•Capitolo 3

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-Siamo arrivati scendi, piccola.- Una grande mano si posò sulla mia coscia scoperta, girai la faccia verso di lui prima di annuire e sorridere in risposta.

Aprii lo sportello, l'aria fresca della sera mi accarezzò la pelle facendomi rabbrividire, scesi lentamente dalla macchina e chiusi lo sportello dietro di me, Luke mi raggiunse velocemente prendendomi a braccetto.

-Pronta per la miglior festa di sempre?- Sorrisi sentendo l'eccitazione nella sua voce, iniziammo a camminare verso la porta, c'era già gente ubriaca fuori e bicchieri di plastica rossi sparsi per tutto il giardino.

-L'importante è..- Iniziai ma mi interruppe.
-Non fare cazzate, si si lo so, lo dici sempre!- Continuò alzando scherzosamente gli occhi al cielo e tirando leggermente con i denti l'anellino che teneva al labbro. Gli spinsi leggermente una spalla facendolo ridere.
-Non prendermi in giro, sai cosa succede quando sono ubriaca.- Lo guardai male.

-Oh si lo so bene, l'ultima volta è stato epico.- Rise ancora più forte, alzai gli occhi al cielo e avanzai verso la porta.
-Piccola.- Mi chiamò, la sua mano mi circondò l'avambraccio facendomi girare.

-Ti sei arrabbiata?- Mi accarezzò lentamente la guancia con le dita facendomi venire i brividi, mi guardò negli occhi, erano bellissimi, così azzurri, così freddi, così stupendi.
-Mi perdoni?- Poggiò le labbra sulle mie in un piccolo bacio.
-Ti prego.- Un altro bacio, pressai le labbra tra loro trattenendo un sorriso.
-Ti pregooooo, come faccio senza di te?- Prolungò la prima parola facendomi ridere leggermente.
-Ti avevo già perdonato al piccola!- Gli feci la lingua e lui in una mossa veloce me la prese tra i denti, cercai di parlare ma uscivano solo versi senza senso che lo facevano ridere di più.

-Se non avessi così tanta voglia di andare a questa festa ti avrei già presa sulla macchina.- Disse in tono malizioso dopo avermi lasciato andare la lingua, facendo un cenno alla macchina dietro di noi, arrossii di colpo e guardai in giro sperando che nessuno avesse sentito, rise in risposta.
-Adesso entriamo.- Prese la mia mano e mi "trascinò" dentro la casa.

-...Hope?- Harry mi mosse leggermente la spalla facendomi spaventare, non mi ero accorta di essermi incantata.
-Si scusa, stavo.. Mmh.. pensando.- Gli sorrisi rassicurandolo, notai che eravamo fermi davanti alla porta di metallo del garage di Louis, Harry essendo il suo ragazzo, poteva permettersi quel parcheggio.

-Quindi? Scendiamo?- Chiesi, mi stava ancora guardando preoccupato. Aprii lo sportello e scesi dalla macchina, notai che non facesse tanto freddo.
-Sù, sù!- Lo intimai saltellando sul posto, rise prima di uscire dalla macchina, mi prese la mano e andammo verso l'entrata.

Appena entrammo l'odore di erba e alcool mi entrò nel setto nasale, feci una smorfia e strinsi la mano di Harry sperando di non perderlo.
C'erano già ragazzini che si strisciavano gli uni sugli altri, era difficile passare, c'era troppa gente e stavo cominciando ad andare nel panico. Harry mi spinse più vicino a lui ed aprì una porta, la cucina se ricordavo bene.

Appena entrammo riuscii a respirare con più calma, Harry si girò verso di me mettendomi le mani sopra le spalle, non mi ero ancora guardata in giro ma sentivo delle voci conosciute.
-Respira piano.- Sussurrò guardandomi negli occhi, si passò una mano nei riccioli e sorrise, feci come aveva detto, inspirando e aspirando lentamente.
-Apposto?- Chiese, appena annuii mi abbracciò.

Si spostò da un lato lasciandomi vedere dove ci trovavamo, la cucina aveva le pareti bianche, e un tavolo al centro dove erano posizionate bottiglie di diversi tipi di alcool vuote, c'erano dei ragazzi che fumavano con i gomiti appoggiati nel davanzale e con la schiena rivolta verso di noi.

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