Capitolo 2: Risultati

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«Sveglia, bella addormentata! Oggi alle 11 usciranno i risultati delle audizioni

È di nuovo domenica...

E anche stamattina l'urlo di mio fratello è di nuovo la mia sveglia, che mi fa sobbalzare spaventata nel letto esattamente come domenica scorsa.

«Chan, voglio dormire!» mi lamento, con voce strascicante, anche se so che dovrò immediatamente alzarmi, altrimenti mio fratello mi toglierà di colpo le coperte di dosso spazientito, cosa che odio assai.

Ma, mentre mi rigiro, il mio sguardo assonnato cade inevitabilmente sull'orologio: le 8.30.

Chan si è contenuto un po' di più con l'agitazione questa volta, ma in ogni caso è pur sempre prestissimo!

«Su, forza, svelta!» mi intima lui, seguendomi severo con gli occhi mentre mi alzo a malincuore.

«Caro Chan, calma! Capisco che per te contenere l'agitazione è difficile, ma cerca di pensare positivo!» esclamo, ma vengo bellamente ignorata dal diretto interessato, che se ne va in salotto chiudendosi la porta alle spalle.

Così, tra uno sbadiglio e l'altro, mi metto in piedi definitivamente e inciampo rintontita dal sonno verso il bagno, dopodiché mi guardo allo specchio.

La mia faccia non promette nulla di buono: le pesanti occhiaie che accompagnano il mio viso dandogli un tocco quasi dark sono diventate sempre più scure a causa del poco sonno.

Sospiro, riflettendo un attimo sull'esito che potrebbe aver avuto l'audizione di mio fratello. Mi sto sentendo molto egoista, perché, adesso che ci penso, mi sono resa conto che in tutta questa settimana non ho fatto altro se non continuare a vivere la mia vita normalmente.

Per fortuna stanno per iniziare le vacanze invernali, che sono sempre le mie preferite, visto che stiamo a casa per circa due mesi. E ovviamente il mio obiettivo per questi due mesi è battere il record di dormita.

Sembra una sciocchezza, ed in effetti lo è, ma mi piace battere i miei stessi record. Il mio primo record memorabile è stato quando mi sono svegliata alle due e mezza del pomeriggio e ho direttamente fatto merenda, sotto lo sguardo di disapprovazione di Chan che si sveglia sempre prestissimo per potersi dedicare ai suoi tanti hobby.

Cerco di mascherare le occhiaie mettendomi un po' di trucco, mi preparo con i soliti vestiti, e dopo circa mezz'ora sono pronta.

Mi addentro quindi in cucina, ma mi accorgo che mio padre non c'è. Come sempre ci ha lasciato sul tavolo un bigliettino, con su scritto:

Cari Chan e Yoonji, ieri sera tardi sono dovuto uscire per delle faccende urgenti da sbrigare, per cui nemmeno questa mattina ci sarò. Auguro buona fortuna a te, Chan, spero che passerai le audizioni.

«Tsk, sempre il solito» sbraita Chan, dopo aver letto il biglietto ad alta voce, poi lo strappa in tanti pezzettini, buttandolo nel bidone. Quel povero bidone ne avrà ormai abbastanza di tutti gli obrobri che ci abbiamo buttato dentro.

«Andiamo?» chiedo, dopo aver fatto colazione ed essermi alzata da tavola, senza tuttavia aver pensato ad una cosa di fondamentale importanza.

Non abbiamo la macchina, e il centro di Seoul è parecchio lontano dalla nostra casa in periferia. A dirla tutta, qui dove vivo io non passa nemmeno la metropolitana. Giusto qualche autobus, ma una volta ogni morte di papa.

«A piedi arriveremo fra due ore» constata mio fratello, squadrandomi a braccia conserte, come se fosse colpa mia che siamo rimasti senza mezzi di trasporto.

«Del resto non c'è altra soluzione, no?» dico, alzando le spalle, anche se sono abbastanza scocciata per il fatto che dovrò camminare, cosa assolutamente in disaccordo con la mia eccessiva pigrizia.

13 Boys, 1 Heart ❥SEVENTEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora