Capitolo 5

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Mi misi le cuffie in attesa dell'arrivo dell'autobus, ma non feci in tempo a scegliere la canzone , che qualcuno mi toccò la spalla. Mi voltai e vidi James in piedi di fianco a me. Mi tolsi le cuffiette per parlargli. - Ciao! Che ci fai qui?

- Sono andato a prendere un po' di cose per sta sera. E tu? Stai tornando da quel incontro con le tue amiche? A proposito, come è andata?

- Sì, sto tornando a casa ed è andata benissimo!

- Che cosa avete fatto?

- Prima di tutto ci siamo salutate, poi abbiamo parlato per tanto di argomenti che non ti riguardano- dissi ridendo- poi abbiamo preso un gelato, siamo andate in qualche negozio di vestiti, le ho accompagnate a casa e adesso sto tornando a casa.

- Vedo che ti sei divertita

- Molto

- Sono contento.

Arrivò l'autobus e salimmo. Ci sedemmo vicini e a me venne in mente la lezione di tango che avremmo fatto il giorno seguente

- Scusa, ma domani a che ora è la lezione?

- Dalle 18:00 alle 19:30

- Ah ok... Sei bravo a ballare?

- Sì, abbastanza, e tu?

Rimasi in silenzio

-Ehy, ci sei?

- Sì ci sono, ma non sono proprio brava a ballare... Cioè... Portati delle protezioni per i piedi

Ride - Non sarai mica così maldestra!

- No, ma non voglio farti del male

- Madonna! Manco mi avessi violentato! Se mi pesti un piede non importa!- e continuò a ridere

- Il problema è che io ti potrei pestare il piede troppe volte!- e sorrisi

- E va bè! C'è la prima volta per tutti

Gli sorrisi e lui ricambiò. In pochi minuti arrivammo alla nostra fermata, Primaticcio. Scendemmo e insieme ci avviammo a casa nostra. Per tutto il tempo soli, io e lui, lui e io, nessuno intorno a noi. Ci separammo solamente all'ingresso delle case, però lui mi volle accompagnare fino alla porta a vetri che c'era sotto il mio condominio. Prima che io salissi in casa, lui mi fermò e parlammo ancora per molto

" Cause it's broken broken something got broken like stolen, stolen like if it was stolen and hurting, hurting. I have been hurting and now only time Will tell, time well heal"

La mia suoneria. Vidi sul telefono il nome MADRE. Oh mamma! Pensai nella mia mente. E ora che mi chiederà? Risposi

- Pronto?

- Alice

- Si...

- Dove sei?

- In giardino

- E con chi?

- Con James

- Ah ok. Scusa se ti interrompo, ma potresti salire ad aiutarci?

- A fare che?

- A sistemare i mobili, a montarli, a scegliere il colore delle pareti... Se vuoi può venire anche James

- Ok, ora glielo chiedo, ciao!

- Ciao!

Riattaccai. Poi chiesi a James

- Vuoi venire su da me? A mia mamma servirebbero un po' di muscoli insieme a quelli di mio papà

- Certo! Fammi solo andare a mettere le cose nel frigorifero a casa mia, e arrivo subito!

- Ok, allora ti aspetto su

- Ok, a tra poco.

- A tra poco

Ci separammo. O MIO DIO! Veniva a casa mia! Proprio dentro casa! E non era stato invitato direttamente da me, ma da mia madre!












Stay with me "James Maslow"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora