CAPITOLO 1

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Erano le 6 e la sveglia era suonata da qualche minuto. A fatica avevo aperto gli occhi. Il lunedì mattina era tragico soprattutto per una che la domenica sera passa ore e ore sul pc a guardare film, fatto sta che oggi aveva il compito di geostoria e dovevo ripetere, o meglio dire studiare, mezzo libro. Era gennaio e togliere il piumone da sopra se era la cosa più cattiva che una persona potesse farsi. Lentamente infilai i piedi nelle mie ciabatte rigorosamente a forma di unicorno, presi una felpa e la indossai. Mi maledissi mentalmente per non aver studiato dal primo giorno, presì libro e quaderno e iniziai a studiare. In mezz'ora avevo capito si e no solo tre pagine. Non era cosa di sprecare altro tempo in quel modo quindi scesi ke scale e andai in cucina per prepararmi un cappuccino. Lo preparai e mi diressi in camera, mia madre non era in casa, ovviamente era col suo nuovo compagno in giro per il mondo. A lei andava bene, era libera di fare quel che voleva, usciva, si divertiva, rimaneva sveglia fino a tardi, sapeva gestirsi peró, sapeva quando esagerava e quindi si sgridava in un certo senso da sola. Andai in bagno, mi feci una doccia calda e mi preparai. Imdossai un pantalone nero con degli strappi sulle ginocchia, una camicia a quadri rossi e neri con un maglione nero sopra, le mie amate converse nere alte. Presi il mio zaino e mi recai alla fermata del bus. In lontananza vidi la mia migliore amica e sorrisi, le corsi incontro e ci abbracciammo forte. «Devi smetterla di diventare sempre più bella» mi disse lei «Ma senti un po chi parla!» replicai e scoppiammo entrambe in una fragorosa risata. Arrivó il bus e salimmo, stranamente era abbastanza vuoto e quindi potemmo sederci. In circa 10 minuti arrivammo a scuola, il bus arrivava 15 minuti prima della campanella quindi ne approfittammo per ripetere. «Ma se oggi balzassimo?» proposi io «Amore mio bello, sai che ti amo tanto, ma di balzare scuola non ci penso proprio. Grazie, prego ciao.» «Uff» le fa il labbruccio «Ma proprio No?» disse con una vocina schifosamente dolce «Assolutamente No. Dai, entriamo che è suonata» sbruffando posai il libro nello zaino e mi incamminai con la mia amica verso l'entrata. Era strana quella senzazione, non avevo mai pensato di balzare scuola ma non mi andava proprio di entrare oggi. Trascinando i piedi arrivai in aula. Il test lo avevo alla seconda ora, avevo solo un'ora di tregua ma per fortuna alla prima ora avevo orificeria, la mia materia preferita. Arrivai in aula. L'aria era fredda. Tanto. C'era un foglietto sul banco dell'aula, l'aveva scritto il prof. ,tema: lavoro di gruppo. Non era il solito lavoro di gruppo, i gruppi erano stati estratti anche con ragazzi dell'altro corso. Mi avvicinai alla parete dove erano affisi i fogli con i gruppi. Fortunatamente ero in gruppo con la mia migliore amica e un certo Federico rossi.

Senza te. |Benjamin Mascolo|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora