capitolo 2.

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Alzo lo sguardo e sbuffo. - Ci mancavi solo tu, Alexander! -

- Cosa sta succedendo qui? - domanda a Sarah ignorando la sottoscritta che in questo momento gli vuole spaccare un vaso bello pesante in testa.

- Niente! Io e Crystal stavamo parlando di una stupidaggine. Abbiamo opinioni diverse sull'argomento. - civetta aggrappandosi al braccio di Alexander.

Disgustata dalla visione dei due che si stanno per baciare, prendo per il braccio Kimberly e ci avviamo in classe dove il professore ci sta aspettando come un leone sta aspettando la sua preda.

Ci sediamo e appena tutti entrano in aula, comincia la lezione.

Dio ci aiuti!!.

-

- E quindi stasera conoscerai la fidanzata di tuo padre con il figlio! - esclama Kim quando ci sediamo al tavolo della mensa.

- Purtroppo si. Papà è tutto elettrizzato mentre quelle pesti dei miei fratelli sono sorridenti e felici. -

- E tu? -

- Io? - mi indico per poi sbuffare. - Kimberly non so neanche io come mi sento! Non sono né felice e né arrabbiata. Mio padre si vuole fare una nuova vita. E io non sono nessuno per impedirgli di fare quello che vuole. Si vuole sposare con Ginevra? Bene, lo farà e io non mi opporrò. -

Kimberly mi guarda strano per poi prendere le posate e formare una croce. La punta verso di me e comincia a farfugliare cose senza senso.

- Chi sei tu? Cosa ne hai fatto della mia amica? - afferma mentre io alzo gli occhi al cielo. - Esci immediatamente da questo corpo. Ridammi indietro la mia amica Crystal. -

Le tolgo le posate di mano e le butto nel cestino che ho affianco. - Per una volta che io dico qualcosa di serio, tu ti metti a fare la deficiente. Ma è normale? -

- Kimberly non è normale! Avrei voluto saperlo prima di essermici messo insieme. - esclama una voce alle mie spalle.

Gli occhi di Kim si illuminano e si alza per correre tra le braccia di Jake.

Jake: può sembrare il solito puttaniere che si è fatto tutta la popolazione femminile della scuola ma non è così. Un ragazzo serio quando serve e divertente ed euforico tutto il tempo. Insieme al suo migliore amico, è il ragazzo più popolare, bello e desiderabile della scuola. Tutte le ragazze gli vanno dietro ma per lui ne esiste solo una di loro: la mia amica Kimberly.

Però indovinate chi è il migliore amico di Jake?

Il suo migliore amico è...........

.......Rullo di tamburi grazie.......

....è.......... QUEL PUTTANIERE PIENO DI SÉ: ALEXANDER EVANS. LA PERSONA PIÙ STUPIDA, ARROGANTE, PORCO CHE ABBIA MAI INCONTRATO IN TUTTA LA MIA INSULSA VITA DA RAGAZZA LONDINESE.

Jake si siede con Kimberly in braccio che si guarda intorno. Sbuffa linciando con lo sguardo un gruppo di ragazze che guardano il suo fidanzato con la bava alla bocca.

- Blackmore! - saluta Jake sorridendo.

- Collins! - ricambio per poi battergli il pugno.

Kimberly si guarda ancora intorno mentre Jake sghignazza.

- Perché ridi? Lo trovi divertente il fatto che tutte ti osservano come se fossi la loro preda? - sbotta Kim scendendo dalle sue gambe.

- Con una piccola differenza! Lo fissano come se fosse una preda ma una preda da scopare fino allo svenimento. - affermo guadagnandomi un'occhiataccia dalla mia amica.

Kim si gira verso Jake e gli punta l'indice contro. - Okay è deciso. Tu da domani vieni a scuola con una busta che ti copre la faccia. Non voglio più vedere nessuna che ti fissa. -

- Non è colpa mia se i miei genitori mi hanno fatto così sexy e bello. Quella notte i miei si sono impegnati parecchio. - ribatte Jake.

Kimberly continua a ripetere che non vuole più vedere nessuna che lo fissa mentre lui sbuffa e alza gli occhi al cielo. Mi risveglia l'improvviso commento di Jake che mi fa venire la pelle d'oca mentre il mio cervello elabora il tutto.

- Questa sera, Alex incontrerà il compagno di sua madre. Dice che il compagno ha una figlia della nostra età e due gemelli di 10 anni. -

- Che cosa?! Non può essere, cazzo! No! - esclamo alzandomi.

Jake e Kim mi guardano interdetti mentre io recupero lo zaino con il telefono.

- Oh vi spiegherò dopo. - liquido la faccenda con un gesto della mano.

Esco dalla mensa intenzionata a trovare Alex che fortunamente, o sfortunatamente, trovo subito. Sta pomiciando con una ragazza e automaticamente una smorfia mi appare in volto.

- Senti Alex a scopartela ci penserai dopo. Ora abbiamo una questione molto più importante da risolvere. - dico alle sue spalle.

Si stacca dalla ragazza e si gira scocciato e pronto a sputarmi in faccia tutta la sua rabbia.

- Tu - dico alla ragazza che appena incrocia il mio sguardo arrossisce. - Vattene immediatamente. -

Si dilegua mentre i miei occhi azzurri incontrano quelli scuri di Alex che serra la mascella.

- Cosa cazzo vuoi, Crystal? -

Mi schiarisco la voce e sorrido cercando di non ammazzarlo con le sue stesse mani. - C'è la possibilità che il compagno di tua madre sia mio padre. E questo è qualcosa di orribilmente orribile. -

- Che cosa?! Come cazzo fai a sapere che mia madre ha un compagno.?! - chiede sbarrando gli occhi.

- Esiste Jake. - copio la sua stessa battuta di stamattina.

- Io lo uccido quello stronzo! Comunque è impossibile che tuo padre sia il compagno di mia madre ed è, altrettanto, impossibile che tu sia la mia nuova sorellastra. - dice avvicinandosi a me.

In poco tempo, me lo ritrovo ad un palmo di mano dalle mie labbra. Lo guardo negli occhi deglutendo per la vicinanza delle nostre labbra.

- Ne sei così sicuro, Alexander? -

I suoi occhi ricadono sulle mie labbra che mi affretto ad umidire sotto il suo sguardo che mi provoca brividi in tutto il corpo.

I suoi occhi puntano sui miei. - Com'è eccitante il mio nome pronunciato dalle tue labbra. -

Rimango con il fiato sospeso mentre lui si allontana sghignazzando. Dopo avermi lanciato un altro ed ultimo sguardo, si gira e comincia ad andare verso la mensa.

- Non mi dispiacerebbe se fossi tu la figlia del compagno di mia madre. - grida e sparisce dietro l'angolo.

Cazzo.......

You can love the person you hate with all of yourself? ||Cameron Dallas ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora