Capitolo 3

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"Cos'è successo Delilah?" mi chiede Harry mentre guida. Sta ancora provando a farmi parlare, ma io me ne sto in silenzio con la fronte premuta contro il finestrino dell'auto e gli occhi che osservano gli alberi e le case che superiamo.

"Delilah, devi parlarmi. Per favore, dimmi cosa diavolo è successo laggiù. Chi era quell'uomo? Perché stavi scappando da lui? Prometto di non giudicarti. Solo parlami ti prego" Harry mi implora mentre la sua mano sinistra afferra saldamente il volante e muove la destra per posarla sulla mia coscia nuda. Scuoto immediatamente la gamba, ricordandomi di quando James mi ha toccata.

"Scusa" dice mentre porta la mano destra nei suoi capelli, tirandoli e portandoli indietro, lasciando fuoriuscire un sospiro frustrato.

"James" è tutto quello che dico. Sussulto per come il suo  nome rotola fuori dalla mia lingua e finisce all'interno dello spazio della macchina di Harry.

"Quell'uomo, il suo nome è James? Cosa ti ha fatto? È lui il tuo ragazzo?" chiede. Odio dover rispondere a quelle domande. Mi fa sentire come se stessi facendo un interrogatorio e lo odio.

"No, è il compagno di mia madre adottiva" sussurro forte abbastanza per far si che Harry senta. Gli dico solo quello, non volendo entrare troppo nei dettagli. Io non conosco nemmeno Harry. per quanto ne so, potrebbe benissimo essere come James. Tutto quello che volevo era lasciare quella casa ed essere confortata dalle braccia di Austin. Sfortunatamente, lui è fuori città. La mia solita fortuna.

"Non devi dire nient'altro se non vuoi. Scusa se ti ho forzata a parlare. Sono solo arrabbiato del fatto che qualcuno voleva farti del male" dice Harry.

Noto che abbiamo iniziato a rallentare davanti questa casa a due piani. Ha le pareti in mattoni e un prato rigoglioso pieno di cespugli e piccoli fiorellini. Ha un vialetto di ghiaia e si presenta come una deliziosa casa di famiglia.

"Questa è casa mia. Sei la benvenuta a restare, se lo vuoi" dice mentre guida fino al vialetto e si ferma, sfilando la chiave dall'accensione mentre mi guarda.

"Posso stare giusto per un momento? Finchè mia madre adottiva torna a casa" chiedo, senza creare un contatto visivo con lui limitandomi a guardare le mie mani mentre i miei pollici girano tra di loro.

"Certo, qualunque cosa ti serva" dice mentre scende dall'auto e cammina verso il mio lato, aprendo la portiera al posto mio.   "Grazie" mormoro mentre scendo dalla macchina e finisco sul marciapiede.

Inizio a camminare verso la porta d'ingresso per poi sentire una grande e calda mano posarsi sulla parte bassa della mia schiena. Mi sento leggermente confortata, ma stranita, l'immagine di cosa mi aveva fatto James è ancora fresca nella mia mente. Decido di lasciare li la sua mano e ignorarlo.

Quando arriviamo davanti l'ingresso, Harry apre la porta e la spalanca per me.

"Prima le signore" dice con un accogliente sorriso sul volto. Apprezzo il fatto che stia provando a fare il giocoso e a farmi sentire meglio, così ricambio il sorriso e mi incammino nel suo salone.

La sua casa ha pavimenti in legno acero e le sue pareti sono tutte in mattone. E' accogliente e ha un cammino. Il soggiorno consiste nel camino, un tappeto rosso sotto un tavolino da caffè in vetro posto davanti un divano rosso. Il camino si trova sotto una tv. La casa sembra allo stesso tempo molto confortante e moderna. La televisione sembra essere molto costosa.

"Puoi sederti, preparerò un tea" dice Harry mentre attraversa l'arco che connette il salotto al corridoio che porta in differenti stanze.

Mi siedo sul divano. Il camino e la tv sono spenti. Il mio telefono nella mia tasca e la borsa al mio fianco. Guardo la tv nel vuoto, provando a passare il tempo.   Improvvisamente mi ricordo di dover avvisare Lilian che mi trovo a casa di "amici" così non si preoccuperà quando non mi troverà a casa al suo ritorno dal convegno.

Dr. Styles [h.s.] itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora