Aureo si era attivato, aveva cominciato a ronzare e a sparare numeri e parole senza alcun senso alzando il volume del suo altoparlante per la mia stanza nel preciso momento in cui mi ero addormentata e in quel periodo non riuscivo a riposare in pace. - Fenix, dati, recuperare, viaggio - disse ad un certo punto mentre mi ero quasi del tutto svegliata; lo fissai per qualche secondo - eh? - dissi ancora, non riuscendo a far attivare del tutto il mio encefalo. Aureo si fermò davanti a me finendo di analizzare i dati e cominciò a tirar fuori una valanga d'informazioni. - Praga è la Capitale della Repubblica Ceca e la più grande città della regione. Tra i suoi soprannomi vanno ricordati "La madre delle città", "Città delle cento torri" e "Città d'Oro". Praga è stata un centro culturale e turistico di fama mondiale. Situata sul fiume Moldava, conta approssimativamente 1,3 milioni di abitanti... - mi svegliai finalmente del tutto ancora non capendo cosa volesse dire il robot e lo interruppi bruscamente - Aureo mi spieghi perchè ti sei messo in funzione proprio ora? - lui smise di sparare informazioni e galleggiò fino ad un centimetro dal mio naso - A Praga è giorno, dobbiamo partire subito la ricerca è iniziata ora. - Mi alzai controvoglia scostandolo delicatamente e rabbrividendo dal freddo; era passato molto più tempo di quanto mi aspettassi, oramai era giunto il periodo di Jesen, il caldo aveva lasciato posto alla fresca brezza umida che faceva cambiare colore agli alberi. Naturalmente anche questi cambiamenti climatici erano ad opera del computer. Aureo riprese a ronzare ritmicamente - I dati sono in movimento e si trovano esattamente al centro di Praga - disse seguendomi e oscillando a destra e sinistra alle mie spalle - Dovevi accenderti proprio adesso? - chiesi sbuffando e andando verso il computer per cambiarmi d'abito, la tuta base-00 non era completamente termica e quindi doveva assumere altre sembianze per riuscirmi a scaldare - Sono una macchina, non programmo io quando riattivarmi, nei miei dati c'era un algoritmo che si è attivato perché i dati sono stati aperti o si sono spostati in gran fretta - mi rispose emettendo bip acuti - Sono stati aperti i file - continuò mentre io finivo di programmare la mia tuta per poi ritrovarmi nel morbido cappotto di lana e fibre sintetiche con sotto un maglioncino e un paio di pantaloni molto comodi, ai piedi l'ultimo modello di scarpe da corsa. Mi girai verso il baule in acciaio e aprendolo il particolare odore di stagno e rame mi inondò, facendomi storcere il naso, ma trovai quello che cercavo: il vecchio zaino da Hiker, quello che il mio bis-bis nonno aveva portato in spalla in uno dei suoi mirabolanti viaggi...oramai non ricordavo nemmeno più le storie che mi raccontava il nonno, le parole si erano sparse come un pugno di polvere nell'aria; non ricordavo quasi nulla, d'altronde mi era stato insegnato dalla H-TEC che i ricordi non servivano perchè andava ottimizzato il tempo e lo spazio, e di spazio per quelli non ce n'era più, come anche il tempo da dedicare ai parenti.
Misi all'interno dello zaino lo stretto indispensabile, le altre cose che mi sarebbero servite le avrei semplicemente prese con l'autorizzazione fornitami dalla H-TEC, grazie ad un piccolo distintivo che Aureo mi aveva appena impiantato nel polso destro dicendomi che era autorizzato dal quartier generale a fare il possibile per garantirmi sicurezza e viaggi veloci. Scesi correndo, con Aureo che mi volteggiava alle calcagna e senza utilizzare il pavimento mobile, non gli diedi nemmeno il tempo di rilevare il mio movimento, spalancai la porta di casa e mi precipitai nel vialetto; i miei genitori avrebbero capito che ero partita d'urgenza per compiere il mio lavoro o almeno avrebbero contattato la H-TEC per eventuali chiarimenti.
Non avevo ancora preso l'autorizzazione per l'hovercraft quindi mi sarei arrangiata e avrei trovato un'altra maniera per arrivare a Praga. Alzai lo sguardo. Si vedevano le stelle nel cielo, ma l'alba stava schiarendo i contorni della silente città; le ombre si allungavano pian piano e i puntini luminosi della notte scomparirono gradualmente. - Autorizzazione Hovercraft...negata. Autorizzazione jet...negata. Autorizzazione Airship... confermata...pubblica o autonoma con copilota - disse Aureo esaminando i dati che gli aveva conferito la H-TEC su me - È presto per l'airship pubblica, dovremo trovare un copilota - dissi togliendo lo sguardo dal cielo per poi osservare la lunga fila di case tutte uguali che erano davanti a noi - Conosco una persona che può aiutarci - continuai riprendendo a muovermi - Le possibilità che qualcuno sia sveglio a quest'ora sono dello 0.2% - annunciò inseguendomi - Sono sicura che lei si sia svegliata molto prima di me - dissi andando a bussare al garage di una casa poco distante dalla mia - Le interazioni tra dati giovanili non sono permesse - disse lui illuminando il display con una "X" rossa - Lo so benissimo, ed è per questo che questo non lo devi comunicare - gli risposi mentre mi aprivano lasciando uscire uno spiraglio di luce.
Le interazioni tra umani, tra i nostri dati, non era permessa o per lo meno non spesso ma in casi estremamente urgenti e sempre sotto stretta vigilanza da parte della H-TEC. Erano state abolite dopo un incidente causato ad un matrimonio, per questo io e lei potevamo incontrarci raramente e scambiarci favori di ogni tipo. Mi avvicinai alla porta del suo garage che, a differenza delle altre case, aveva la porta che sembrava uscita da una fabbrica di bronzi, bussai, due colpi lenti, uno veloce e per finire uno lento. La porta si aprì lentamente, come se fosse stata troppo pesante, una cascata di ricci biondo cenere si affacciò dallo spiraglio - 37153! Cosa ci fai qua fuori?! Ti potrebbero vedere! - disse, ad alta voce, lei trascinandomi subito dentro e richiudendo la porta velocemente,come se non avesse più quel peso iniziale.
241696 era una ragazza semplice che non poteva permettersi tutti i lussi del mondo; per questo lavorava come meccanica al porto Aereospaziale e casa sua pululava di strani aggeggi, mentre il garage di progetti e motori di Airship in via di sviluppo, alcuni legali mentre altri, pericolosamente sotto il naso della H-TEC, non lo erano.
Richiuse la porta velocemente ma fece entrare solo me, non accorgendosi di Aureo, facendolo sbalzare via e lasciandolo fuori dal garage dove trascorreva la maggior parte del tempo se non doveva lavorare. La guardai meglio e notai i vestiti trasandati che aveva indosso - Sai che è pericoloso per te venire qui... se qualcuno dovesse vederti passeremmo guai molto seri - disse grattandosi una guancia e lasciandoci una scia scura che probabilmente era olio motore - Lo so, ma è una questione urgente di massima priorità, ne va del bene della comunità creata dalla H-TEC -risposi mentre lei mi osservava con un luccichio particolare negli occhi verdi.
Un rumore, simile a quello di una fiamma ossidrica, ci fece voltare nella direzione da dove ero appena entrata; un piccolo laser di precisione stava incidendo la porta velocemente. 241696 mi fece segno di fare silenzio mentre dalla cintura sfilava un attrezzo, simile ad un martello elettrificato, che sembrava molto letale - Stai indietro - disse sussurrando pianissimo - Potrebbe essere pericoloso - continuò maneggiandolo in avanti mentre, il cerchio sul metallo bronzato veniva rimosso dalla sua sede e faceva intravedere Aureo - Tranquilla 241696, è con me - le dissi mentre il robot entrava e sigillava il buco appena aperto - Le interazioni non sono permesse - ripetè subito continuando a mostrare la "X" rossa sul display - Un modello Au-09! - quasi gridò 241696 per lo stupore.
Le diedi tutte le spiegazioni sul perchè avevo quel robot dietro e lei accettò di accompagnarmi a Praga, il viaggio fu liscio, con poche turbolenze e vuoti d'aria, ci salutammo in fretta e Aureo mi autorizzò persino a dirle alcuni dettagli della missione poi ci inoltrammo per le vie della "Città d'Oro", aveva un nome a dir poco azzeccato visto che la maggior parte degli edifici era ricoperta da una patina riflettente color oro.
Il localizzatore di dati, che Aureo aveva nel suo database, ci consentì di andare dritti alla meta senza perdere tempo inutilmente e rimanere accecati dal riflesso delle varie vetrate; peccato solo che a quell'ora tutti gli abitanti erano esattamente dove dovevamo andare: al centro della città. Scansai persone di tutte le età seguendo la mia guida robotica, tutta quella gente era lì per sentire le nuove direttive del loro computer H-TEC.
Osservando distrattamente la popolazione notai che quasi tutti avevano una tuta che non avevo mai visto, il solito progresso tecnologico che non avevano ancora condiviso con la parte più orientale del mondo, maledetti Europei ricchi, pensai subito guardando il primo funzionario sul palco d'acciaio illuminato dai fari al neon.
Persi di vista Aureo, per un millisecondo, così la folla mi spinse in avanti trascinandomi nella foga d'esultanza che stava dimostrando, venni trasportata, qualche metro più in là di dov'ero, e accidentalmente mi scontrai con un ragazzo.
Caddi a terra, sbattendo il sedere, e lui mi porse la mano per rialzarmi - Non sei di queste parti, non ti ho mai vista - esordisce guardandomi con aria strana- Sono appena arrivata - risposi io semplicemente, spazzolandomi i pantaloni per pulirli dalla povere; cosa impossibile visto che tutte le strade sono sterilizzate per ordine della H-TEC per evitare il propagarsi di malattie contagiose - Quindi non conosci l'idolatria che c'è qui per la H-TEC - disse facendo uno sbuffo e calcandosi il berretto sulla testa - Cos'è l'idolatria? - chiesi non sapendo cosa intendesse, mi guardò stranito -L'idolatria è la divinizzazione di un oggetto inanimato, come il computer da cui oramai dipendono - mi disse dopo un po' - Oramai credono che la H-TEC sia Dio, credono gli abbia cambiato la vita in meglio... - continuò poi guardandomi negli occhi - La vita è peggiorata, non è come dice il Computer! Nessuno sa cosa c'è al di là delle Americhe e dell'Europa - finì con tono grave - Non esiste niente al di là delle Americhe e dell'Europa - dissi io fermamente convinta, i documenti che avevo studiato per anni lo confermavano, non c'era nulla. Si guardò attorno, come per controllare che nessuno sentisse cosa stesse per dire - Posso fidarmi di te? - mi chiese solenne - Dipende - dissi io guardandolo intensamente, lui ricambió lo sguardo e poi mi trascinò via con se, fuori dalla piazza principale - Dove mi stai portando? - chiesi - Nel luogo dove una persona può farsi aprire gli occhi - disse lui confondendomi perchè non capivo se diceva sul serio e mi avrebbe fatto un'operazione oculare, diamine se la H-TEC mi aveva detto di dare un significato letterale a tutto ciò che mi circonda! - Entra qui prima che le guardie ci vedano - sussurrò, con fare urgente, mentre stavano passando due robot alti quasi quanto lui. Attraversai la porta e scesi delle scale, finendo chissà dove - Io sono Fenix, benvenuta a Praga; la città dove la verità viene a galla - continuò, chiudendosi la porta alle spalle e scendendo le scale - Pronta a mantenere il segreto? - mi chiese ingenuamente per poi fare una smorfia con le labbra che mostrava i denti allora non lo sapevo, ma, quella che mi sembrava una smorfia, era un sorriso.
Osservai il ragazzo che mi stava venendo incontro, forse non avrei nemmeno avuto bisogno di Aureo per trovarli; qualcosa mi diceva che avevo davanti i famosi Dati Fenix.Angolino dell'autrice futuristica:
Salvee! Se sei un piccolo lettore/lettrice che vaga su questo sito di svalvolati intelligenti, complimenti! Hai letto una storia vera! Lascia un commento e/o una stellina a questa autrice del futuro! Peccato solo che se il tempo per il contest è finito non potrò più parteciparvi a meno che non mi sia dato altro tempo. Hai appena visto che ho deciso di far diventare la storia un pochino più lunga...? eh si, ringraziate @cleopatra93 che mi ha fatto venire in mente diverse cosette per vivacizzare la storia! Questa ragazza è fantastica!Un vero genio! Correte a dare una letta al suo libro 'Lo shinigami dagli occhi argentati' giuro che non ve ne pentirete, amerete i suoi personaggi!
Okay, dopo questa pubblicità posso salutarvi, Ciaoooooo!!! Ora posso tornare a scrivere la prossima parte: Inverno.....
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2321 - To past From Future -
Ciencia FicciónLa tecnologia ci ha completamente soggiogato a volte sembra più che sia lei a controllare noi che il contrario, la scuola non esiste; si studia a casa con i file del ministero H-TEC ovvero un gigantesco computer costruito nel 2100 che ha preso il po...