Quella mattina mi sveglio presto,intorno alle otto e tutti erano già andati via.
Vado in cucina a preparare una spremuta;riesco a riprendermi solo con quest'ultima.
All'improvviso sento bussare.
"Ehilà,c'è qualcuno qui?" dice una voce alquanto familiare.
Vado davanti la porta e mi affaccio all'occhiello,dove c'era la mia amica Angelica che saluta con un sorriso fino alle orecchie,in compagnia di un ragazzo che non era il suo.
Apro e subito mi si avvinghia.
"Buongiorno Cara!"
"Cosa ci fai qui?"
"Guarda un po' chi ti ho portato!lui è Albert!Gli avevo dato il tuo numero,ma hai voluto fare la sgarbata e non hai risposto,perciò ho deciso di fartelo conoscere di persona;non è fantastico?"
Cerco di mantenere il più possibile la calma,ma non ci riesco molto,perciò alzo la voce e butto fuori tutto quello che penso.
"Fantastico?Ma ti rendi conto che mi hai portato uno sconosciuto in casa dopo che ti ho esplicitamente detto di non volerlo conoscere?E mia figlia?Potrebbe alzarsi da un momento all'altro e chiedere di lui!Ma dico,sei impazzita?"
"Mi spiace io...io pensavo solo di aiutarti."
"Aiutarmi?!Ti ho già detto che non voglio saperne di uomini per ora,e tu no,tu continui.Adesso andate,perfavore."
Sentodei piccoli passi dietro di me,poi una vocina un po rauca per il sonno.
"Mamma...chi sono quei due?"
"Oh lei è Iris,la tua piccola,vero? È così carina!Ci farai rimanere per conoscerla,vero?"
"No,Angelica.Andate via."
Apro la porta e li butto letteralmente fuori.Mi dispiace forse un po' per Albert che non aveva colpe e,a pensarci bene,era anche niente male.Però ora non devo pensare a queste cose.
"Chi erano?" domanda una seconda volta la piccola.
"Sono...dei miei amici."
"E perché stavate litigando?"
"Perché la mia amica è un po' invadente...Vuoi del latte?"
"Si,grazie.Con lo zucchero."
La guardo sorridendo e gli do il bacio del buongiorno.Mi dispiaceva che mi ha visto così infuriata con quei due;certo non è da me arrabbiarmi così,però anche le persone calme dopo un po' perdono la pazienza.
"Mamma,celi hai i biscotti al cioccolato?"
Tiro fuori il pacco di biscotti dalla credenza e glielo porsi.
"Grazie mille!Sei la mamma migliore che ci sia!"
A quelle parole mi si scalda il cuore e sento che ero riuscita finalmente a colmare quel pezzo ancora staccato dal mio cuore.Ora manca solo l'ultimo pezzo della mia vita,quello che avrei avuto il più tardi possibile.
La porto su a prepararsi e,una volta pronte entrambe,prendo la macchina e partiamo per andare a fare l'iscrizione all'asilo più vicino.
Durante il tragitto non scambiamo una parola:lei è occupata a giocare con le sue bamboline ed io a riflettere sull'accaduto di stamattina.Sento il tintinnio di un messaggio:è Angelica.Angelica:scusami tanto,non volevo causare disagio.-
Io:Lascia stare.D'altronde ci sono abituata al tuo modo di fare...Io e lei ci conosciamo da moltissimi anni,tanto che abbiamo fatto tutte le scuole insieme,apparte il liceo,perché io preferivo l'italiano e la cultura del classico e lei le formule matematiche e gli studi dello scientifico.Non è ovviamente la prima volta che si comporta così,è sempre stata invadente.
Una volta,in quinta elementare,le avevo detto in segreto che mi piaceva un ragazzino,ma non le avevo detto quale.Allora le venne la stupefacente idea di mettere in fila tutti i nostri compagni maschi chiedendomi 'è lui?'.
"Mamma,è questo l'asilo?" mi chiede Iris mentre parcheggio assorta nei miei pensieri.
"Si,piccola."
Alla mia risposta gli si illuminano gli occhi e sorride.
La struttura fuori è molto colorata,circondata da un cortile e dei gioco da esterno.
Suono al campanello del portone d'entrata e mi apre una donna di mezza età piena di trucco,vestita abbastanza in tiro e con un paio di tacchi troppo eccessivi,secondo me.
"Posso aiutarvi?" dice con un falso sorriso,squadrando da capo a piedi me e mia figlia.
"Si,vorrei iscrivere la mia bambina qui per l'asilo.A chi posso rivolgermi?"
"A me,sono io che comando qui."risponde con un sorriso perfido.
"Va bene."
Mi fa compilare un modulo e intanto Iris fa amicizia con delle bambine.
È un posto molto accogliente,colorato e tutto il resto,ma comunque non mi da molta sicurezza la signora al comando.Sicuramente è solo una mia impressione,in fondo è pur sempre proprietaria di un asilo,e asilo equivale a bambini,tanti bambini;insomma,non può essere così terribile.
"Benissimo" esclama la donna "l'iscrizione è stata fatta.Le lascio il mio numero,io sono la signora Adele."
Mentre usciamo dall'edifico,Iris si girava in continuazione a guardare dietro.
"Ti piace la scuola?"domando.
"Si!Ho conosciuto anche una nuova amica,si chiama Giulia."
"Che bello!Domani inizierai il tuo primo giorno."
In macchina comincia a canticchiare per la gioia.
Sono felice che gli piace;è un posto molto accogliente,tralasciando la proprietaria,e poi ho anche conosciuto le maestre,che sono una più simpatica dell'altra.
Decido di andare a pranzo al ristorante dove lavora mio fratello,poi magari andremo a fare una passeggiata da qualche parte,giusto per farle conoscere un po' meglio questa città.
Quando entriamo,Iris rimane a bocca aperta dal lusso che si cela là dentro.
"Buongiorno fanciulle." ci saluta un cameriere molto carino,il classico biondino occhi azzurri.
"Come posso aiutarvi?"
"Vorremmo del cibo,tanto cibo,grazie!"
Il ragazzo scoppia ridere e io con lui.
"Tesoro,non è così che si ordina.Tranquilla,faccio io.Due patatine medie,due cotolette è un acqua naturale." rispondo.
"Giusto!"Afferma divertita Iris.
"Benissimo.Faccio in modo di fare in fretta,non voglio farvi aspettare troppo." dice facendo l'occhiolino mentre va nella cucina.
"È carino,vero mamma?"sussurra Iris giocosa,come se sapesse tutto di me e dei miei gusti in fatto di uomini.
"...sisi." rispondo distrattamente.Non ho voglia di parlarne,tantomeno con una bambina.
Dopo un quarto d'ora scarso torna il simpatico biondino con le nostre ordinazioni.
"Signorine."
"Biondo." rispondo cercando il più possibile di mantenere la mia acuta e fastidiosa risata,ma non ci riesco.
"Ha davvero una bellissima risata.Per non parlare di quelle meravigliose fossette che appaiono sul suo viso ogni volta che sorride." Non rispondo,ma arrossisco e si nota molto.
Sorride e se ne va al tavolo accanto al nostro per ordinare.
Intanto mia figlia continua a sorridere mentre mangia velocemente le sue patatine.
Non si aspetta mica che ci mettiamo assieme,vero?
I miei dubbi vengono interrotti dal rumore di una penna che cade a terra ed è proprio la penna del cameriere che ci ha servite.La prendo e avvolto intorno c'è un foglietto con una serie di numeri,probabilmente il suo numero di telefono.Lo raccolgo prima che Iris lo vede;non si sa mai,potrebbe servirmi.
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My daughter's smile
RomanceLinda Esposito è sempre stata una ragazza molto fortunata,perché tra la sua famiglia stupenda e i suoi amici non gli mancava assolutamente nulla.Fin da piccola ha sempre creduto che da un momento all'altro sarebbe venuto ad accoglierla a braccia ap...