Capitolo 1- Paradiso e Inferno sono sinonimi

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- Madeline's POV -

"Questo ti farà bene Madeline, fidati di me," mia madre sta guardando nella mia valigia controllando che abbia tutto, ma in realtà, si sta accertando che non abbia niente di peccaminoso o volgare. Tiro su leggermente i miei jeans e mi becco un'occhiataccia da parte di mia mamma. Per amor del cielo, ho solo tirato su i miei pantaloni!

Benvenuti nella mia vita perfetta. Be', mi piace chiamarla inferno. Ma mi sono assicurata, non lo direi mai ai miei genitori, di andare all'inferno. Onestamente, ora come ora, non me ne importa niente. L'unica cosa a cui sto pensando è di andare a Camp Sage, un campeggio musicale per musicisti, ovviamente, ma questo è leggermente diverso. Non è proprio un campeggio, ma più un campus universitario. Quando ne ho parlato per la prima volta con i miei genitori ero sorpresa che mi avrebbero lasciato andare. La loro reazione non è stata: "Madeline! Quello è un posto che trabocca solo di peccato!" e altre cavolate del genere. Hanno semplicemente detto che andava bene e adesso sono qui e sto per andarmene per due mesi.

Sento i passi di mio padre venire verso la mia stanza. Giro la testa per guardare sopra la mia spalla vedendo mio padre fissarmi di rimando. So che vuole dire qualcosa, ma non so cosa.

"Okay, hai tutto. Sei pronta?" I miei occhi si rivolgono a mia madre che mi sta sorridendo.

Annuisco leggermente con la testa. "Sì, sono pronta," le rivolgo un piccolo sorriso. Mi piego e afferro il mio zaino, buttandomelo su tutte e due le spalle, perché metterlo su una è il modo di farlo delle puttane. Mio padre prende la mia valigia e andiamo tutti insieme al piano di sotto. Metto a posto il mio cardigan blu navy e cerco la mia chitarra.

"Madeline, qui," mio padre sta tenendo la custodia della mia chitarra. Cammino verso di lui che me la porge, insieme a qualcos'altro. "Non aprirlo finché non sei arrivata là, okay?" Guardo giù la busta bianca.

"Okay. Ciao papà," lo raggiungo per abbracciarlo. Le sue braccia mi avvolgono completamente e sussurra nel mio orecchio. "Ti voglio bene Madeline, abbi una bella estate," faccio sì con la testa alle sue parole. "Ti voglio bene anch'io," riesco a lasciarlo andare. Dicendo questo, una parte di me sta mentendo. Credo che si dica di volergli bene a prescindere. Esco di casa mia in un momento che sembra durare un'eternità. E' in parte vero. Non sono mai stata fuori per davvero da quando la scuola è terminata circa tre settimane fa. Guardo attorno il mio vicinato per un'ultima volta prima di caricare tutto sull'auto di mia mamma. Ho ancora quel gesto nella mia mente. Non ho sinceramente alcun'idea del perché lui l'abbia fatto.

Una volta che mia mamma ha acceso la macchina, una canzone country-gospel si diffonde attraverso le casse tranquillamente. Devo trattenermi dal roteare gli occhi. Odio questo tipo di musica, ma sfortunatamente è il solo che sono autorizzata ad ascoltare e l'unico che ho ascoltato. Da pazzi, vero? Non ho mai sentito generi come pop, rock, anni ottanta o novanta, dance... nient'altro. Anche se un giorno a scuola, ho sentito poche note bizzarre della musica screamo, ma quella è orribile.

"Hai l'opuscolo con te?" chiedo guardandomi attorno nel piccolo abitacolo.

"Sì, è nella scatola per i guanti," dice lei tenendo gli occhi fissi sulla strada. Mi allungo un po' in avanti e la apro. Vedo la brochure colorata e la afferro velocemente. La apro e la leggo di nuovo brevemente. Il college non è molto lontano da dove vivo, circa a meno di un'ora da lì, comunque non mi importerebbe se fosse più lontano.

Una riga nella brochure è rimasta impressa nella mia testa fin dal primo giorno che l'ho letta. Ci saranno persone che provengono da tutto il mondo a questo speciale campeggio. L'idea all'inizio mi ha spaventata, ma ora suona figa. Spero solo che parlino inglese perché sarebbe per loro vantaggioso.

Changed (by LindzK12)||Martin Garrix (Traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora