarono le spade, e Neyla:
- Non ti abbiamo mai visto.
- Ma io sì, Vailon è un mago e te, sei abile con la spada.
- E allora?
- Tutto è partito da quando ho bevuto questo.
Aprì la bisaccia e tirò fuori la bottiglia.
- Sei un alcolista?
- No! Non proprio, però ho avuto quella che potrebbe essere una visione, ed ho bisogno di sapere ciò che ho visto, e cos'è questa roba.
Vailon interessato afferrò la bottiglia.
- Posso un goccio?
- No.
- Peccato...
Rimise la bottiglia nella bisaccia e si sedette.
- Qualcosa mi dice che dovrei venire con voi.
Neyla:
- Per quel che sappiamo potresti essere un drogato.
- Lo so, ma tanto, non abbiamo nient'altro da fare... Giusto?
- Non lo so... hai un piano?
- Vedremo di salpare verso sud dal fornitore, e cercheremo di capire cos'è questa pozione.
- Se ci metti nei guai, ti scuoierò ed appenderò la tua pelliccia al muro.
- Come mai non mi è nuova?
Così quella notte si prepararono per il grande viaggio, e quando andarono tutti a dormire, Jonah si stese su due sedie nella stanza, e pensò tra se: Mi sa tanto che quella ci provava con me soltanto nella visione... Mah, chissà...
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La Fuga
FantasyPer questa storia mi sono ispirato al mondo di the Elder Scrolls (Esclusivamente per l'ideologia di alcune razze), da tutto quello che ho letto, sentito, e visto in TV. In un mondo di grandi guerrieri, c'è un ragazzo Zvarita (felino-umanoide) che la...