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Sono due settimane che Luke ha ricordato tutto...
Una settimana che è tornato a casa.
Tre giorni che è tornato a scuola.
Beh.. non ha ricordato proprio tutto.
Michael ancora non lo ha ricordato.
Il ragazzo di cui era innamorato ancora non riusciva a ricordarselo.
A quest'ultimo non importava, gli bastava sapere che era vivo.
E più i giorni passavano, più si ripeteva che i medici si sbagliavano.
Lui era tornato sano.

Il ragazzo dai capelli blu buttó lo zaino ai piedi del letto di Luke.
Si era tinto nuovamente i capelli, e per un semplice motivo.
Luke gli disse che il blu gli donava, quindi lui si tinse i capelli dello stesso colore, cosa che fece felice il suo amico.
Il biondo alzó di scatto la testa, fasciata per un quarto da una benda bianca.
«Mi hai fatto prendere un colpo, idiota» disse scherzando, per poi portarsi una mano al capo, per il brusco movimento.
Michael ridacchió appena, lasciandosi andare sulla poltrona.
«È stata una giornata stressante» disse massaggiandosi le tempie.
Dopo poco il ragazzo inizió a fissare gli occhi azzurri che si trovavano a meno di tre metri di distanza da lui.
«No Mike..» sussurró abbassando lo sguardo «ancora nulla.. peró.. ho avuto un piccolo ricordo. Di noi due, in un giardino»
Michael sorrise, rivelando la sua dentatura perfetta.
«È un buon inizio» lo rassicuró.
«Si lo so.. ma..» si passó una mano tra i capelli biondi «vorrei ricordare di più..»
Sospirarono entrambi allo stesso momento, atto che fece sorridere poi entrambi.
«Ora.. puoi dirmi perchè ho avuto questa commozione celebrale?» chiese mordendosi il piercing, tornato sul suo labbro perfetto.
Non avevano rivelato nulla a Luke dell'accaduto, sarebbe stato uno shock secondo Liz.
Questa non era la vera motivazione, la madre di Luke voleva soltando che suo figlio si dimenticasse di essersi innamorato del suo migliore amico.
Mike si alzó e arruffó i capelli perfettamente sistemati del biondo, stando attento a non fare pressione sulle ferite.
«Hey!» lo rimproveró lui.
«Vediamo se sei bravo come prima a giocare a calcio!» disse il ragazzo dai capelli blu ridendo e correndo fuori dalla casa, seguito subito dal suo migliore amico.
A lui andava bene anche così.
Se Luke non si fosse ricordato nulla, sarebbe stato più facile, nessuna complicazione.
Nessuno sbaglio.
Anche se soffriva dentro, a lui andava bene.

Diary. «Muke Clemmings»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora