24 dicembre 1994
Era tutto pronto.
La serata che studenti e insegnanti avevano aspettato con trepidante attesa era finalmente arrivata.Il Ballo del Ceppo era una tradizione molto importante del Torneo Tremaghi - una competizione magica molto antica quanto letale - ed era l'evento che portava più gioia durante la gara.
Veniva celebrato il giorno della Vigilia di Natale: infatti, la Sala Grande del castello di Hogwarts - la prestigiosa Scuola di Magia e Stregoneria della Gran Bretagna - era splendidamente addobbata con decorazioni argentate, bianche e rosse.
I ragazzi indossavano i vestiti più belli ed eleganti: erano tutti molto emozionati, e per quella sera si prospettava un gran divertimento.
Hermione Granger, una brillante giovane strega di quattordici anni, era nella sua stanza nella Torre di Grifondoro - una delle quattro case della scuola - e aveva appena indossato il vestito color blu pervinca che sua madre aveva comprato per lei in un atelier a Londra.
Si guardò attentamente allo specchio, e non ci voleva tanto per capire che era completamente diversa dal solito: era riuscita a domare i suoi ricci ingarbugliati creando una pettinatura composta sulla testa, che le permetteva così di mettere in mostra i lineamenti delicati del suo volto; poi aveva applicato sul viso un trucco leggero che aveva un effetto bellissimo su di lei, lasciando spiccare il colore intenso dei suoi occhi marroni.
L'unico problema erano le scarpe col tacco: quanto erano scomode!
Ma, soddisfatta del risultato e dopo aver lanciato un'ultima occhiata al suo riflesso, si avviò sorridendo diretta alla Sala Grande.***
Draco Malfoy era splendido nel suo smoking da sera nuovo di zecca, ma non si era mai sentito così nervoso come in quel momento.
Guardò dritto davanti a sé, proprio dove si trovava lei. La fissava intensamente, non potendo fare a meno di pensare a quanto fosse carina con quel vestito che le fasciava perfettamente il corpo snello da ragazzina.Si morse il labbro nervosamente, non sapendo cosa fare. Aveva fatto una promessa, e voleva mantenerla a tutti i costi.
Hermione catturò il suo sguardo, occhi color cioccolato immersi nel grigio tagliente del ghiaccio, e gli sorrise: Draco capì che lo stava incitando a fare un passo avanti.
Dentro di sé, lei lo stava pregando di farlo.
La Sala era gremita e, al centro, le persone ballavano spensierate, mentre Draco muoveva i primi passi verso il suo obiettivo.
Aveva creduto che, vedendo Hermione, tutto il resto sarebbe scomparso e ci sarebbero stati solo loro due. Ma si sbagliava: ad ogni passo il volume della musica sembrava aumentare, stordendolo, così come il vociare degli insegnanti e le risate degli studenti che sentiva intorno a sé.
Draco continuò ad avvicinarsi, ma molto lentamente, sotto gli sguardi attenti dei suoi amici.
Era quasi arrivato, lei era lì ed era tanto emozionata; ma quando Hermione tese la mano verso di lui, Draco si rivolse a Pansy Parkinson, che le stava accanto sulla destra, e la invitò a ballare, lì davanti ai suoi occhi attoniti.
Sul volto di Hermione si dipinse la più cocente delusione, e solo dopo la tristezza.
Le lacrime che erano comparse sul suo bel volto erano come lame nel cuore di Draco, mentre le risate dei suoi amici gli riecheggiavano fastidiose nelle orecchie.
«Cosa credevi, Granger? Malfoy non vuole le sporche Mezzosangue!» esclamò Vincent Tiger, uno di loro.
Hermione lo guardò sprezzante, poi si volse verso Draco.
«Avevi promesso...» singhiozzò.
«Io non prometto nulla, Granger. Soprattutto non ad una come te» sputò lui, mettendo una buona dose di disgusto nel tono della voce.
Blaise Zabini, il suo migliore amico, lo guardò sinceramente preoccupato.
«Il sangue, non è così?» annuì lei, portandosi una mano al petto. Un dolore lancinante, che non aveva mai provato in vita sua, la lambì col suo feroce abbraccio.
Sospirò affranta, poi uscì a grandi passi dalla Sala Grande, sotto lo sguardo del ragazzo che amava con tutta sé stessa e, doveva averlo capito da tempo, con cui non sarebbe mai potuta stare insieme.
Dopo che Tiger e il resto del gruppo si era allontanato verso il buffet di dolci appena apparso in un angolo della Sala, Draco mollò Pansy lì, nel bel mezzo del Ballo, e inseguì di corsa Hermione.
Appena la raggiunse, la strattonò per un braccio, costringendola a voltarsi.
«Cosa vuoi ancora?» urlò lei singhiozzando sempre più forte.
«Mi dispiace, va bene? Lasciami spiegare...» la implorò.
«Spiegare? E cosa vorresti spiegare, sentiamo? Il fatto che ti vergogni di dire a tutti che stiamo insieme? Di nuovo?»
Lui abbassò lo sguardo. Sapeva che aveva ragione.
«Pensavo che avremmo potuto superarlo, ma evidentemente mi sbagliavo. Il sangue è una questione troppo importante per te e per la tua famiglia. E per i tuoi amici. Anche volendo, troppe cose e troppe persone cercherebbero di ostacolarci, e io non voglio che sia così. Non potremo mai stare insieme... è ora di accettarlo.»
In quelle parole c'erano rassegnazione e rimpianto, e Draco si sentì morire.
Poi, Hermione posò un dolce bacio sulla sua guancia.
«Addio, Draco.»
Detto questo, Hermione scomparve dietro l'angolo che l'avrebbe separata da lui. Per sempre.
Angolo Autrice
Ecco la mia prima Dramione! Spero vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Fatto il misfatto! ❤️
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Vuoi ballare con me? (IN REVISIONE)
FanficIl loro è un amore proibito. Il loro è un amore segreto. Un'opportunità che viene sprecata. Il destino darà loro una seconda possibilità? Dal Capitolo 13: "Siate voi stessi. E amatevi. Amatevi come se non ci fosse un domani, amatevi senza che vi imp...