Capitolo 6

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Salii in casa salutando James con la manina e lui mi sorrise, e mio Dio quel sorriso fu bellissimo! Arrivata in casa, corsi a cambiarmi salutando mia mamma e mia papà che mi stavano aspettando. Quasi non riuscii a entrare in camera da quante scatole c'erano all'interno. Aprii uno scatolone su cui c'era scritto "Vestiti" e tolsi quasi tutti gli indumenti, prima di arrivare a ciò che volevo mettermi: una maglietta piena di macchie di tanti colori. Mentre mi vestivo, il citofono suonò. Mio papà andò ad aprire: era James. Feci più in fretta che potei e riuscii a prepararmi in tempo, ma nella mia corsa per il corridoio, inciampai su uno scatolone e restai in equilibrio su una gamba come una gru. Mia mamma disse:

- Alice! Che cazzo stai facendo?

- Stavo per morire su uno scatolone

- Ah... Ok

Bene, sono messa bene. Mia mamma non mi ha chiesto neanche se mi ero fatta male, ma va bè, avrà intuito che io stessi bene dalla mia faccia sorridente. Suonò il campanello e io andai ad aprire.

- Ma salve! Da quanto tempo!

James rise.

- Troppo tempo!

Lo feci accomodare, gli feci togliere la giacca e le scarpe. Poi gli presentai la mia famiglia.

- Adesso che siamo tutti qui, mamma, che si fa?

- Se volete potremmo iniziare a dipingere le pareti, anche se è un po' tardi.

- A me va bene, tanto a casa non ho niente da fare.- rispose James.

- Va bene, allora iniziamo!- disse mio papà.

Mi misero davanti 4 tipi diversi di colore: viola, azzurro, verde smeraldo e rosa pelle. Per la sala dissi, ovviamente, che era meglio il verde. Non ho scelto l'azzurro perché quello è solo nella mia stanza, il viola lo voleva mia mamma e il rosa pelle lo pensavo per il corridoio. Aprirono il secchio del colore e tutti intiggemmo un pennello e mio papà il rullo. Cominciammo a colorare le pareti facendo attenzione agli stipiti delle porte. Nel colorare, io sporcai la mano di James e lui si vendicò facendomi una pennellata in viso. Con la coda dell'occhio vidi i miei genitori sorridere per ciò che era successo e la cosa mi fece molto piacere. Mio papà scomparì per qualche minuto, per poi ricomparire con uno stereo e mi disse:

- Dai, collega il tuo cellulare

- Ok

E lo collegai. Cominciò subito "Limbo" . James mi prese la mano al ritornello e mi fece fare qualche giravolta e la stessa cosa fecero i miei genitori.

Completate tutte le pareti verso le 20:00, mia mamma chiese:

- Vuoi restare per cena? È tardi e a me farebbe piacere averti qui con noi.

- Grazie... Se non creo disturbo...

- Ma tu non crei disturbo, anzi, ti dobbiamo un favore per averci aiutato.- disse mio papà

- Allora resto volentieri.

O Madonna ! Restava a mangiare da noi! Mi serve una bombola d'ossigeno! Non ci posso credere!






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