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Il "moro tinto" rallentó il passo, non appena si trovó lontano dalla casa di Luke.
Scalció qualche sasso, stava per entrare nel tunnel che per lui non aveva mai avuto fine.
La paura.
Paura di aver superato il limite.
Paura di esserselo allontanato.
Paura di averlo perso per sempre, questa volta.
A quel pensiero diede un calcio alla prima pattumiera che trovó davanti a se, creando un rumore assordante e forte, ma mai così potente da poter sovrastare le sue urla interiori.
Le lacrime iniziarono a mischiarsi con la pioggia.
Non singhiozzava, ma piangeva in silenzio.
L'apparenza esterna era totalmente disconnessa da quella interna.
Non aveva mai amato piangere in pubblico.
Quando arrivó a casa, peró, dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, fu lì che la sofferenza uscì, stufa di essere stata impriggionata.
Pianse disperatamente.
Ma si interruppe non appena la porta del suo appartamento cigoló.
Una testolina bionda spuntó fuori e Michael si asciugó subito gli occhi.
«Va via..» sussurró alzando di poco lo sguardo, data l'altezza del ragazzo di fronte a lui.
Luke lo prese per il colletto della maglia, attirandolo a se e prima di posare le labbra sulle sue disse: «Finiamo quello che hai iniziato prima.»

Diary. «Muke Clemmings»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora