G O L D ;
Canzone per il capitolo: Stressed out, dei twentyone pilots.
ENJOY.
Mi ritrovai davanti alla spessa porta dell'appartamento di Amy con la borsa in spalla ed una dose consistente di buona volontà nel petto. Il pianerottolo era deserto e malmesso, la vernice verde delle pareti era scrostata, e l'ascensore mi era sembrato fin troppo vecchio per riuscire a trasportare seriamente delle persone senza intoppi: avevo semplicemente deciso di usare le scale per la salvaguardia della mia salute fisica.
Suonai il citofono con insistenza. Ero riuscita a sgusciare dentro l'edificio bloccando con un piede il portone che un uomo aveva lasciato andare. Non avrei, però, avuto la stessa fortuna con questa.
Suonai nuovamente al campanello contrassegnato da una piccola targhetta dorata con incisi su due cognomi: Callaghan e O' Connel, ovvero i due proprietari irlandesi dell'immobile che lo stavano dando in affitto alla mia amica e la sua coinquilina drogata. I nomi incisi avevano un carattere corsivo molto raffinato e simmetrico, credevo avessero un ottimo gusto nel fatto di appartamenti, dopotutto l'appartamentino dietro a quella porta blindata in legno non era niente male, sia come posizione, sia come sfruttamento degli spazi. Okay, il bagno cieco, ed il fatto che avesse appena cinque minimali stanze rendeva quel posto abbordabile per una ragazza di venticinque anni con un modico stipendio da giornalista alle prime armi.
"Samantha." Regalai un cortese ed appena accennato cenno con il capo alla sciatta coinquilina della mia migliore amica.
Era venuta ad aprirmi indossando degli indecenti pantaloncini da yoga e una canottierina il cui bordo le solleticava l'ombellico. La stoffa rossa le fasciava il busto ossuto ed il seno per nulla prosperoso, il suo incarnato pallido non faceva altro che renderla una noiosa fattona ai miei occhi.Arrogante ed assolutamente fuori luogo. Lei e Luke sarebbero stati una coppia memorabile.
Chiuse gli occhi chiari per un attimo spostandosi un rasta lercio al di là della spalla. Iniziava ad acquisire veramente dimensioni ingombranti, e pensai che prima o poi avrebbe dovuto tagliarselo via, dolente o nolente.
Non che ne avessi potuto soffrire, io.
"Cosa ci fai qui?" Tossì aggrotando il sopracciglio sinistro segnato da un solco creato con un rasoio verso la tempia.
Le fissai per un attimo i piedi scalzi sulle mattonelle lucide e patinate dell'ingresso, notai le sue unghie dei piedi dipinte di nero. Quando rialzai lo sguardo su di lei ridacchiai.
"Sai... avevo bisogno di piasciare, ed ero da queste parti, così..." Feci segno di spostarsi dall'ingresso con il capo e le lanciai uno sguardo tagliente intimandole di levarsi dai piedi.
Cenno che colse al volo, difatti fece un piccolo sbuffo infastidito prima di girarsi di centottanta gradi e tornare nel tetro corridoio sul quale si affacciavano le due camere ed il piccolo bagno con una misera vasca ed un termosifone rovinato dal tempo.
Presi l'iniziativa di chiamare il nome di Amy a gran voce, facendomi spazio in quello che poteva definirsi un piccolo salottino completamente travolto dal disordine e dallo sporco. Sul tavolo si notavano riviste ambientali caratterizzate da numerose sottolineature e orecchie, mentre sul tappeto, al disotto, giacevano un paio di vecchie Timberland ricoperte di fango. Il divano era quasi del tutto a posto, sorvolando la carta di un pacchetto di M&m's stiracchiata su uno dei tre cuscini grigi.
"Arrivo!" Parlò in risposta mentre spostavo il peso da un piede all'altro a disagio quando notai una figura maschile sbucare dalla porta scorrevole della cucina dirigersi verso la camera di Sam. Il ragazzo indossava appena un paio di boxer grigi ed un elastico gli legava delle ciocche nere in un codino statico al centro del capo, che evidentemente sarebbero scese di troppi centimetri sulla fronte.
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Gold||L.H
Fanfiction"La tua sola esistenza mi da il tormento." *** Avrei riconosciuto ovunque quegli occhi lucenti e quel sorriso furbo stampato sulle labbra rosee screpolate dal continuo tormentarle e bagnarle con la lingua. Era cambiato molto in quegli anni, dovevo...