Sonetto alla Scienza

105 6 1
                                    

Scienza, vera figlia ti mostri del Tempo annoso,


tu che ogni cosa trasmuti col penetrante occhio!


Ma dimmi, perche' al poeta cosi' dilani il cuore,


avvoltoio dalle ali grevi e opache?


Come potrebbe egli amarti? E giudicarti savia,


se mai volesti che libero n' andasse errando


a cercar tesori per i cieli gemmati?


Pure, si librava con intrepide ali.


Non hai tu sbalzato Diana dal suo carro?


E scacciato l' Amadriade dal bosco,


che in piu' felice stella trovo' riparo?


Non hai tu strappato la Naiade ai suoi flutti,


l' Elfo ai verdi prati e me stesso infine


al mio sogno estivo all' ombra del tamarindo?

Poesie di Poe Edgar AllanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora